Come faccio a crearmi un futuro e nel frattempo godermi la mia gioventu? Ho 25 anni e degli obiettivi da raggiungere. Voglio aprire una mia attività ma come posso far combaciare la vita privata e la vita professionale? Ho paura di perdermi strada facendo. Ho paura che nel mentre faccio carriera mi perdo il treno dell amore. Sono confusa e piena di paura. È questa la crisi dei 25 anni?.
Grazie per l eventuale risposta.
Giorgia
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12 LUG 2019
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Gentile Giorgia,
non so se questa sia "la crisi dei 25 anni" ma di certo, alla sua età, si gettano le basi della propria vita futura: questo, al giorno d'oggi, può sembrare più semplice che in passato, date le molteplici opportunità di scelta e la maggior libertà di rivestire ruoli diversi da quelli tradizionali (specie per la donna).
In realtà tutto ciò implica, da un certo punto di vista, maggior fatica, perché ha a che fare con la capacità di assumersi responsabilità e rischi in qualche misura nuovi.
E' comprensibile, dunque, la sua paura, ma mi sembra che lei tenda a valutare la situazione con una modalità "tutto o nulla": se si dedica alla carriera "perde il treno dell'amore", o viceversa; allo stesso modo sente la necessità di "far combaciare" lavoro e vita privata.
Una visione di questo tipo le toglie lucidità, aumentando la sua confusione.
Credo che lei debba procedere per gradi e per piccoli obiettivi: ad esempio, parla di "aprire una sua attività", ma questo cosa significa? Quando pensa di poterlo fare? Ne ha già la possibilità o sta ancora studiando o lavorando in vista di questa meta? Ha considerato il lato concreto della situazione (ad esempio il denaro da investire, i permessi da ottenere, il luogo ecc)? Non sapendo di che attività si tratta è difficile entrare nel merito, ma spesso i progetti hanno bisogno di grande concretezza per essere realizzati, seppur a piccoli passi.
Nel frattempo, cosa le impedisce di coltivare le amicizie, di dedicarsi ad un suo interesse, di mantenersi aperta alle relazioni, eventualmente anche sentimentali? La vita non è fatta a compartimenti stagni e, per trovare le energie da dedicare alla "carriera" è opportuno anche nutrire le altre parti di sé, per non trovarsi esauriti e inariditi da un'eccessiva ed esclusiva dedizione ad un solo aspetto.
Molti auguri e ci riscriva se ha bisogno.
12 LUG 2019
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Gentile Giorgia, è una domanda da un milione di dollari! Una parte delle persone a 25 anni ha una crisi, perchè in genere è alla fine dell'università, o comunque entra appieno nel mondo adulto. La domanda che le farei è: tutti gli altri milioni di giovani come fanno? Pensa di avere qualcosa di diverso, nella sua personalità o nella sua esperienza di vita, che le rende così difficile conciliare lavoro e vita affettiva. Se sì, forse qualche sedute potrebbe esserle utile, se non altro per ragionare su questi aspetti. Un cordiale saluto
dr. Tacchini.
12 LUG 2019
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Cara Giorgia,
lei è una donna di 25 anni che si proietta nel futuro e si vede realizzata in ambito lavorativo e privato. Che bellissima prospettiva!
Quello che non è chiaro è se la preoccupazione di non "far combaciare la vita privata e la vita professionale", sia un problema che già sperimenta o ha paura che questo possa accadere. Perché mai la vita sentimentale e quella professionale dovrebbero escludersi a vicenda... Per una sana vita di coppia è necessario che ciascuno dei due partner sia prima soddisfatto e realizzato come individuo.
Ora, la realizzazione in questi due ambiti, passa attraverso una serie di passi successivi, sbagli, conquiste che fanno parte del normale processo di maturazione. Inoltre, se in ambito lavorativo è più facile che sia la nostra razionalità a guidarci, e quindi si ha la possibilità di scegliere un percorso o una strategia per arrivare ad un obiettivo, in amore a volte bisogna solo lasciare che le cose accadano. Non abbiamo la possibilità di decidere quando e come innamorarci.
Il termine "crisi" deriva dalla parola "scelta". Ma non necessariamente deve scegliere tra la sua gioventù e la sua realizzazione, può anche scegliere di iniziare a fare entrambe le cose e vedere quali ostacoli incontra. In questo modo potrà confrontarsi con esempi concreti e circoscrivere il problema, qualora insorga.
Se la sua paura diventa invalidante, la fa sentire "paralizzata" e interferisce con la sua volontà di iniziare a mettere i primi passi, ne parli con qualcuno che possa "accompagnarla".
Auguri per il suo futuro!
11 LUG 2019
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Gentile Giorgia,
non è facile rispondere ai suoi dubbi, anche se il momento storico in cui siamo li rende molto comuni. Mi sembra importante però che lei possa trovare uno spazio di ascolto e di riflessione sulla fase della vita che sta attraversando con un professionista che possa conoscerla direttamente e aiutarla davvero a trovare la sua strada. Cosa che non si può fare purtroppo limitandosi a poche righe su un portale.
Cerchi uno psicologo della sua zona o che faccia consulenze online, potrà trovare un aiuto e cercare insieme le risposte alle domande che si pone.
Se lo desidera rimango a disposizione.
Un cordiale saluto,
drs Lucia Mantovani, Milano