Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni e sono qui a scrivere per avere un consiglio. Sono sempre stata una ragazza molto sensibile e questo mi ha portato anche ad avere ansia e qualche attacco di panico (soprattutto ad un evento traumatico che è successo diversi anni fa ... un broncospasmo con cui ho avuto la sensazione di soffocare). Chiedo a Voi Dottori se avete un consiglio da darmi su come posso affrontare (o eventualmente le strade da percorrere), per far fronte alla mia ansia per l’università. Mi spiego meglio, ogni volta che ho un esame universitario, già dalla settimana prima dell’esame, sono ansiosa e ho anche dei sintomi, quali pesantezza al petto e tachicardia. Il giorno stesso dell’esame (rigorosamente con alle spalle una nottata se non in bianco, comunque agitata) avverto tachicardia e sensazione di giramento di testa e mi agito parecchio anche quando parlo. Questa cosa mi dà fastidio perché non studio tranquilla (quando studio penso già all’ansia che avrò all’esame) e magari rendo un po’ meno di quello che vorrei. Sono sempre stata molto severa con me stessa, voglio sempre fare del mio meglio e ho paura del giudizio altrui (in questo caso, del Professore o degli altri studenti che ascoltano). È possibile avere un rimedio per questa mia angoscia? Grazie di cuore a chi di Voi risponderà.
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31 DIC 2020
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Carissima dadina21, capisco il disagio che provi, un po' tutti ci siamo passati seppur con gradi di ansia diversi. L'università implica sfide importanti, che sono sicura riuscirai a superare con grande successo, a prescindere dall'ansia. Questa, infatti, può essere un'alleata quando non è eccessiva e attiva la persona ad affrontare una sfida, mentre diventa dannosa quando paralizza e ostacola gli obiettivi personali.
L'ansia si divide in ansia di stato e in ansia di tratto. Come indichi tu dicendo di essere sempre stata una ragazza sensibile, è possibile che la tua ansia di tratto - una caratteristica relativamente stabile della personalità, che riflette la modalità con cui una persona tende a percepire le situazioni come minacciose - ti abbia portato da tempo a reagire con un grado elevato di ansia in diversi contesti, compreso quello universitario.
In aggiunta a questo, l'aver sperimentato attacchi di panico alimenta il circolo vizioso dell'ansia, portando alla focalizzazione sui sintomi corporei (infatti riporti pesantezza al petto e tachicardia, insonnia, giramento di testa) e allo sviluppo di ansia anticipatoria ("quando studio penso già all'ansia che avrò").
Ti consiglio di rivolgerti ad un professionista di stampo cognitivo-comportamentale che possa aiutarti ad esaminare meglio i tuoi pensieri e le tue emozioni, per poi renderli più funzionali, anche grazie all'utilizzo di tecniche comportamentali, di rilassamento e di mindfulness.
30 DIC 2020
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Ciao dadina 21, sembra che attualmente la tua ansia sia circoscritta agli esami universitari che vivi male già da circa una settimana prima. Da ragazza consapevole quale sei hai anche messo a fuoco la motivazione che ti porta a stare in ansia ossia il timore del giudizio altrui, nello specifico Professore ed altri studenti. Spesso si teme di vedere confermate all'esterno le proprie opinioni negative su di sé. Ebbene sarebbe sufficiente approfondire quest'ultimi aspetti per liberarti definitivamente del tuo problema.
Un saluto affettuoso, dott.ssa Antonella Ricci
30 DIC 2020
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Buongiorno,
comprendo bene ciò che descrive. Il consiglio che posso darle è sfruttare la forza che ha avuto per chiedere consiglio a Noi e chiamare un professionista che possa supportarla e aiutarla. Lo sforzo che ha fatto nell' accorgersi di aver bisogno di aiuto e volere uscirne lo sfrutti per iniziare un percorso. L'angoscia che descrive è superabile, può stare bene!
Resto a sua disposizione,
Dr. Matteo Radavelli
30 DIC 2020
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Carissima, la capisco profondamente... mi sembra di rivedere un film che porta con sé un carico di stress enorme...
Si tratta, come quasi sempre, di una questione di misura... Infatti l'ansia, in una quantità adeguata, ha una funzione adattiva e sono certa che impegnandosi così tanto, alla fine, lei sia in grado di ottenere buonissimi risultati nello studio, ovvero credo che la sua ansia abbia un senso.
Il problema dell'ansia tuttavia è che spesso tende a "crescere", cioè si auto-alimenta, andando così fuori controllo fino ad arrivare a delle vere crisi...
Il mio ovvio suggerimento è quello di ricercare un/a psicoterapeuta con il/la quale iniziare un percorso in cui lei possa imparare a gestire lo stress, fortificare se stessa e comprendere i suoi aspetti conflittuali.
Anche la mindfulness (nel classico protocollo mbsr), se adeguatamente imparata, apporta discreti benefici sulla gestione dello stress.
29 DIC 2020
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Salve, il mio consiglio è di intraprendere un percorso psiterapico ad indirizzo cognitivo comportamentale,per lavorare su se stessa potenziando i suoi lati positivi e modificando le sue fragilità. Inoltre le consiglio di iniziare un percorso con una psicoterapeuta esperta in L’EMDR. E' un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti, probabile fa al caso suo. Buona fortuna
29 DIC 2020
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Gentilissima, pare che l'università e gli esami evidenziano una condizione Sua personale di rispondere agli eventi frustranti con una angoscia e una preoccupazione non funzionale al raggiungimento dei Suoi obiettivi, sia personali che relazionali. I fattori di questi meccanismi possono essere molteplici (pensiamo all'esperienza negativa che L'ha segnata in passato). Lavorando su se stessa può elaborare il Suo malessere, apprendere a gestirlo e sviluppare risorse per raggiungere efficacemente la Sua realizzazione, superando la problematica. Sarebbe utile quindi intraprendere un percorso psicologico su di sé che L'accolga e modifichi tutte quelle componenti che Le creano sofferenza.
Le auguro buona fortuna e serenità.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
