Autoerotismo e psicoterapia
Salve, sono una ragazza di 23 anni e nell'ultimo periodo mi capita spesso di masturbarmi pensando alla mia terapeuta. In particolare penso a quanto possa essere bello e soddisfacente vederla e farla godere e godo di questo. Spesso fantastico pensando a lei con suo marito e mi immedesimo nella parte di suo marito. Ne potrei parlare con lei, sicuramente, se questo non mi imbarazzasse infinitamente. Non succede sempre, solo durante alcuni periodi. Sono in terapia da quasi due anni per questioni inerenti la mia sessualità promiscua , problemi che si sono risolti ma permane la mia incapacità nell avere relazioni stabili equilibrate e soddisfacenti. Probabilmente proietto sulla mia terapeuta un bisogno affettivo e di intimità ma quando ho questi periodi in realtà quando vado in terapia mi sento molto arrabbiata con lei, forse perché sono consapevole del fatto che ci sia solo un rapporto terapeutico e non un rapporto realmente affettivo ed intimo. Forse la mia rabbia nasce dal fatto che in ultima istanza lei mi sia sempre estranea. Infatti fantastico volentieri di essere una persona a lei vicina, di condividere risate e momenti. In questo ci vedo la necessità in terapia di essere e di poter essere me stessa. Infatti forse in questo momento non solo della mia terapia ma della mia vita mi trovo a dover scegliere se continuare a rinunciare e a reprimere parti di me o iniziare a dare voce e spazio a queste parti. In ultimo, io ho avuto delle esperienze con ragazze, mi sono presa qualche infatuazione ma niente in realtà di reale, solo idealizzazione. Comunque sia, masturbarmi pensando alla mia terapeuta non mi crea un imbarazzo ma credo che non sia giusto perché sento di star sublimando. La mia sessualità sì è stata per me problematica perché ingestibile ma non me la vivo con tabù di qualsiasi tipo, se mi masturbassi pensando ad un gatto sì lo troverei bizzarro ma non me ne farei tanto un problema. Immagino che molti mi diranno di parlarne con la mia terapeuta ma vi chiedo di immedesimarvi un attimo e di pensare a me che dico questa cosa, come potrei dirgliela senza imabrazzarmi? E secondo voi cosa significa questa cosa? Posso trovare dei modi di proiettare o di sublimare diciamo meno imbarazzanti da analizzare?