Buonasera, da due anni circa mio figlio di 12 anni sporca di feci le mutande in continuazione, in qualsiasi posto tranne che a scuola.. Ovviamente emette un odore sgradevole ma sembra che a lui non importa.. Sono separata dal padre da 5 anni, e da 6 mesi il papà ha avuto un altro figlio dalla sua compagna .. Mio figlio ha anche un brutto rapporto xon la scuola in quanto non vuole studiare e ci va malvolentieri... Non so come aiutarlo e specialmente vorrei capire perché all'improvviso è successo questo.. I peimi tempi pensavo fosse pigrizia, ma dopo che abbiamo parlato, discusso, dato punizioni, ho capito che probabilmente c'è qualche blocco in lui.. Vorrei farlo aiutare ma non so quale sia il giusto specialista. Vi ringrazio in anticipo del vostro supporto
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
7 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile utente,
il problema citato può essere inquadrato molto probabilmente come "encopresi secondaria" che compare dopo una iniziale fase anche lunga di controllo sfinterico e può essere dovuta a :
a) cause organiche per stitichezza cronica con incontinenza da sovradistensione (megacolon) e in tal caso è utile un controllo medico;
b) cause psicogene in quanto il bambino utilizza questo comportamento come sintomo oppositivo-provocatorio per tentare di controllare l'ambiente in cui vive con inevitabili conseguenze sul sistema familiare ( ad es. ritiro sociale da parte di genitori e fratelli).
In pratica l'encopresi psicogena segnala uno stato di disagio del bambino che utilizza il corpo per esprimere ansia o aggressività.
Pertanto, dopo un iniziale accertamento medico e possibile somministrazione di dieta adeguata e farmaci, può essere indicata una psicoterapia familiare ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
9 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. Uno psicoterapeuta specializzato in psicologia dell’età evolutiva potrebbe essere lo specialista che fa al caso vostro. Potreste andare ad analizzare circostanze ed emozioni che suo figlio sente come difficili di gestire, andando in questo modo a comprendere la reazione che riporta, progettando un percorso che gli consenta di acquisire strumenti adeguati per far fronte alle difficoltà. Mi rendo disponibile anche online se volesse un confronto più approfondito e per pensare ad un eventuale percorso insieme. Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
9 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Babiablu,
è il caso di prendere sul serio il sintomo di suo figlio, anche data la sua età. A 12 anni è già in pubertà e probabilmente sta accadendo qualcosa che per lui è molto complicato da regolare e "trattenere". Sarebbe importante focalizzare la prima volta in cui è successo, legando quello che per lei è stato "all'improvviso" a degli eventi, cambiamenti. Non è da sottovalutare nemmeno la nascita dell "altro figlio", le ricombinazioni familiari possono provocare destabilizzazioni e perdita dei riferimenti.
Si rivolga a uno psicoterapeuta, che possa ascoltare lei e suo figlio.
9 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Babiablu,
l'iter da seguire in questi casi è sia medico che psicologico: faccia fare una prima visita dal pediatra, che eventualmente potrà consigliare ulteriori visite specialistiche e contatti un/a collega psicoterapeuta con specializzazione nell'età evolutiva.
Dai dettagli che ha fornito circa la situazione, personalmente consiglio di intraprendere dei colloqui psicologici che possono essere utili a suo figlio al di là della problematica riferita.
9 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile utente,
L agito messo in atto da suo figlio, quale modalità comportamentale di tipo regressivo assume un valore e un significato all’ interno delle vostre relazioni familiari.
Non bisogna assolutamente punire o sgridare tale comportamento quanto piuttosto, ascoltare e contenere ciò che suo figlio prova a comunicare attraverso il sintomo comportamentale.
In questo caso una terapia familiare risulta essere il trattamento più efficace e utile, per lui ma anche per voi andando a lavorare sulle vostre relazioni, sull’ assetto familiare che si è venuto a creare
Cordialmente
Studio Associato Dott Ferrara Diego Dott.ssa Simeoli Sonia
9 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno, i comportamenti problematici sono 2. L'encopresi che può avere una base organica ed è quindi necessario escludere la prima consultando un medico. L'altro aspetto problematico è relativo alle difficoltà nello studio e alla frequenza scolastica. Entrambi questi comportamenti possono essere legati all'ansia. Le problematiche dell'intestino hanno uno stretto rapporto, peraltro circolare, con lo stato emotivo. Analogamente anche la difficoltà a studiare può essere dovuta a cause di ordine psicologico.
Sarebbe pertanto opportuno avviare un percorso di valutazione. E' importante fare una ricognizione ad ampio raggio lavorando per costruire una buona alleanza terapeutica che consenta al ragazzo di aprirsi con fiducia, al fine di valutare i motivi di turbamento senza preconcetti. E' probabile che la nascita del fratellino possa aver indotto dei comportamenti regressivi nel ragazzo, ma è anche possibile che la problematica origini a scuola: è possibile che il clima a scuola non sia disteso, oppure che le richieste didattiche lo mettano in difficoltà dato che a questa età lo sviluppo cognitivo procede a stadi e potrebbe non essere in linea con lo stato di avanzamento delle materie da studiare, oppure ci possono essere dinamiche tra alunni di prevaricazione e bullismo.
Occorre stare attenti a non avere preconcetti che possano alimentare eventuale conflittualità fra genitori. Il ragazzo deve poter esprimere liberamente e in un contesto protetto dalla garanzia della riservatezza i suoi significati rispetto a ciò che gli accade intorno.
7 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
Sarebbe opportuno rivolgersi al pediatra e insieme valutare un invio alla neuropsichiatria infantile e/o psicoterapia dell'età evolutiva.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Claudia Tedde
7 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno, i cambiamenti tendono a far faticare i bambini e soprattutto i preadolescenti/adolescenti in quanto devono affrontare diversi cambiamenti sotto numerosi punti di vista. L'arrivo di un fratello può essere un fattore di maggiore turbamento.
Rivolgersi a un professionista dello sviluppo per avere un confronto potrebbe essere un buon modo per poter centrare la situazione.
7 MAG 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
Sarebbe molto vantaggioso che suo figlio iniziasse un percorso di psicoterapia, sempre che lo voglia. Sta entrando nell’adolescenza e queste manifestazioni comportamentali sono sintomatiche di un disagio non elaborato.
Essendo un minore, ci sarà bisogno del consenso di entrambi i genitori
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi