Triste poiché svalutata a lavoro

Inviata da Anna · 23 gen 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno a tutti,
Ho cambiato lavoro da circa 3 mesi (mi manca qualche giorno per concludere il periodo di prova). Vengo da un ambiente in cui ero valorizzata e ben voluta ma purtroppo, dopo 6 anni, avevo sviluppato un senso di nausea verso il mio lavoro e le mansioni. Ho deciso quindi un cambio carriera (cosa non possibile nella precedente azienda). Il mio nuovo lavoro mi piace molto, lo stipendio è molto buono e regolare, mi trovo benissimo con i colleghi e il mio nuovo capo. Purtroppo però il lavoro che svolgo viene percepito come il meno importante della sezione (cosa che so essere non vera in quanto, in altri dipartimenti, è considerato uno dei più importanti così come nella precedente azienda dove lavoravo). Nonostante ciò, il mio lavoro continua a piacermi molto. Tuttavia, nelle decisioni aziendali vengo sempre tagliata fuori, ad esempio: non vengo inclusa nei vari trainings, nei viaggi di lavoro, in nuovi progetti. Vedo quindi la mia collega di stanza sempre impegnata e io con molto tempo libero (che cerco di impiegare imparando il più possibile, essendo nuova). Sono di essere l’ultima arrivata e ancora con poco margine di manovra. Sicuramente, se ci fosse la possibilità, mi piacerebbe spostarmi in un altro dipartimento, mantenendo il mio attuale lavoro, e attendo che si apra una posizione vacante per tentare il salto. Nel frattempo però, ingoiare questi bocconi amari mi pesa non poco e mi provoca un profondo senso di tristezza. Mi sento molto svalutata e sottostimata nonché diversa dai miei colleghi per via delle opportunità in più, offerte a loro.

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Miglior risposta 31 GEN 2024

Gentile Anna,
è positivo che lei abbia mostrato decisione e intraprendenza decidendo volontariamente di cambiare con la scelta di un lavoro che le piace di più.
Tuttavia, quando ci si inserisce in un nuovo contesto lavorativo, occorre entrare in punta di piedi cioè con pazienza e tolleranza fino a raggiungere un buon livello di integrazione .
Pertanto, poichè ( come dice lei stessa ) è l'ultima arrivata, può essere normale che non sia stata ancora pienamente coinvolta in certe attività più importanti ; per ora deve solo aspettare e continuare a farsi apprezzare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chiruirgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 FEB 2024

Buonasera Anna,
comprendo il senso di frustrazione che prova attualmente, incrementato dal fatto che il nuovo lavoro è stato ottenuto a spese di decisioni importanti e quindi ulteriori rinunce.
Sarebbe interessante approfondire, in sede di terapia, da quali segnali ulteriori (oltre l'essere oggettivamente esclusa da determinate attività intra lavorative) ha l'impressione di essere non adeguatamente valutata.
Quello che intendo dire è che rimane fondamentale capire se questo possa essere un suo tratto caratteriale (che magari tende a ripresentarsi anche in altri contesti), per cui necessita di riconoscimenti esterni obiettivi, pena la possibilità di sentirsi di meno valore o non adeguatamente riconosciuta in quello che fa.
Inoltre, ritengo che un percorso di psicoterapia breve possa aiutarla a capire anche quanta parte del suo valore dipenda dalla professione in cui è impegnata, piuttosto che quanto invece sia autonomo da rinforzi esterni.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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4 FEB 2024

Non mi pare lei sia svalutata al lavoro (come riporta il titolo da lei scelto), mi pare sia poco incisivo per l'azienda il lavoro che svolge. Provi a farmi un esempio: se lei lavorasse in un hotel sarebbe la cameriera ai piani, quella di sala, la receptionist, la lavapiatti, la cuoca, la barista, la lavapiatti, la lavanderia? E quale di questi ruoli sarebbe eventualmente il meno abilitante per lei o il meno utile per la struttura?

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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4 FEB 2024

Gentile Anna,
l'ingresso in una nuova realtà lavorativa può destabilizzare e rendere necessario per l'individuo un periodo di adattamento.
Credo che il periodo di prova sia utile anche per l'azienda per poter capire come spendere la sua risorsa al meglio.
Forse è proprio questo periodo valutativo che non permette il suo coinvolgimento in viaggi e nuovi progetti.
Si dia tempo per ambientarsi e per farsi conoscere, esprimendo, qualora possibile, il suo punto di vista e la sua voglia di crescita professionale.
Se il disagio nell'inserimento persiste, può pensare ad un supporto mirato.
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Benedetta Patriarca

Dott.ssa Benedetta Patriarca Psicologo a Roma

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1 FEB 2024

Gentile Anna, gli aspetti di contenuto (cambio di lavoro, periodo di prova) possono essere razionalizzati. Gli aspetti di processo ovvero come si sente e legge la situazione potrebbero essere legati a degli aspetti più profondi di sé. Per vivere meglio questi sentimenti un percorso di terapia potrebbe esserle utile, anche in termini di agency lavorativa. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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31 GEN 2024

Buongiorno Anna,

Il fatto che lei comunque trovi piacere nel lavoro e abbia, per quello che ci riporta, un bel rapporto con i suoi colleghi o comunque con il suo ambiente di lavoro le permette in ogni caso di avere una buona scorta potenziale di energie per affrontare la situazione attuale.

