Supporto familiare

Inviata da Cristiana Cafeo · 12 gen 2023 Terapia familiare

Sono una donna di 34 anni, sposata da 6 e con un figlio di 4. Il rapporto con mio marito è sempre stato altalenante, abbiamo entrambi caratteri forti e difficili. Da quando è nato nostro figlio però le cose sono nettamente peggiorate. Dopo il parto ho avuto il cosiddetto "maternity blues", durato una ventina di giorni circa, da lì è diventato un'altra persona. È sempre stato molto irascibile, molto eccessivo negli scatti d'ira, verbalmente e contro gli oggetti. Mai con me o con nostro figlio, però a livello verbale è spesso davvero molto pesante. Io credo di essere arrivata al limite. Ogni cosa è motivo di discussione, anche la cosa più banale riesce a renderla complicata. In tutto ciò nostro figlio attraversa una fase particolare, è molto vivace, ma anche prepotente, e anche lui quando si arrabbia alza la voce e rompe gli oggetti. La cosa non mi stupisce considerando che sono atteggiamenti che vede e dunque crede che quello sia l'unico modo di gestire la rabbia. Io provo ad accoglierlo, a parlargli e a non perdere la calma, ma purtroppo non sempre ci riesco, e dunque mi sembra di vivere in circolo vizioso, dal quale non vedo via d'uscita. Il bambino adora il padre e ama fare le cose insieme a lui, ed effettivamente quando non siamo tutti e tre insieme il clima è più sereno. Non so cosa fare, io penso che una terapia familiare potrebbe aiutare però convincere mio marito non è affatto facile. Lui ha fatto terapia individuale, per breve tempo e con scarsi risultati, perché poi ha smesso di andarci e dopo poco tempo eravamo punto e a capo. Lui sostiene che reagisce così perché si sente eccessivamente sotto pressione e non riesce a mantenere la calma. Io gli parlo spiegandogli che così non andiamo da nessuna parte, e che continuando così facciamo solo il male di nostro figlio perché stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. Lui capisce, dice che proverà ma non ci riesce, mantiene la calma un paio di giorni e poi per nulla sbotta. Io pure sono sotto pressione in questo periodo, sono sommersa da impegni improrogabili, mi dico che è solo un periodo, che passerà, ma se mi guardo indietro mi rendo conto che invece è sempre uguale, se non peggio. Non vorrei dilungarmi troppo ma sono avvilita e non vedo la luce, avrei solo bisogno di un consiglio.

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Miglior risposta 13 GEN 2023

Cara Cristina, è un periodo faticoso il vostro, lo percepisco dalle sue parole. Tutte le coppie incontrano momenti di "down" nella loro relazione, il segreto delle volte sta nel "riscoprirsi". Come ha ben detto già lei, è importante che vostro figlio cresca in un ambiente sereno e tranquillo, che acquisisca da voi quanto di positivo e bello possiate donargli. I bambini sono come spugne, non sono ancora in grado di scegliere cosa prendere e cosa lasciare al di fuori di sé, loro assorbono tutto ciò che c'è intorno, aspetti positivi e anche quelli negativi. Concordo con lei quando dice di voler ridurre l'esposizione agli aspetti negativi; con la sensibilità e l'attenzione che mostra di avere potrà garantire un ambiente tutelante per suo figlio.
Per quanto concerne voi, la comunicazione è lo strumento principe per risollevare situazioni sgradevoli. Solo parlando, con ritmi pacati, potrà riuscire a comprendere se le pressioni di suo marito riguardano contesti extra familiari o se vi sono delle insoddisfazioni, seppur passeggere, riguardanti la coppia. Se suo marito è il più irascibile della coppia, potrà "educarlo" lei alla comunicazione, utilizzando anche mezzi alternativi (lettere, messaggi) che possono aiutare ad attenuare il carico emotivo. Dal suo trascritto ho avuto l'impressione che le cose siano cambiate dopo la nascita di vostro figlio. Da qui il mio consiglio di riascoprirvi: essere dei genitori non preclude la vostra identità di marito e moglie. Concedetevi dei piaceri, una cena fuori magari proprio nel locale del vostro primo appuntamento, o un film sopra al divano dove siete solo voi due.. Dei momenti che servono a dare acqua al vostro rapporto, inaridito dalle pressioni che vi hanno fatto dimenticare un po' di voi. Vi richiederà grande impegno e fatica, ne sono consapevole, ma ogni piccolo passo rappresenterà un progresso.
In bocca al lupo!

Dott.ssa Alessia Di Pancrazio Psicologo a Milano

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consiglio che le do' è quello di fare una terapia di coppia.

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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13 GEN 2023

Gentile Cristiana,
la nascita di un figlio è notoriamente un evento che comporta la necessità di una riorganizzazione nella vita di coppia in quanto spesso mette a dura prova la relazione tra i partners quando è buona mentre accelera l'insorgenza di una crisi quando tale relazione già non è buona.
Con questi presupposti, nella vostra coppia un sostegno psicologico è fortemente consigliabile per analizzare cosa tiene sotto pressione suo marito facendogli perdere la calma e quali sono gli impegni improrogabili che creano stress anche a lei ; ciò per imparare a gestire meglio questo carico di stress e facilitare una comunicazione tranquilla ed efficace tra di voi con l'obbiettivo di una migliore collaborazione nel ruolo di genitori e di una migliore intesa generale a livello interpersonale per rafforzare anzichè squalificare un legame sentimentale che sembra affievolirsi.
Poichè lei sembra avere maggiore consapevolezza dei rischi correlati a questa spiacevole situazione, dovrebbe farsi promotrice di una terapia di coppia o quanto meno, in alternativa, di una psicoterapia individuale per se stessa come primo intervento.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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13 GEN 2023

Buonasera, la nascita di un figlio cambia gli equilibri anche per la coppia. La costruzione di una famiglia presuppone sacrifici e preoccupazioni. Il suo stato emotivo poi, peggiora la situazione e se lei ha anche molti impegni extra famigliari è normale che possano accavallarsi responsabilità e stress. Vi consiglio di allentare la presa e cercare di trovare sempre il modo di mettere l'amore, quello che ora è nascosto sotto la cenere, al centro della vostra vita. Suo marito ha bisogno della sua presenza e comprensione. Siamo noi donne che portiamo l'ascolto, il dialogo, la comprensione e il contenimento delle emozioni. Le suggerirei una terapia individuale che l'aiuti a superare il suo disagio emotivo e che l'aiuti a ricomporre il suo rapporto con la sua famiglia, dato che suo marito non vuole fare al momento, alcun percorso terapeutico. Questo l'aiuterà a vedere con maggiore lucidità a se stessa e a riflettere su cosa vuole mettere il suo impegno. Resto a disposizione. Cari saluti.
Dottoressa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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13 GEN 2023

Comprendo il suo sfogo, si sente la tensione che ha dentro. Un percorso di coppia o familiare è fortemente consigliato. Se proprio non riesce a convincere suo marito, prenda in considerazione l'idea di iniziare lei un percorso individuale per se stessa (se già non lo ha fatto)

Dott.ssa Lavinia Brunelli Psicologo a Torino

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13 GEN 2023

Buongiorno signora
Mi spiace molto del periodo che sta attraversando.
La nascita du un figlio porta un grande cambiamento nella coppia.
Perché si diventa genitori.
Il consiglio che le do' è quello di fare una terapia di coppia.
E di fare per entrambi una terapia individuale
Per analizzare i vari problemi individuali che poi confluiscono nella coppia
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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13 GEN 2023

Credo che lei abbia ragione.
Inviti suo marito a riprovare con la terapia.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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13 GEN 2023

Buongiorno,
La terapia di coppia mi sembra un'ottima idea, provi a convincere suo marito a lavorare insieme a lei fianco a fianco per migliorare il clima familiare.
Per altri chiarimenti sono a sua disposizione
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico

Dott Giuseppe D'Amico Psicologo a Palermo

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