come far comprendere a mia madre che è necessario un cambiamento?
Salve, sono figlia unica ed ho da sempre un difficile rapporto con mia madre, molto critica nei miei confronti soprattutto in merito emozioni che esprimo. Ho 32 anni e sono fidanzata da 15 con un ragazzo. Mia madre a casa non ha mai invitato nessuno e non mi ha mai concesso di invitare nessuno; se voglio invitare il mio ragazzo lei trova sempre scuse e se si accorge che lui è entrato un attimo quando lei è stata assente, subito pone in atto quegli atteggiamenti "da poliziotto" che ha scoperto un furto, comincia a lavare tutto e a cercare indizi di "sporcizia". Non mi ha mai fatto usare la sua macchina, che deve essere guidata esclusivamente da lei o al massimo da mio padre, meno che meno dal mio ragazzo, infatti quando lui torna per qualche giorno nella nostra città, visto che da qualche anno lavora fuori, spesso usciamo a piedi perché lei non vuole prestarla e obbliga mio padre a non prestare nemmeno la sua. I genitori del mio ragazzo invece sulla macchina sono tranquilli, ma spesso fanno battute contro i miei genitori anche quando io sono presente, causandomi disagio estremo. Mia madre non mi presta oggetti nuovi che acquista, borse o altro, ma solo ed esclusivamente oggetti suoi usati o quasi vecchi, facendomi credere che lei possa ancora usarli e me li sta concedendo, quando invece magari si è stancata di usarli ma non vuole buttarli perché ancora in buono stato. Non mi concede a casa di cucinare perché a suo dire non sono attenta a non sporcare. Da qualche anno essendo il mio ragazzo fuori, ho cominciato ad allontanarmi da casa per periodi lunghi, ovviamente senza chiederle il permesso in quanto i biglietti aereo li ha sempre pagati il mio ragazzo, perché non era accettabile che li chiedessi a mio padre secondo lei, visto che mio padre già a quest'eta' "mi mantiene". Dimenticavo, studio medicina e sono abbondantemente fuori corso. In tutti questi anni, in estate lei va al mare, all'ora di pranzo negandomi ovviamente di cucinare ma obbligandomi a cambiare gli orari di pranzo e cena nonostante l'esigenza di studiare. Mi ha sempre criticata se lei iniziava ad abbronzarsi e io dovendo studiare rinunciavo al mare, inducendomi a chiudere i libri e ad andare con lei "a prendere un'ora di sole perché se ti organizzi riesci a fare tutto...Quindi ora di pranzo a mare, poi pranzo alle 15.30, palestra alle 20, cena alle 24". Come si inserisce tutto ciò in un contesto universitario, complesso come quello della medicina? Mi rendo conto che non sono stata abbastanza forte caratterialmente tanto da imporre le mie esigenze. La mancanza di autostima creata anche credo da lei in me mi ha sempre indotto a creare il mio spazio anche piccolo in famiglia e a cercare di cavarmela comunque anche se i risultati arrivano con più lentezza ovviamente. Vorrei un vostro parere, grazie.