Salve, sono una ragazza di 21 anni ed è da quando ho finito il liceo (3 anni) che non ho più voglia di fare niente. Durante il liceo ero impegnata nello studio soprattutto nell'ultimo anno non so cosa è successo, ho fatto una dieta molto drastica arrivando a pesare 44 kg per un altezza di 1.58, e i miei genitori erano ricorsi al medico che mi aveva prescritto pillole di vitamine, pappa reale e anche dei calmanti naturali per affrontare l'esame di maturità che mi dava molta preoccupazione.
Successivamente ho provato l'università ma la quantità di libri da studiare era troppa, si figuri che leggevo e non capivo più quello che leggevo, oppure provavo a studiare e subito dopo dimenticavo tutto quello che leggevo.
Dopo 3 mesi abbandonai l'università dato che non ero più capace di studiare.
Da quel momento in poi tutto è stato un calo, non ho fatto più niente, volevo fare palestra ma ho dovuto faticare per accumulare soldi durante le festività, e poi sono rimasta senza soldi, perchè i miei mi danno solo 5 euro settimanali e io ho molte esigenze....
In questo momento mi sento molto annoiata perchè non ho niente da fare, ho provato a lavorare nella ristorazione per 6 mesi ma era un brutto ambiente anche per come mi trattavano, ho cercato di restistere ma poi mi hanno mandato via loro. Sono rimasta senza amici completamente, e ora ho solo un fidanzato con il quale a volte esco e mi confido.
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24 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Gentile Giada,
mi dispiace leggere delle tue difficoltá con la scuola, con il lavoro e con il peso, della tua tristezza e del fatto che non senti piú la voglia di fare nulla. Probabilmente le difficoltá che hai vissuto ti hanno messo a dura prova e anche da questo forse deriva il tuo malessere.
Permettimi un paio di domande: chi è Giada quando sta bene, quando si sente in forma e piena di energie? Cosa fa Giada quando ha voglia di fare? Se domani tu ti svegliassi stando bene, cosa faresti?
Suggerisco di iniziare giá da domani a fare la piú semplice e piccola cosa che faresti se tu stessi bene. Puó essere ad esempio uno sport, un hobby non costoso, una passeggiata, un'uscita col tuo fidanzato, la ricerca di nuovi amici, ricominciare a sistemare e spedire il cv per cercare lavoro... inizia con qualcosa di semplice e che ti piacerebbe fare.
In ogni caso se vedi che non riesci a uscire da sola in breve tempo da questo stato di tristezza e di poca voglia di fare, ti suggerisco di rivolgerti a un/a psicologo/a della tua zona, grazie al quale potrai recuperare la vita che desideri.
Ti auguro tutto il meglio.
30 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Giada,
purtroppo il liceo non dà una preparazione per un lavoro più o meno specifico, per cui penso dovrebbe acquisire un'ulteriore preparazione, anche se non universitaria, in qualche campo.
Anzitutto però sarebbe necessaria una valutazione delle attitudini e degli interessi ed un orientamento, compiti che sono prerogativa degli psicologi.
Anche uno psicologo psicoterapeuta potrebbe aiutarla, anche se non proprio specializzato nell'orientamento scolastico e professionale. Egli infatti potrebbe supplire o aggiungere ai test specifici competenze generali sull'orientamento e sui problemi di ordine clinico, che potrebbero essere molto utili.
30 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Giada,
da quanto scrivi sembra che l'inizio dei tuoi problemi siano legati ad un momento importante della tua vita come la fine del liceo e la "fase delle scelte" post scuola superiore.
I momenti evolutivi e di passaggio spesso portano con loro delle crisi. Ci si trova davanti a cambiamenti importanti che possono far vacillare il precedente equilibrio che fino ad allora aveva funzionato.
Questo può succedere perchè in un certo qual modo ci si trova a dover ridefinire la propria identità ("non sono più una liceale ma dovrò diventare qualcos'altro". Universitario? Lavoratrice? Di che tipo? Cosa studiare? Quale lavoro fare? Per cosa mi sento portata?)
Non è così facile e scontato rispondere a tali domande e la capacità di affrontarle può dipendere da quanto era solida l'identità precedente, e questo dipende dalla nostra storia di vita, dalle relazioni ecc.
Se il malessere persiste e le domande non trovano risposta può essere opportuno consultare un professionista col quale intraprendere un percorso per sostenere la ridefinizione di identità già in atto, per capire chi si è stati fino ad ora e chi si sta diventando.
Capito ciò anche le scelte diverranno più consapevoli
Da quanto scrivi sei una persona piena di iniziative, anche se ora queste vengono sabotate dai vissuti di confusione e depressivi. Non lasciare che questi blocchino la tua trasformazione nella persona che desideri essere.
Un sincero in bocca al lupo.
Michele Vecera
Psicoterapeuta - Cagliari
25 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
cara Giada,
nei momenti evolutivi di passaggio, spesso siamo spaventati nell'affrontare la nuova condizione che si delinea davanti a noi. Sembra che a te sia successo questo, a partire dall'ultimo anno di liceo. Hai una spinta a provare e ametterti in gioco, come per l'università, ma poi ti blocchi e non riesci a tollerare la fatica che fa inevitabilmente parte di questo processo. E' faticoso crescere, è faticoso trovare la propria strada, è faticoso sostenere la frustrazione, ma il fatto che tu abbia scelto di formulare attraverso il portale la tua domanda, mi fa pensare che forse senti che è arrivato il momento di rimetterti in moto. E' necessario che tu chiarisca meglio la tua motivazione rispetto ad una scelta universitaria o di lavoro, penso sia importante che tu ti interroghi provando ad immaginarti nel tuo futuro. E' importante poter piano piano vedere affacciarsi dentro di te un'aspettativa, un progetto, verso il quale tendere.
Buona ricerca!
dott.ssa Alessandra Moranzoni
Varese
24 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Giada,
ho letto molto dolore e tristezza nella tua richiesta d'aiuto. sicuramente l'abbandono dell'università e la difficoltà nel impegnarti in altre attività ha un significato e indica il tuo malessere. capirai bene però che non è possibile fare una diagnosi o capire cosa è successo da poche righe, quindi mi sento di consigliarti di rivolgerti al uno psicologo, possibilmente psicoterapeuta, che possa aiutarti ad indagare le origini del tuo blocco e che possa scioglierlo donandoti la vita piena e attiva che desideri.
In bocca al lupo