Mi chiamo stefano ho 32 anni e sono convinto che nel paese dove risiedo tutt'ora con i miei genitori si parli ancora il dialetto veneto perchè durante la bonifica avvenuta nel 1932 (anno di nascita del paese latina ) si sono stabiliti in maniera definitiva gli italiani che vivevano nel Veneto e Lombardia e Piemonte oltre all'Emilia-Romagna ergo fino a60 anni fà si sentivano le persone parlare nei loro rispettivi dialetti ergo latina non ha un dialetto e/o una parlata propria appunto perchè è nata ( io ci scherzo molto visto che non ha nulla da offrire dal punto di vista storico e se per storico intendiamo la bonifica e la costruzione del paese chiamatemi matto ma non la riesco a "identificare" come parte storica di questo paese . Poi c e anche un fattore connesso a questo conflitto interno che mi fà pensare in maniera logica che se il paese non si chiama Roma e e se non c e la cadenza della città capitale d'italia non vedo perchè non dobbiamo essere diversi , io sono anche giunto alla conclusione che se a Roma si usa molto la parolaccia come espressione simpatica e come insulto più o meno volgare etc etc a latina "abbiamo " la bestemmia come si usava dire non tanto tempo fà qui c e in me un conflitto visto che non posso essere "cittadino romano etc etc sono un abitante del paese che è riconosciuto per la bestemmia. ringrazio in anticipo chi risponderà vi auguro una buona giornata.
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6 FEB 2023
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26 GEN 2023
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Gentile utente,
lei porta qui una difficoltà che può aver a che fare con il non sentirsi parte della comunità di appartenenza. Le sue riflessioni potrebbero esser approfondite in un contesto terapeutico nel caso rappresentassero fonte di malessere.
Nel caso restiamo disponibili
Cordiali saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli
11 GEN 2023
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Caro Stefano, il suo racconto è molto ricco di dettagli e mi fa pensare che in lei si stia manifestando un bisogno di appartenenza e di riconoscimento storico, sociale e personale. Abitare vicino a una città importante, come può esserlo Roma, può portare a svalutare il luogo in cui si vive e vederlo "povero" a livello culturale.
Sarebbe interessante approfondire come mai proprio ora ha sentito la necessità di condividere questi vissuti e come mai hanno questa importanza.
Resto a disposizione, anche per un consulto online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.
11 GEN 2023
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Buongiorno Stefano,
Quello che lei sta raccontando è molto interessante. Sembra che lei stia affrontando un problema di integrazione culturale con il collettivo insieme al quale co-abita e con un collettivo archetipico psichico che affonda le sue radici nell’emigrazione cui lei faceva riferimento. Quindi integrare psicologicamente parti diverse di sè che si sentono attive ma discordanti sarebbe molto importante. In modo da non doverle accettare dentro di sè in modo acritico e senza armonizzarle in una personalità individuale.
Per quanto riguarda poi Roma, questa città è da sempre un crocevia di popoli in transito per la sua storia, quindi in qualche modo similare a ciò che lei reperisce a Latina. Latina mi è sempre sembrata una cittadina ridente vicino al mare e in un territorio molto fertile. Personalmente a me è sempre piaciuta. Inoltre mi ricordo sempre il romanzo bellissimo dal titolo “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi sull’Agro Pontino. Sarebbe importante per lei fare un piccolo lavoro sulla questione integrazione psico-culturale. La saluto cordialmente.
Dott. Pietro Salemme
11 GEN 2023
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Gentilissimo Stefano, grazie per la condivisione. Credo che le tue domande e perplessità meriterebbero degli approfondimenti, soprattutto sarebbe interessante provare a comprendere come mai sono cose per te così importanti!
resto a disposizione
AV