Salve dottori, sono un ragazzo di 29 anni e vorrei esporvi un problema che mi affligge da tempo.
Premetto che chiunque abbia avuto modo di conoscermi mi ha sempre reputato una persona brillante, e sebbene l’autostima non sia mai stata uno dei miei pregi sapere di possedere delle capacità dialettiche superiori alla media era una delle pochissime cose in grado di gratificarmi.
Purtroppo sono ormai quasi dieci anni che regolarmente cado in uno stato di intenso appannamento mentale che mi impedisce di esprimermi come desidero e che si protrae, nei casi peggiori, anche per interi mesi.
L’episodio più recente è in corso ormai dalla fine del 2020, e per quanto non sia la prima volta che una crisi si dimostra così perniciosa - nel biennio ‘15/‘16 vissi una situazione analoga, ad esempio - arrivato a questo punto inizio a temere che stavolta l’appiattimento cognitivo sia irreversibile e debba imparare a convivere con una situazione di mediocrità che trovo a dir poco umiliante, visto che implica dover rinunciare a quell’aspetto di me che a torto o a ragione ho sempre reputato identitario.
Alla luce dei trascorsi sono abbastanza convinto che il problema sia di natura prettamente psicosomatica, come d’altronde sembrerebbero dimostrare sia le dinamiche delle precedenti “guarigioni” - immediate, prive di strascichi ed innescate da eventi specifici in grado di agire da diversivo, scalzando l’ossessione da quella posizione di totale centralità nei miei processi mentali che aveva reclamato con il passare del tempo - sia l’assenza di implicazioni degenerative.
Quello che vi chiedo è qualche delucidazione: siete a conoscenza di casi simili al mio? Considerato inoltre come in passato ne sia già uscito, è plausibile che riesca a farlo di nuovo?
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8 GEN 2023
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Gentile Gi,
è probabile che la spiegazione di quanto le accade sia proprio da ricercare nella sua carenza di autostima che la porta ad avere un "locus of control" esterno in forza del quale eventi esterni favorevoli la aiutano a ritrovare quella brillante capacità dialettica che in altri periodi negativi tende a perdere.
E' da ritenere quindi che questo annebbiamento cognitivo non sia irreversibile ma è consigliabile curarne la causa prima e cioè la bassa autostima tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
10 GEN 2023
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Gentile Gi, come si manifesta questo appiattimento cognitivo e quali sono le situazioni perniciose a cui fa riferimento? Sarebbe necessario approfondire la sua situazione per prendersene cura. Nel leggerla ho colto insofferenza, fastidio ed un certo distacco emotivo...una superficie che rimanda solo un riflesso da contorni poco definiti. La relazione si costruisce nell'unicità di chi vi prende parte e il cercarne similutini se può, da una parte, normalizzare, dall'altra toglie la possibilità per lei di vedersi com'è.
9 GEN 2023
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Buongiorno,
Ho letto con interesse quanto scrive e mi piacerebbe farle molte domande: ad esempio rispetto alla condizione che viveva quando è capitato la prima volta, come si è verificata quella che lei definisce guarigione.
Nel caso potesse interessarle un colloquio esplorativo mi contatti senza problemi.
9 GEN 2023
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Caro Gi,
non perda tempo! L'appannamento mentale che presenta potrebbe avere a che fare con una forma depressiva di disagio. E' probabile che in futuro potrà uscire di nuovo da questa situazione sintomatologica. Per evitare ricadute dovrebbe seguire però una psicoterapia ed eventualmente una farmacoterapia. Infatti dalla loro associazione potranno aversi i risultati migliori e quelli che durano di più nel tempo.
Colgo l'occasione per augurarle un buon 2023!
