Un mese di frequentazione intensa: dubbi comportamentali
Da poco più di un mese vivo un'intentissima ( bellissima ) relazione, io 32 lui 40. Dopo una storia di 6 anni ( finita da poco meno di un anno per scelta mia ) sto provando emozioni e sensazioni oramai sopite e sono molto presa emotivamente, confesso che seppur sia estremamente prematuro, potrei dire di aver trovato l'uomo della mia vita. Lo conoscevo di vista, da circa due anni ci incrociavamo quasi tutte le mattine: io andavo al garage a prendere l'auto, lui usciva di casa... Un giorno, su Facebook, mi ritrovo il suo profilo tra i contatti che potrei conoscere, l'ho riconosciuto subito ( non conoscevo nome e cognome ), dopo qualche giorno di titubanza - non amo internet nè tantomento le chat, le trovo un po' adolescenziali - ho preso coraggio ed ho pensato che aggiungerlo poteva essere una cosa simpatica, infondo ricambiava i miei sguardi sfuggenti. Avevo ragione, mi aveva 'riconosciuta' e sembrava quasi che aspettasse solo il 'LA' per cominciare un bellissimo e delicato corteggiamento. Da allora, ci sentiamo tutti i giorni con costanza, idem ci incontriamo anche solo per un caffè. La conoscenza è stata graduale ( cosa che ho amato sin da subito ) aperitivi, cene, caffè, abbiamo sempre parlato tanto di noi, del nostro lavoro e sin da subito ho notato la sua voglia di condividere sè stesso ed il suo mondo con me, tuttavia non percepivo fretta, anzi, molta naturalezza ed un evidente e spontaneo interesse verso me come persona ancor prima come donna. Dopo un mese ( di frequentazione giornaliera ) per la prima volta abbiamo dormito insieme, è stato qualcosa di indescrivibile a livello empatico, forte, devastante, ancor piu della fisicità stessa. Lo sentivo vibrare..certe cose si percepiscono e non si tratta di semplice attrazione fisica. Abbiamo trascorso un weekend fuori bellissimo, per la gioia e i sorrisi che ci scambiavamo, un'empatia mentale fortissima. Mi cerca con costanza, sempre, ed io con enorme gioia corrispondo le sue attenzioni. Qual è il problema? Ieri, vuoi per una serata NO, vuoi per un forte stress lavorativo suo, ha cominciato a far discorsi strani su di me: non ho slanci, sono passiva, mi trova 'calcolata' nel senso che sembra tutto quello che faccia sia ben ponderato, precisina, ed addirittura i miei comportamenti 'recitati'. Mi ha profondamente ferita. Non sono mai stata una persona fredda, anzi, estremamente spontanea e solare e la cosa mi ha turbato non poco, creandomi imbarazzo nonchè forte insicurezza nei suoi confronti. Nell'intimità sono molto passionale con lui e quando siamo vicini sono affettuosa ( non appiccicosa), che sia una carezza sulla nuca, un bacio sobrio, insomma sono viva. Le sue attenzioni sono presenti sia prima che dopo l'intimità, e la frequenza con cui mi cerca non è calata ma, anzi, aumentata. Mi potrei rimproverare che non ho slanci di natura virtuale come telefonate ed SMS, perchè sono frenata dall'idea di disturbarlo o comunque di risultare non so, pesante... Altresì sempre per sua iniziativa ci vediamo tutti i giorni. Forse sono entrata troppo ( inconsapevolmente ) nel gioco di ruolo che debba essere l'uomo a prendere sempre l'iniziativa? Forse va bene durante il corteggiamento, ma in questa fase dove oramai è appurata l'esistenza di una relazione, dovrei essere più attiva?! Mi sento un attimino persa...e ho paura di sbagliare. Ieri, durante la discussione, era estremamente distaccato e freddo, atteggiamento che perdurava anche dopo miei tentativi di ammorbidirlo con parole e gesti dolci, ma questo suo modo di fare, mi ha allontanata e mi sono chiusa in me stessa, in silenzio. Sosteneva di essere stressato per il lavoro, poi non si sentiva bene, insomma non ho ben capito il motivo per il quale fosse piuttosto seccato ( in generale ), anche perchè poche ore prima al telefono era un ciclone di energia. A fine serata, andata malissimo, gli ho espresso la mia perplessità per le sue parole, mi ha risposto che era stressato. Ho replicato che se davvero fosse 'solo' quello il problema del suo astio, allora io lo capivo e gli ero vicina, in qualsiasi circostanza, perchè prima o poi passerà e deve stare sereno. Mi ha risposto di essere sempre me stessa e di stargli vicino ( in questo momento un po' pesante per lui ) Frase che ho apprezzato, certamente, ma che continua a tormentarmi: perchè crede non sia me stessa?! Sono ferita da questa cosa, molto. Ritengo di essere una persona molto dolce ed affabile ( cosa che anche gli altri riscontrano, sia nel privato che sul lavoro ) disponibile e pacata. Ho anche pensato che forse mi vedeva troppo idealizzata? Una donna carina, con una certa posizione lavorativa, rispettata, seria, dolce e passionale.... deve essere finta?! Mi scuso per essere stata forse troppo analitica, è che davvero non capisco le sue perplessità se fino ad oggi era davvero tutto perfetto ( troppo? ) Le sue osservazioni non si riferivano a slanci sentimentali ( parole sue ), ma piuttosto a tratti del mio carattere... e la cosa mi preoccupa ancor piu, poichè è su quello che si basa una storia a lungo termine...