Ultimamente mal tollero la maggior parte delle mie conoscenze. Perché?

Inviata da Beatrice · 8 ago 2016 Crisi esistenziale

Eppure si tratta di persone che non mi hanno fatto nulla, anzi. Eppure le mal tollero. Mal tollero il loro modo di essere per la vita che fanno. È diventato questo il parametro per valutare chi mi va a genio: dimmi che tipo di vita fai e capirò se ti posso tollerare o meno. Ultimamente (da uno-due mesi non di più) nutro un odio più o meno intenso, a volte veramente furibondo, nei confronti di determinate categorie che potrei riassumere brevemente in 4 punti: 1) quelli che si fanno la bella vita solo grazie ai soldi dei genitori, e che magari hanno ottenuto titoli di studio prestigiosi all'estero in università private solo perché hanno i soldi e non erano riusciti ad entrare nelle relative facoltà italiane. Ora però il papi gli compra la villa sul lago, mentre noi a malapena abbiamo i soldi per l'affitto. Il punto è che io non detesto la ricchezza, detesto l'ostentatezza. Il fatto di comprare due case anziché una "così in una ci vado in estate, e l'altra in primavera per fare le passeggiate". 2) quelle che io definisco "gattemorte". Non le posso vedere. Di recente una mia amica si sta dimostrando tale: sono quelle che hanno la fortuna di essere bellissime, e che solo per la loro bellezza possono permettersi di avere determinate prerogative, tipo scherzare con gli amici maschi in comune in un certo modo, ossia quello tipico da fidanzatini con i classici "amore, tesoro, stiamo qui abbracciati". Sono quelle che si fanno scarrozzare ovunque chiedendolo ammiccando e stuzzicando palesemente il tizio di turno, tanto che il tizio in questione ignora tutte le altre. Guai a provare a fare come loro: se sei normale o bruttina i ragazzi ti guardano come per dire "perché parli?" e ti ignorano. Poi però se usi il telefono della gattamorta per fare una battuta generica sul gruppo di whatsapp, tutti a ridere a crepapelle. 3) quelle che non hanno il minimo senso del pudore. Quelle che quando vai al parco col cane prontamente sono lì in topless e tanga, e quando ci passi di fianco ti salutano perché si scoprono essere "amiche tue". Loro, che se ne fregano del senso del pudore altrui, nonché del fastidio che provoca stare lì davanti a loro con il seno al vento e con di fianco il mio ragazzo. 4) gli uomini che si permettono di fare battute su altre anche in presenza della fidanzata. Quelli che fanno i commentoni da camionisti, oppure che scherzano dicendo alla morosa di non tornare presto perché l'ucraina se ne va alle 11 e credono di essere divertenti. E ovviamente pretendono di fare comunella con ogni uomo su questa Terra altrimenti lo catalogano come "sfigato". E mal tollero persino tutte quelle morose che sorridono per quieto vivere, a cui questi commenti dan fastidio, eppure fanno finta di nulla per non creare problemi con lui, oppure perché non voglio fare la figura della rompipalle in pubblico. Non capisco cosa ci sta sotto, non capisco come possa far piacere una situazione del genere e come possa anche solo essere tollerata. 5) quelli con la fissa di andare in discoteca ogni giorno. Quelli che, se non vai con loro, sei uno sfigato. Quelli che passano la serata a vantarsi della notte prima. Uno squallore allucinante.
Il problema è che la maggior parte delle mie conoscenza fanno parte di queste categorie. Direi per un buon 95%. Di conseguenza, sempre più spesso evito di uscire perché non tollero più nessuna di queste categorie. E quelle poche persone che si salvano, spesso si affianco a loro, quindi vedo altre persone veramente raramente a parte il mio moroso. Ma per mia scelta. Non li sopporto più. La gattamorta poi, non parliamone...sempre a fare massaggi ai ragazzi, a fare la crocerossina, a farsi spalmare la crema, a stuzzicare tutti.... non la posso vedere. All'ultima uscita che abbiamo fatto poi si è messa a ridere e mi ha sputato addosso quello che stava mangiando, e non avevo manco il ricambio.... si è scusata, ma nel frattempo io ero l'unica pirla con la maglia sporca e mi sentivo uno schifo, mentre questa continuava a civettare. Ma forse al pari con lei detesto i ragazzi che ipotizzano di andare con altre davanti alle morose, che fanno credere al mio ragazzo di essere uno sfigato perché io non accetto 'ste uscite, tanto che poi a casa facciamo litigate furibonde.... non sopporto più nessuno. Ogni volta che usciamo io e il mio ragazzo, poi torniamo a casa e discutiamo perché non condividiamo queste idee.. è logorante... Vorrei soltanto conoscere qualcuno con cui avere un buon feeling e che abbia rispetto per gli altri, che si diverta con poco, e a cui facciano piacere le piccole cose come guardare le stelle insieme o prendere un gelato....che non sia una gattamorta o un esibizionista e che mi accetti per quello che sono, e magari che adori pure andare a teatro o alle cene con delitto... mi sento così diversa dal mondo intero...

