Chiusura di un rapporto che non mi convince
Buonasera,
sono una ragazza di 25 anni. Ho da poco lasciato il mio ragazzo con il quale sono stata per quasi 3 anni. La nostra è stata una bellissima storia in cui mi sono sempre sentita amata e rispettata, abbiamo condiviso tante esperienze e sento di essere cresciuta con lui. Non nascondo che, per un certo lasso di tempo, ero convinta di aver trovato l'amore della mia vita e vedevo un futuro insieme.
Quando ci siamo messi insieme venivo da una serie di relazioni una dietro l'altra (per un totale di circa 8 anni), dopo le quali avevo un forte bisogno di stare sola per la mia prima volta nella mia vita. Quando l'ho conosciuto ho, così, cercato di tenerlo sempre un po' a distanza perché non volevo fidanzarmi, ma alla fine ho ceduto all'impulso e sono entrata in una nuova storia. Ricordo che per i primi mesi ho fatto un po' fatica ad accettare questo "sacrificio", ossia la rinuncia della mia solitudine per inseguire l'amore. Col tempo mi sono abituata a essere di nuovo fidanzata e questa inquietudine mi è passata, o perlomeno è rimasta in silenzio fino a un mese fa.
Con il lockdown mi sono ritrovata ad avere molto più tempo per stare da sola e riflettere, e questo bisogno di solitudine ha cominciato a riaffacciarsi. Per quanto io fossi convinta di amarlo, a un certo punto avevo cominciato a provare fastidio nel dovermi sempre organizzare per vederlo e nel prendere impegni, come se inconsciamente stessi cercando di reclamare uno spazio tutto mio che non avevo. In tutto questo ero anche distratta dal mio migliore amico, per il quale avevo cominciato a provare del sentimento. Ho passato settimane di crisi in cui mi stavo ossessionando perché volevo salvare la mia relazione, sentendo che la mia testa era ormai altrove e obbligandomi a sentirmi ancora innamorata come all'inizio. Inutile dire che tutto questo non è servito, se non a crearmi uno stato di ansia esagerata. Alla fine, per evitare di far degenerare le cose e far soffrire inutilmente sia me che lui, ho deciso di lasciarlo.
Se lì per lì la decisione mi sembrava chiara e mi sentivo serena, adesso sono tormentata. Mi manca da morire e ho paura di aver perso una persona importante solamente perché sono immatura a livello relazionale. Ho sempre provato ansia nei confronti dei miei fidanzati, in generale ho paura di ciò che può diventare definitivo, anche se una parte di me sogna il grande amore. Ho paura di essere io stessa a sabotare le mie relazioni per paura di prendere un impegno che sento ancora troppo grande per me. Adesso ho quel tempo che desideravo per essere sola e conoscere me stessa, ma non riesco a non sentire la terribile mancanza del mio fidanzato e a non chiedermi se, in fondo, questa decisione si sarebbe potuta evitare. E se questo bisogno di essere libera e sola non mi passasse mai? Come potrò gestire le mie relazioni se, a un certo punto, comincerò a sentirmi stretta in ognuna di esse?
Vi ringrazio