Mi faccia gentilmente sapere come vanno le cose.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova
9 GEN 2023
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Buonasera,
prima di tutto mi verrebbe da chiedere maggiori informazioni su questo "appiattimento cognitivo" come da lei definito, se è unicamente una sua percezione o ha esempi da riportare per comprendere pienamente il problema. Lei ha comunque già avuto questo episodio qualche anno fa ed è già una buona consapevolezza a mio avviso pensare a un disturbo psicosomatico. Per trovare la causa e quindi anche il rimedio riesce a vedere delle similitudini tra la situazione del 2015/16 a quella del 2020? un evento con caratteristiche simili che ha potuto scaturire questo appiattimento? Se ne è gia uscito in passato , sono certa che riuscirà anche oggi ad uscirne, la chiave sarebbe capirne la causa così da prevenire in futuro il problema e riuscire anche a trovare una soluzione. Mi scriva se vuole ulteriore confronto, sono a disposizione.
8 GEN 2023
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I poteri della psiche sul soma sono mastodontici. Se con esami specialistici ha escluso cause organiche, le consiglio di iniziare quanto prima un percorso terapeutico. Solo esplorando le cause, l'inizio, il decorso, il contesto (...) di questo appannamento si può imparare a gestirlo.
8 GEN 2023
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Gentilissimo Gi, innanzitutto grazie per la condivisione. Comprendo la situazione che descrive, e posso solo immaginare la fatica nel vivere questa situazione altalenante che le crea disagio. Credo che approfondire con un terapeuta la problematica la potrebbe aiutare nell'esplorare e indagare quali sono le motivazioni sottostanti questi fastidiosi episodi.
Resto a disposizione!
AV
7 GEN 2023
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Buongiorno brain fog,
Dal suo scritto ci sono tante cose non spiegate sia a livello sintomatico che relazionale. Dalle poche righe scritte non è possibile avere evidenze diagnostiche ma mi sembra che su alcune cose sia fuori strada. Rimango a disposizione per un eventuale colloquio per "vedere" meglio attraverso la "fog" di cui porta il nome.
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico
6 GEN 2023
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Carissimo
Ogni individuo ha una problematica che si può comprendere solo alla luce della sua storia di vita. Per quanto possa dirle che esistono altri pazienti che hanno esperito una sintomatologia somatica non è detto che coincida perfettamente con la sua e sicuramente ha significati diversi. Sarebbe opportuno quindi approfondire in un colloquio quello che ci sta raccontando qua. Lei è già stato da un professionista?
In cosa consiste questo appannamento mentale?
Si innesca repentinamente allo stesso modo in cui ne esce?
Quando è stato il primo episodio che ricorda?
Rimango a disposizione.
6 GEN 2023
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Buongiorno Gi,
ha parlato di questo suo malessere con il medico di base in modo tale da escludere cause organiche? Le consiglierei prima un consulto medico per poi, eventualmente, impostare un lavoro specifico.
Rimango a sua disposizione, anche per un consulto online.
Un caro saluto
Dott.ssa Beatrice Mastrilli
6 GEN 2023
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Le proporrei una sessione di "integrazione dell'ombra" dopo un colloquio conoscitivo preliminare in presenza.
Nel mentre le rammento la parabola dei talenti.
6 GEN 2023
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Buongiorno,
Se per parte identitaria lei intende dire quella che ognuno riconosce come immagine di sè riflessa nello sguardo degli altri, ovvero un’immagine di sè costituita dalle immagini che di sè arrivano dagli altri, allora può darsi che lei si riferisca a qualcosa di speciale che ha vissuto in quell’epoca in cui l’arte dialettica le era grande compagna. Però, passato quel periodo, può darsi che altre immagini di sè in connessione con gli altri le siano giunte alla sfera della percezione interiore. Quindi tutto cambia, è un flusso continuo e non possiamo pretendere che l’evento si ripeta come in passato. In termini psicoanalitici, si potrebbe dire che se l’ideale dell’Io è troppo esigente, si trasforma in un Super-io sanzionatore che fa perdere anche la forza mnemonica e la fluenza linguistica. Sicuramente lei è molto brillante ma questa brillantezza può dgorgare liberamente e quando essa lo vuole S enza essere forzata ad uscire.
Dott. Pietro Salemme