Attratto da donne più grandi. Ora da lei scappo, ma non riesco a dirle addio
Buonasera,
mi piacciono le donne, ne ho sempre avuto tante, mi piace conquistarle e sono stato attratto sessualmente anche da donne più grandi, fin da quando ero un ragazzino. Tempo fa ho avuto una relazione con una donna sposata e madre, di dieci anni più di me. L'attrazione sessuale era forte fin dall'inizio e sentivo che ero ricambiato. Le facevo spesso avances, scherzando, per provocarla e vedere la reazione, ma la vedevo come una cosa impossibile e sapevo che era sbagliato: ci sono dei limiti morali che cerco di non oltrepassare. È vero, spesso non mi comporto bene, non sono mai riuscito a essere fedele nelle passate relazioni, ma è più forte di me e vivo il sesso, quando è solo sesso, come una cosa separata dall'amore.
Da lei, però, continuavo a essere attratto, mi piaceva tutto, la stimavo: una donna affascinante, simpatica, ambita, mi piaceva starle vicino, cercavo le scuse per avvicinarla, mi piaceva la sua sicurezza, l'eleganza, la bellezza, la sua intelligenza, la sua forza. Così la chiamavo spesso, la invitavo a bere il caffè, abbiamo iniziato un rapporto di amicizia, ma continuavo a corteggiarla, pensavo che lei non avrebbe mai ceduto anche se le piacevo, la vedevo irraggiungibile. Dopo mesi ho provato con un invito vero, lei ha accettato ed è iniziata... Mi coinvolgeva tantissimo, mi faceva stare bene, mi ha sostenuto in un momento particolare e l'intesa intellettuale e sessuale era tanta. Tutti e due sapevamo che era solo un periodo, non potevamo, ma ci stavamo innamorando. Io avevo la fidanzata, l'ho lasciata. Il problema è che anche lei stava rischiando il matrimonio, troppo coinvolta. Ho passato un periodo di confusione totale: la volevo, ma avevo ansia, per colpa mia stavamo distruggendo una famiglia. Ho iniziato anche a trattarla male, dirle cose brutte, era un modo per allontanarla. Dopo un periodo di indecisioni e litigi, le ho detto che era meglio non vedersi più: neanche una storia (quella che forse all'inizio avrei voluto) di solo sesso e senza impegni poteva più esserci, perché eravamo andati già troppo oltre. Non è stato facile, l'ho continuata a chiamare spesso, ora provo a chiamarla meno. Nel frattempo, sono stato con altre donne, ma solo per sesso, mi sono buttato sul lavoro e sul divertimento. Ho sospettato a un certo punto avesse un altro (non era così) e mi sono accorto di essere geloso. Lei dice di provare gli stessi sentimenti di prima e sono sicuro che vorrebbe rivedermi, ma rispetta le decisioni che ho preso e non mi cerca, praticamente mai. Mi dispiace averle fatto male e mi preoccupa il fatto di aver compromesso un matrimonio e una famiglia, anche se dice che col marito va bene. Dovrei smettere di chiamarla, anche in amicizia... ma vorrei che ci fosse solo amicizia e ancora forse non è così. Il fatto è che non voglio perderla, per me è importante, non voglio si dimentichi di me e cerco le sue attenzioni. E così la chiamo, regolarmente... Perché continuo a pensarla, volerla, le telefono e poi ho paura di vederla? E' il senso di colpa, amore o solo affetto? Perché sono così confuso? Cos'ho che non va con le donne? O solo sesso oppure faccio casini, se mi affeziono: mi butto dentro e poi scappo, sono un codardo.
Mi chiedo perché sono così e se lo sarò per sempre, avete consigli? Grazie per l'aiuto