Sbaglio a sentirmi ferita?
Un anno e mezzo fa ho conosciuto questo ragazzo più giovane di me di 3 anni. Al tempo ero fidanzata da 7 anni e convivevo ma la relazione era tossica e piena di abusi psicologici da parte della famiglia di lui ma andava avanti per il bene che provavo nei suoi confronti.
Quando ho conosciuto il mio attuale compagno ho avuto un terribile periodo di crisi personale perché mi sono resa conto di amare un’altra persona che non era il mio compagno dell’epoca.
Uscire dalla relazione che durava 7 anni è stato veramente traumatico per via dei fortissimi sensi di colpa che provavo.
Sentivo di aver rovinato la vita a quella persona.
Una volta riuscita a fare il grande passo ho trovato una piccola casa e sono andata a vivere da sola con non poco sforzo.
Da quel giorno il mio attuale compagno mi è sempre stato vicino e si poteva dire che convivessimo perché 5 giorni su 7 viveva a casa mia.
Dopo un anno è venuta fuori l’ipotesi della convivenza e questo ha scatenato in lui una crisi di introspezione importante, dopo un periodo di terapia e indecisione mi ha detto che sarebbe voluto andare a vivere con me.
Anche questo periodo per me è stato “pesante”, continuavo a dirgli che non doveva per forza accadere e che poteva rimanere tutto com’era, in risposta ricevevo messaggi molto confusi che mi hanno portato ad una crisi emotiva.
Mi preme chiarire che fin dall’adolescenza ho sofferto di disturbi alimentari dovuti ad episodi di bullissimo, mi sono sempre sentita gravemente sovrappeso nonostante io sia in categoria normo-peso con periodi di alti e bassi (variazioni di 5/8kg al massimo sia in positivo che in negativo).
Adesso sono circa due mesi che conviviamo e dato il periodo difficile ho preso peso (3kg) per la precisione.
In un momento di intimità mi sono resa conto che ci fosse qualcosa che non andava e quindi ho apertamente chiesto al mio compagno se ci fosse qualche problema relativo al fisico.
Il mio compagno mi ha risposto che si sentiva in colpa perché durante quei momenti non poteva fare a meno di notare questi chili in più e che esteticamente non lo attraevo più.
Premetto che consapevole di questa situazione prima di questo episodio ho iniziato un programma alimentare per ritornare ad un’alimentazione più regolare e sana.
Sentirmi dire quelle parole mi ha ferita profondamente. Mi sono sentita inadeguata e miserabile.
Dopo un primo momento di crisi e pianto ho voluto capire cosa stesse succedendo parlando della situazione.
Il mio compagno ha espresso estrema vergogna nell’avere questo tipo di pensieri ma anche l’incapacità di non poterci non pensare. Poi la conversazione si è ampliata e lui ha evidenziato come sia lampante il fatto che io sia molto più innamorata di lui che non lui di me perché “ho più esperienza con i sentimenti” secondo lui.
Nonostante ciò dice che ciò che prova per me è forte e non riesce ad immaginare una vita senza di me o una vita in cui sono solo un’amica.
Riassumendo nonostante capisca il suo punto di vista questa situazione mi confonde sempre di più perché mi sento come se stessi costringendolo a stare con me.
Ricevere segnali contrastanti come “non mi piaci esteticamente” e “non potrei stare senza di te” pesa sulla mia autostima e sul mio senso del giudizio perché se da una parte mi sento in colpa dall’altra penso di venir giudicata un po’ troppo duramente.
Quello che penso io al momento è che io debba “sbrigarmi” a perdere peso perché ciò vorrebbe dire perdere questa persona a cui tengo così tanto ma da un’altra parte penso che anche lui potrebbe fare un passo verso di me provando ad accettare che esistono altre fisicità oltre a ciò che lui considera come stereotipo di attrazione.
Avere questo pensiero mi fa nuovamente sentire tanto in colpa, mi sento egoista e immeritevole di qualsiasi forma di amore.
Quindi ritornando al punto, sbaglio a sentirmi ferita ?