Abbandonare l'università, scelta difficile
Buongiorno, mi chiamo Sara e sono una studentessa universitaria di 23 anni iscritta al terzo anno. È da tempo ormai che sento l'inutilità di proseguire gli studi, essendo in ritardo di 15 esami, sono riuscita a dare dopo 3 anni solo alcuni esame del primo. La mia scelta è stata dettata in parte da me stessa, per alcune delle materie che mi appassionano e di cui ho dato gli esami e in parte dai consigli di una mia amica, che si era trovata molto bene nel contesto universitario. So di aver dato retta più a lei che a me stessa e in questi anni per poter colmare questa mia mancanza di interesse nello studio, ho iniziato a svolgere lavori in diverse realtà, che rispetto all'università mi rendevano una persona soddisfatta e gratificata. Se avessi fatto prima la scelta di mollare per iniziare un percorso che davvero mi appassiona ( accademia di belle arti) non sarei arrivata al punto di non farcela più. Vivo attualmente in uno stato di apprensione continuo, un continuo senso di disinteresse per le cose che studio e in generale per l'università ( andare a lezione non mi crea più alcun tipo di entusiasmo). Ho valutato l'idea di sospendere gli studi, per aver modo di riflettere sul da farsi e in qualche modo concentrarmi su un qualche lavoro extra da fare, ma con la consapevolezza che sospendere equivale nel breve e lungo termine a lasciare l'università nel dimenticatoio come ho fatto fino ad ora. Nonostante ciò tra qualche settimana mi trasferirò ugualmente nelle città dove attualmente si trova l'università, non tanto per seguire le lezioni quanto per uscire dal contesto famigliare e di rendermi autonoma e indipendente nelle mie scelte e di poter intraprendere, seppur con il rammarico di non aver fatto questa scelta prima, il percorso di studi che fa per me. Ciò che mi frena maggiormente è dover comunicare la mia scelta definitiva ai miei genitori, anche se in un modo o nell'altro dovranno farsene una ragione. Per la mia salute fisica e mentale non me la sento di vivere in una situazione che a lungo andare può solo che peggiorare questo mio stato depressivo e di insoddisfazione che ho tenuto sempre tenuto celato, solo per avere l'approvazione altrui, quando avrei dovuto ascoltare i miei desideri. In questo periodo la mia autostima è sotto terra, legata in parte all'università che è attualmente la cosa che mi pesa di più e in parte alla sofferenza che si è creata da una delusione amorosa. Non è una scelta facile, mi piacerebbe finire questo corso di studi ed avere in mano una laurea per poi intraprendere quello giusto per me, ma l'idea di andare fuoricorso non mi alletta quando potrei occupare quell'anno con il primo di accademia.