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Miglior risposta 11 AGO 2016

Carissimo...sintetizzando non tolleri la gente che si fa strada disonestamente, che è falsa, che sfrutta gli altri e che ama esibirsi.
Tutte queste sono caratteristiche presenti in chi ha una personalità di tipo narcisistico.
Per avere un'idea di che tipo di carattere si tratta, vai su google e cerca "Disturbo narcisistico di personalita'".
Con tutta probabilità sei stato sensibilizzato verso queste persone per esperienza diretta nella rima infanzia, forse un familiare, forse dei parenti....chissà, ed ecco che, mentre alla maggior parte delle persone questa gente provoca solo un po' di fastidio, a te provoca vero odio.
Ti capisco eccome, ma se la cosa rischia di rovinarti la salute per la rabbia continua, o rischia di danneggiarti sul posto di lavoro, forse sarebbe il caso di una psicoterapia per imparare a tollerare un po' di più questa gente.

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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8 AGO 2016

Buongiorno Beatrice, nel pieno rispetto della sofferenza che prova rispetto a tutto quello che ci ha descritto, le devo confessare (e me ne scuso) che il suo post mi ha fatto un pò sorridere. E' stata estremamente chiara nella categorizzazione e nel giudizio (severo, a mio parere, ma i parametri sono suoi) delle persone che le stanno intorno. Due domande: ma il suo "moroso", in tutto ciò, è parte anche lui di qualche categoria o riesce ad avere un rapporto con lui in quanto lo giudica fuori da esse (ma se così, le vostre discussioni su cosa vertono)? L'altra domanda è: invece lei, che emozioni prova nel percepire tutta questa differenza di conduzione della propria esistenza con chi le sta intorno. Che immagine di Sè ne ricava? Solo della persona normale/speciale vs gattemorte/lascive/crocerossine/etc. oppure ha un senso di Sè diverso? Quello che percepisco (ma è un'impressione e ipotesi) è una sua volontà (emotiva più che strategicamente cognitiva) di demarcarsi dall'esterno per poter avere una immagine propria stabile e con confini nettamente visibili. Sarebbe utile (eventualmente fosse così) capire come mai abbia un bisogno di questo tipo, che effetto le fa, emotivamente, sentirsi diversa (quindi fuori dal gruppo sociale di riferimento), come queste cose la condizionano nel quotidiano e nel rapporto con il suo partner, etc. La invito, dunque, ad avere un'attenzione particolare a queste sue dinamiche, magari anche con l'aiuto di un sostegno psicologico in quanto potrebbero, in futuro, essere foriere di affetti, verso di Sè e verso l'esterno, ben più problematici.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista- Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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8 AGO 2016

Buongiorno gentile Beatrice,
Lei si è chiesta come mai, pur non condividendo le opinioni, Lei litiga con il suo ragazzo su questo argomento? Forse in Lei c'è un'attenzione troppo acuta verso la tipologia di perone che nomina e questo porta a pensare che questa "fissazione" che non lascia spazio al "vivi e lascia vivere" sia frutto di intense frustrazioni che nascondono insoddisfazioni personali e scarsa autostima. Le suggerisco di passare oltre, di concentrarsi su la sua vita, sulle sue priorità, affrontando con grinta le difficoltà e tutto quello che nella sua vita non la realizza. Ognuno è libero di vivere come più vuole a patto che non faccia del male agli altri e a se stesso.
Cordiali saluti
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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