Mi trovo spesso in situazioni in cui “attiro” invidia. È un sentimento che non riesco a gestire e spesso mi inibisce nei rapporti. In particolare mi è successo in due differenti gruppi di lavoro, in ognuno una persona in particolare tentava di sminuire i miei pregi, di escludermi dalle attività, di mettermi in difficoltà o esaltare i miei errori o escludermi dagli incontri in una sorta di competizione alla quale io non volevo partecipare. La continua sensazione di sfida mi metteva a disagio e non mi permetteva di esprimermi liberamente. La trovavo, in certi momenti, invalidante, specialmente perché notavo che queste persone lavoravano sulle altre per escludermi. Un gruppo l’ho dovuto lasciare anche per questo motivo. Non ho saputo andare oltre o chiarire la situazione per uscirne. Cosa sbaglio? Dove posso migliorare e cosa è necessario modificare? L’invidia è molto subdola e invisibile e mi sentivo sola nell’affrontarla perché non sapevo come e con chi confrontarmi.
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13 GEN 2021
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Carissima
l'invidia è un sentimento che fa parte dell'animo umano. Certo che , l'invidia si sperimenta verso coloro i quali riteniamo essere più capaci e attraenti di quanto lo siamo noi stessi.
Quindi, cara Rooo, non può far altro che stimarsi di quanto gli altri la vedano ricca di capacità e di fascino.
Cordialmente
Dott.ssa Stefania Scotto
12 GEN 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Rooo, mi sembra importante data la ricorrenza della sensazione, di definire bene quali sono i segnali esterni che le fanno percepire che gli altri provino "invidia" per lei. E' possibile che ci sia una spiegazione alternativa?
Con l'aiuto di uno psicologo potrebbe leggere in modo approfondito queste situazioni che le creano disagio, imparando ad interpretare correttamente questi segnali (magari talvolta non si tratta di invidia, ma di qualcos'altro che non riusciamo a cogliere e definiamo così) e gestendo, di conseguenza, in modo più funzionale le situazioni che vive!
A disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.sa Greta Lorini