23 Anni e mi sento un pesce fuor d'acqua

Inviata da Laura · 27 ott 2020

Buongiorno a tutti,
Pensando alla mia vita mi sono chiesta dove sono arrivata, è sono arrivata a capire che Si mi sono laureata in tempo e con un buon voto ma cmq non è detto che la magistrale io riesca a finirla nei tempi e con gli stessi risultati.. cmq anche se ci riuscissi ci sarebbe poco da essere soddisfatti, faccio solo questo, studio, senza avere una vita sociale, non faccio sport, non esco, non lavoro... C'è chi ci riesce magari lavorando o uscendo e divertendosi anche.

Se mi guardo indietro vedo ansia, panico, solitudine ... Il panico mi ha tolto la spensieratezza e la leggerezza, mi ha tolto la tranquillita anche nei momenti in cui non c'era niente di cui preoccuparsi realmente.

Oggi l'unica cosa che è cambiata è che non mi capita più di avere attacchi di panico, e non so nemmeno il perché, cmq mi fa stare meglio perché riesco a vivere meglio la quotidianità.

Però sento di non avere ancora una vita appagante.
Non mi sento all'altezza perché vedo gli altri sicuri, attivi, positivi, estroversi, di buon umore, hanno entusiasmo (io non né ho per niente, c'è poco da essere entusiasti quando non riesco a relazionarmi, mi mancano tutte le abilità sociali, non riesco a sentirmi parte di un gruppo, non ho mai avuto un fidanzato...).
Io sono una disadattata, non bevo, non fumo, non mi piace andare a ballare.
Non riesco a lasciarmi andare, sono rigida e impacciata, sono un pesce fuor d'acqua.

Ho bisogno di essere vista per quello che realmente sono, essere accettata e poi essere amata.

Mi sento come se tutto il mondo andasse avanti, sento il tempo correre veloce e io rimango ferma.
Mi sento persa, confusa, non amata, sola, infelice, distrutta, usata, malinconica, arresa, intrappolata, vuota, sconfitta.

Ho paura di restare per sempre sola, di non avere amici. Di morire senza aver mai avuto un ragazzo, di vergognarmi perché non mi trucco come le altre. Ho paura di essere brutta, di non andare bene.

Sulla bellezza io mi vedo una ragazza nella norma ma cmq mi sento sempre "meno", se vedo una ragazza bruttina di sicuro non mi sento inferiore, ma se è anche solo leggermente carina o non il massimo della bellezza ma almeno piacente e molto "curata" nel look in modo appariscente e che può attirare lo sguardo io mi sento a disagio. Sono poco appariscente, non mi vedo mai come una ragazza che si nota tra la folla, mi rendo conto che forse sono pensieri superficiali.
Non mi trucco però rispetto al passato ho perso parecchi kg e curo di più il mio abbigliamento, mi vedo diversa dalle altre, mi sento una ragazza semplice, penso di aver apportato dei miglioramenti su me stessa ma sempre nel rispetto della mia identità.

Non riesco a parlarne a con nessuno, se mi trovassi davanti a qualcuno, anche davanti allo psicologo, mi sentirei a disagio, proverei vergogna e tanto imbarazzo, paura di sembrargli esagerata e di portare problemi di una 12enne pur avendone 23.

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Miglior risposta 28 OTT 2020

Cara Laura,
mi arriva forte la paura dell’Altro e di essere giudicata, ma allo stesso tempo mi sembra che in realtà il giudice più severo nei suoi confronti sia proprio lei stessa. A questo proposito mi colpisce in particolare la lista di qualità positive che ritrova negli altri a confronto di quelle “negative” che etichetta su di sé.
Mi arriva anche forte il legittimo bisogno di essere vista, accolta ed amata per quel che è, ma allo stesso tempo mi chiedo quanto di fatto lei stessa si accetti e si ami: è sicuramente difficile e pauroso riuscire a farsi vedere completamente se siamo i primi a pensare di star facendo vedere agli altri qualcosa di “brutto”.
All’interno di una relazione psicoterapeutica, che è in primis una relazione di cura, avrebbe occasione di sperimentare quel clima accettante, sicuro e non giudicante di cui mi sembra sia alla continua ricerca. E troverebbe lo spazio necessario per poter imparare a vedersi con uno sguardo più indulgente e meno severo, ri-scoprendo qualità di sé e risorse personali che al momento pare faccia proprio fatica a riconoscersi.

Le auguro buona fortuna e buon viaggio,
nel caso in cui decisa di intraprendere un percorso su di sè.

Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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3 NOV 2020

Cara Laura,
la prima cosa che mi sento di dirle è che ha tutto il diritto di vivere e portare qualsiasi problema, qualsiasi emozione e vissuto. Da uno psicologo come da qualsiasi altra persona.
A me ad esempio sono arrivati tanta fatica, tanta sofferenza e dolore, ma anche una grande voglia e capacità di condividere, di scrivere, di cercare una relazione e un aiuto.
Mi sembra una giovane donna riflessiva e sensibile, che sta cercando di guardarsi dentro, di interrogarsi, che è riuscita ad affrontare tanti ostacoli e ad andare avanti.
Credo che le sue emozioni meritino di essere ascoltate, credo che lei meriti di essere ascoltata.
Questa lettera che ha deciso di scrivere potrebbe essere forse un primo passo per la ricerca di qualcuno che la ascolti, la veda e che le permetta di ascoltarsi e vedersi?
Provi a dare una possibilità ad un percorso terapeutico, potrebbe davvero stupirsi di quanto riuscirebbe a condividere e di quanto, in due, si potrebbe riuscire a guardare in faccia e ad affrontare eventuali vergogne e imbarazzi.
Ci faccia sapere come vanno le cose, se ne ha voglia, sono a disposizione.
Le mando un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone (Roma)

Dott.ssa Alice Carbone Psicologo a Roma

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28 OTT 2020

Ciao Laura,
Immagino che già scrivere questi pensieri non sia stata una cosa facile. Mettere nero su bianco le proprie paure, le proprie fragilità è un atto di coraggio che segnalano non solo la sofferenza, ma anche la voglia di iniziare a guardare in faccia questa sofferenza e piano piano affrontarla, anche se sembra impossibile poter anche solo immaginare un cambiamento. Portare davanti ad uno psicologo le proprie vulnerabilità non è mai facile e spesso c’è la paura di sentirsi giudicati. Ogni problema ha la sua dignità e la sua importanza a prescindere dall’età e poi in fondo le nostre fragilità hanno sempre a che fare in qualche modo con la nostra parte bambina.
Spero che riuscirà ad iniziare presto un percorso e a colorare queste parole con altrettante risorse.
Un caro saluto
Dott.ssa Elèna Mataloni

Dott.ssa Elèna Mataloni Psicologo a Macerata

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28 OTT 2020

Cara Laura, non ti nego che viviamo in un mondo che pretende troppo da noi e spesso, per delle nostre caratteristiche personali ci sentiamo "disadattati" a vivere in quest'ambiente così frenetico. Tuttavia, sento che sotto c'è tanta sofferenza. A volte, inoltre, non riusciamo a vedere i lati positivi che sono in noi, le cose positive che facciamo e ci concentriamo solo sulle cose negative. E' un bel traguardo laurearsi in tempo, anzi ti faccio i miei complimenti :) non è da tutti proseguire e andare avanti inseguendo i propri obiettivi.
Scrivi di non sentirti accettata e amata per quello che sei realmente e forse anche per questo ti definisci "disadattata" perchè non appartieni al "gruppo " dei giovani d'0ggi, quelli che bevono, quelli che fumano...

Io penso che sia molto importante capire da dove nascono questi pensieri, perchè ti senti cosi, per vivere e affrontare la vita più serenamente. Lo psicologo è tuo alleato e non ti giudica, non perdere l'opportunità di stare meglio. Spero che inizi presto un percorso adatto a te.

In bocca al lupo
Dr.ssa Manuello Maria Cristina

Dottoressa Maria Cristina Manuello Psicologo a Bolzano

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28 OTT 2020

Gentile Laura,
Occorre rafforzare la personalità che appare piuttosto insicura nei confronti di se stessa, comprendo comunque le tue difficoltà che ti creano disagio. Fare confronti con gli altri ti abbassa fortemente l’autostima, prova a concentrarti sulle tue risorse, punti forza, potenzialità a cui far leva per cambiare un pochino.
Un sostegno emotivo potrebbe esserti utile per sentirti vista e considerata, all’interno di uno spazio protetto potrai esprimere te stessa e star meglio.
Tieni presente la consulenza on Line che in questo momento di pandemia è la cosa più opportuna,
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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27 OTT 2020

Cara Laura, in una relazione psicologica non sarebbe mai giudicata. Il fondamento dell'aiuto psicologico è accogliere la Persona nella Sua interezza, per lavorare, con reciproca fiducia, sulle Sue potenzialità nascoste, quelle che ai Suoi occhi non vede, modificando quelle parti di sè che creano tanto malessere. Credo che, portando le Sue fragilità in uno spazio di ascolto, non giudicante, ma anzi, attraverso cui La si supporta ad esprimere se stessa, riuscirebbe ad osservarsi in maniera differente, più forte e più capace di affrontare quella componente di Lei che La spinge ad essere insoddisfatta; a sentirsi inadeguata. Il fine è quello di sviluppare delle risorse che Le permettano anche di rapportarsi al mondo esterno come desidera, ottenendo ciò che vuole, in maniera adeguata, senza sentirsi impacciata, ma, anzi, sentendosi Amabile - cosa che sembra, giustamente, desiderare molto-.
Tengo a dirLe che non sono il bere, il fumare,.. a fare la differenza tra una ragazza che sa stare con la gente e una che non riesce, al momento, a trovarsi bene: la differenza sono i contenuti che si hanno e si condividono con le persone che sono giuste per noi, per il nostro modo di essere.
E' normale che, all'età che ha, voglia sentirsi realizzata in tutti i campi della Sua vita: si dia la possibilità di riuscire a raggiungere questo obiettivo. Si faccia forza e inizi un lavoro su se stessa con l'aiuto di un professionista che La stimoli alla Sua crescita e al Suo miglioramento personale.
Le auguro buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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