Capire di aver sbagliato strada a 32 anni
Gentilissimi psicologi,
Scrivo su questo forum poiché mi sento molto preoccupata per il mio futuro e attualmente soffro di ansia e tendo a cadere facilmente in depressione.
Detto ciò, vi racconto in breve, almeno ci provo, la mia storia. Il mio problema di fondo é che mio padre si é sempre intromesso nelle mie scelte scolastiche e professionali, mettendomi molta insicurezza sul futuro e su me stessa, finendo così per fare puntualmente sempre la sua scelta e mai la mia.
Questo é accaduto sin dalla scelta della scuola superiore per poi proseguire al momento in cui mi sono trovata a scegliere il percorso universitario. Ero molto interessata a studiare psicologia e lavorare come libera professionista, ma anche lì mi sono fatta convincere che non era un lavoro "sicuro" e per non dargli un dispiacere, visto che pagava gli studi, ho scelto lingue. Tornassi indietro mi "prenderei a schiaffi" da quanto sono stata stupida quel giorno, avevo anche superato il test di ammissione, ma la paura di tradire la sua fiducia mi ha paralizzato.
Mi sono laureata alla triennale di lingue con ottimi voti, ho fatto l'erasmus in Germania ed ero fiduciosa nel futuro e nella vita. Una serie di delusioni nel mondo del lavoro e nelle aziende mi ha portato nel 2015 a reiscrivermi all'università. Tornando indietro, in termini di costi e di tempo, avrei dovuto fare psicologia ed invece per coronare il percorso triennale e sperando di fare un mestiere che mi permettesse di stare a contatto con i ragazzi, ho scelto la magistrale di Letterature straniere ambendo a diventare una prof di lingue. Nel percorso mi sono resa conto che le materie non mi piacevano, troppo astratte e noiose per una persona analitica come me, desiderosa di conoscere e analizzare l'animo umano. Ho impiegato tantissimo tempo per fare questa magistrale interrompendo gli studi per ben due volte. Il mondo del lavoro scarso di opportunità mi riportava sempre a finire questa università e adesso mi manca un esame e la tesi. Il punto é che, parlando con colleghi più esperti, ho maturato una totale sfiducia nel mondo dell'insegnamento, fatto di concorsi, graduatorie, attese e precariato. Non so nemmeno se mi piacerà insegnare, mi sembra poco soddisfacente come lavoro, lo vedo come un'arida trasmissione di contenuti sebbene in passato mi piacesse molto dare ripetizioni. Questa situazione mi crea ansia e depressione poiché al momento non lavoro e sento di essere in una strada senza via di uscita. Sento di essere una donna adulta che vorrebbe realizzarsi ed avere stabilità economica e invece mi sento proiettata verso un mondo che offre ben poche possibilità.
Sono arrivata anche a pensare di fare il corso di Oss per sentirmi utile, aiutate il prossimo, accudirlo e avere una stabilità, visto che il mestiere é richiesto. Ho anche pensato che, forse, lavorando come Oss potrei prendere la laurea in psicologia. Tuttavia, mia madre, con cui ho un buon rapporto, e qualsiasi persona conosca mi consiglia ormai di laurearmi in Lettere straniere e semmai fare il corso Oss dopo. Io invece sento che sto perdendo tempo, ogni giorno della mia vita é diventato prezioso e, visto che ho "buttato" più di 5 anni per fare questa magistrale sofferta, adesso non voglio più perdere neanche un minuto e l'idea di dedicare questa metà dell'anno all'ultimo esame e alla tesi lo sento come buttare via l'ennesimo anno della mia vita, con la paura di imprevisti e quindi che il tempo si allunghi ancora di più. So che il mio discorso va contro ogni logica, ma così mi sento.
Forse il mio problema é una totale sfiducia nel futuro e questa scelta di non aver fatto psicologia quando ero più giovane mi pesa tantissimo e mi fa soffrire, poiché mi sento portata per quel mestiere e molte persone me lo hanno pure confermato.
Grazie se potrete rispondermi.
Alessandra