Detto ciò, sicuramente un ottimo punto di partenza sarebbe il poter cercare di comprendere attraverso un dialogo con il suo superiore e/o con i suoi colleghi il motivo di questa scelta di escluderla dai “vari training, viaggio di lavoro, ecc.”; nel frattempo le consiglierei, se lo desidera, di iniziare un percorso di sostegno psicologico così da non perdere la sua energia nell’affrontare queste situazioni quotidiane.

Rimango a disposizione

Lorenzo Buggio

Lorenzo Buggio Psicologo a Milano

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31 GEN 2024

Buongiorno Anna,

Lei stessa ha affermato di aver quasi terminato il periodo di prova. Ritengo che questa sia la motivazione per cui non viene ancora coinvolta in training o in progetti più importanti.
In fondo questo lavoro le piace ed è ben retribuito, porti pazienza e dia tempo e modo a chi di dovere di offrirle nuove sfide all'interno dell'attività attuale.
Un atteggiamento positivo risulta spesso vincente.
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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31 GEN 2024

Salve Anna, capisco che la sua situazione attuale possa essere difficile da gestire. È positivo che sia riuscita ad individuare le sue sfide e che stia valutando proattivamente le sue opzioni. Potrebbe considerare di parlare con il suo capo o il responsabile delle risorse umane per esprimere i suoi disagi e i suoi desideri e vedere se ci sono opportunità di coinvolgimento in progetti o formazioni. La comunicazione aperta può spesso contribuire a superare percezioni negative.
Inoltre, comunicare apertamente con il suo capo potrebbe portare a una maggiore considerazione delle sue competenze e opportunità di coinvolgimento. Mantenere un atteggiamento positivo e focalizzato sulle sue ambizioni può contribuire a gestire meglio le sfide attuali.
Allo stesso tempo è normale e comprensibile che affrontare situazioni che la fanno sentire svalutata e diversa dai colleghi possa essere difficile. Potrebbe considerare di esplorare ulteriormente questi sentimenti con uno psicologo. Parlare delle sue emozioni e ricevere supporto professionale può aiutarla a gestire meglio il senso di tristezza e a trovare strategie per affrontare la situazione lavorativa.

Dott.ssa Ilaria Peppoloni Psicologo a Ancona

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30 GEN 2024

Gentile Anna, mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso alla sua situazione lavorativa, la svalutazione che prova rischia di concentrare la sua attenzione solo su come viene percepita dagli altri, mentre è importante che le sue energie siano orientate verso di sè e la sua affermazione come professionista e come persona.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità privata e lavorativa.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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30 GEN 2024

Ciao Anna, ti confesso che dal titolo mi aspettavo una storia diversa, di inadeguatezza del posto di lavoro e non gradimento della tua mansione. invece, con mia sorpresa (in positivo), ho letto una storia con innumerevoli aspetti favorevoli! Direi un ottimo punto di partenza.
Capisco che la tua situazione possa provocare frustrazione, ancora di più dal momento che il tuo lavoro ti piace e vorresti essere ancora più coinvolta! Però ti chiedo: questo tuo dispiacere potrebbe sottendere una tua fragilità personale? Forse ti senti insicura e non stai trovando le conferme di cui avresti bisogno?
Essendo in un periodo di prova, potrebbe essere normale che non ti coinvolgano ancora in attivo. Potrebbero essere prassi della realtà presso la quale lavori.
Ma, al di là di sole ipotesi che possiamo fare, mi sento di dirti questo: è importante che tu possa sentirti sicura di te e che tu creda fortemente nelle tue capacità. Una buona autostima e autodeterminazione potrebbero permetterti di inserirti in queste attività a cui tieni, anche se non fossero loro a proportele direttamente!

Insomma, credere in sè stessi apporta solo vantaggi e potrebbe essere un buon aspetto di cui prendersi cura.
Sono sicura che tu valga molto, al di là della tua posizione lavorativa! Dimostralo anche a te stessa :)

Rimango a tua disposizione, anche online!
Un saluto,

Dott.ssa Valeria Carbone
Psicologa - Consulente Sessuologa
Torino e online

Dott.ssa Valeria Carbone Psicologo a Torino

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