bimbo di 4 anni e mezzo gelosia per il fratello neoarrivato

Inviata da roberta · 12 mag 2021

Ho un bimbo di 4 anni e mezzo e un altro di 9 mesi. Il grande da quando è arrivato il piccolo in casa non lo ha mai accettato. Continua a chiederci di mandarlo via di casa, dice di non volerlo, gli ringhia continuamente cerca di mettergli le mani addosso e noi vigiliamo h24 per paura possa fargli qualcosa. Ha avuto delle regressioni infantili, dice di avere 2 anni, si arrabbia se noi gli facciamo presente che ne ha 4 , chiede di comprargli i pannolini, vuole riusare il passeggino, cerca di mettersi le maglie e i body di quando aveva 3 anni nonostante gli stiano stretti e la situazione non sembra migliorare con il passare del tempo. Manifesta crisi di pianto inconsolabili per sciocchezze, fa capricci continui, sfida, a volte alza le mani contro di noi, ha prese di posizione difficili da gestire. Inoltre nel momento che il fratello non c’è, lui torna quello di sempre ,è normale calmo dolce allegro poi appena arriva il fratello lui cambia si incupisce e si trasforma .A volte manifesta insicurezza, non vuole fare sport, sembra apatico, si pone sempre al contrario dei nostri programmi se noi volgiamo uscire, lui si incaponisce che vuole stare a casa e se siamo fuori non vuole rientrare. E’ un bimbo molto intelligente è avanti rispetto ai bimbi della sua età anche da come ci dicono le maestre, fino alla nascita del fratellino era vivace e molto socievole ma la situazione da 9 mesi a questa parte è diventata esasperante. Noi siamo molto preoccupati e non sappiamo come aiutarlo a superare questa situazione, certe volte ci sentiamo ostaggi dei sui capricci , non sappiamo se assecondarlo nelle sue richieste o affrontarlo ogni giorno seppure con dolcezza ma sapendo che non assecondandolo le crisi di pianto e le urla diventano continue.

Chiediamo consiglio a voi se tutto questo sia una tappa normale della gelosia tra fratelli che si risolve semplicemente con il tempo e cosa possiamo fare per aiutarlo.
Grazie.

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Miglior risposta 13 MAG 2021

Gentile Roberta,
con la nascita di un fratellino il bambino sperimenta una delle paure più ancestrali ovvero quella di essere abbandonato, escluso e rifiutato.
Il nuovo arrivato viene perciò visto come una minaccia che può portare via la sua mamma e le sue attenzioni. La gelosia è perciò un evento fisiologico, che porta il bambino a reagire con violenza, mettendo in atto il meccanismo di difesa che gli è più facile, ovvero l’aggressività. La sua fase regressiva inoltre deriva proprio dal bisogno del bambino di sentirsi accolto come il fratellino più piccolo, sperimenta perciò dei comportamenti più infantili rispetto alla sua età per cercare accudimento e attenzioni.
Sarebbe bene parlargli e fargli capire che voi genitori capite come si sente e le paure che sta provando, cercate di entrare in empatia con lui, senza sgridarlo o colpevolizzarlo, bensì dimostrandogli ancora di più il vostro amore e spiegandogli che con l’arrivo del fratellino l’amore della mamma non si rivolge solo ad uno dei due bensì si moltiplica e diventa ancora più grande.
Sarebbe importante riuscire a ritagliarvi dei momenti da soli con lui, soprattutto con la mamma, e dargli dei compiti “da fratello maggiore” che possa aiutarvi durante la gestione del fratellino.
Dovete comunque tenere in considerazione che una quota di conflitto e di rivalità potrebbe rimanere sempre, ma cercate di integrarla nella relazione quotidiana tra fratelli, non tollerando comunque mai gesti di aggressività.

Dott.ssa Alessandra Loru Psicologo a Cagliari

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18 MAG 2021

Gentile Roberta,
la nascita di un bambino è un evento unico e irripetibile, qualunque sia il numero di figli che arrivano in una famiglia.
E’ normale quindi che i genitori desiderino che, anche i figli nati in precedenza, condividano con loro l’immensa gioia che essi provano.
Ma per un bambino l’arrivo di un nuovo fratello non viene vissuto nello stesso modo.
L’animo di un figlio è in tumulto perché i pensieri che affollano la mente sono veicolati da sentimenti molto dolorosi.
C’è la paura di non essere abbastanza bello o buono o intelligente; sennò perché i genitori hanno deciso di fare un altro figlio?
Temono di essere dimenticati o non abbastanza amati, a causa del nuovo venuto.
Il vostro primogenito conosce solo la lui la prova che sta passando ed è importante che glielo riconosciate.
E’ importante che il bambino viva fino in fondo senza le sue pene falsificazioni o minimizzazioni e sapere che voi capite il suo dolore.
Ad esempio è importante dirgli che lui non si dovrà occupare del fratellino, perché per questo ci sono i genitori; così come non è importante che lui lo ami.
Se potrà esprimere la sua stizza, senza temere giudizi negativi da parte vostra, poi saprà giustificare il nuovo venuto.
Ad esempio se voi dite: sì è scocciante sentirlo piangere, è facile che lui vi dica: no non dà poi così fastidio, è carino. Se lei gli dice: Credi? Forse hai ragione, lui non si sentirà obbligato a farvi piacere, ma arriverà davvero ad avvicinarsi al neonato.
Insomma credo serva di più accettare il pensiero del bambino, per dargli la possibilità di creare un legame col fratello basato davvero sull’affetto che lui sentirà.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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15 MAG 2021

Buongiorno Roberta, atteggiamenti di regressione come questi sono molto frequenti in bambini piccoli dopo la nascita di un fratellino. I bambini che fino a quel momento erano stati al centro dell'attenzione di tutti, si ritrovano a dover condividere queste attenzioni con il nuovo arrivato e pensano che l'unico modo che hanno per riavere queste attenzioni sia quello di comportarsi come il fratellino. Il mio consiglio è quello di coinvolgerlo il più possibile nelle cure del fratellino, in modo da farlo sentire coinvolto e partecipe. Ad esempio: al momento di preparare la pappa si faccia aiutare da lui, magari può chiedergli di prendere il cucchiaino che servirà a imboccare il fralellino, stessa cosa per altri momenti. Anche se sono compiti semplici questo lo farà sentire incluso e gli permetteranno di passare dei momenti con la sua mamma e col tempo anche il suo atteggiamento sarà meno ostile. Nella speranza di esserle stata d'aiuto, le auguro un buona giornata.

Dottoressa Silvia Di Stefano Psicologo a Palermo

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