So che l'argomento è spinoso per voi e che probabilmente non riceverò risposta ma ci provo comunque. Ho subito un lungo e subdolo abuso psicologico e mentale da parte della mia ex psicoterapeuta.
All’inizio del percorso era ok, e la dottoressa si è sempre resa disponibile di contattarla tramite whatsapp…mi ha sempre detto di scriverle…ma dopo qualche mese contemporaneamente l'analisi cominciò a prendere una strana piega. La dottoressa in questione aveva assunto nei miei confronti un atteggiamento molto rigido a tratti molto offensivo, spesso mi strillava contro come se fossi un suo alunno di 6 anni. Non è passato molto tempo sinceramente e non riesco a trovare la forza di non scriverle e cancellare il suo contatto definitivamente, perché purtroppo me nei suoi confronti provo un sentimento forte, alla fine, mi ha voluto illudere in qualche maniera, per poi umiliarmi e ferirmi, facendomi sentire sempre sbagliato, continuava a giudicarmi e pensare male di me e quello che è successo sta avendo sgradevoli dispiaceri e sta avendo conseguenze negative su di me e sul mio rapporto con gli altri. Mi sforzo di sembrare sereno, pochissime persone sanno di questa mia brutta esperienza. Provo ad andare avanti ma sento questa cosa mi pesa molto dentro di me. A volte mi sento così male che penso di non poter vivere in questo stato ancora a lungo e che se questa deve essere la mia vita preferirei che finisse. Poi racimolo qualche brandello di me e provo a non pensarci più e a buttarmi la cosa alle spalle distraendomi a fare cose, in cui comunque non riesco come vorrei (motivo che mi aveva spinto in terapia). Non serve a niente. A distanza di più o meno tempo ritorno al pensiero che una figura che è stata in grado di approfittare dell'inferiorità mentale di una paziente sia francamente una persona disturbata che non si renderà mai conto dei danni che fa. Non riesce nemmeno a chiedere scusa alle persone. Penso a tutte le altre persone che probabilmente hanno subito il mio stesso destino e a quelle che potranno subirlo nell'indifferenza di chi le circonda come è successo a me, e sto raggiungendo la consapevolezza che l'unica cosa da fare sia una segnalazione all’albo…anche se avrei voglia di querelare dai carabinieri l’accaduto
Ma non ci riesco. Sono bloccato da mille pensieri e ho un po’ di timore. Il pensiero di mettere nero su bianco quanto è capitato mi crea ansia e una profonda disistima nei confronti di me stesso perchè significa smettere di nascondersi, guardare in faccia la realtà, ammettere che sono stato superficiale, debole e facilmente manipolabile anche io.
Da una parte vorrei fare la mia segnalazione ai carabinieri e poi segnalare l’accaduto all’albo degli psicologi, ma da una parte ho paura a farlo perché mi sono innamorato della psicoterapeuta e lei mi ha trattato in male modo, mi ha sempre giudicato male e mi ha pure umiliato, si è arrabbiata contro di me sia tramite messaggi che di persona nel suo studio.
Non c’è proprio nulla a questo mondo per cui valga la pena investire se stessi.
Mi sono sentito dire dalla stessa psicoterapeuta che ha avuto un’esperienza simile con un’altro ragazzo, così mi ha voluto accennare lei stessa, ma non ho chiesto molto, ne tanto meno si è divulgata troppo nell’argomento
Credo di non essere il primo a pubblicare una cosa del genere su Internet…ma vorrei che le persone sappiano cosa c’è in giro, quindi vi chiedo come posso trovare il coraggio di fare questo passo senza pensare alle sgradevoli conseguenze?
Grazie
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29 NOV 2023
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Roberto, la sua esperienza mi rattrista profondamente, per lei innanzitutto ma anche per la nostra professione (...) il codice deontologico tutela lei come paziente ma anche la categoria stessa. Mi dispiace e mi auguro che lei riesca a ritrovare la fiducia nella terapia personale ma soprattutto che riesca a stabilire una buona alleanza terapeutica anche a partire da questa dolorosa situazione. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
3 DIC 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno, la situazione di abuso che ha vissuto deve essere stata molto dolorosa per lei. Rivolgersi a una psicoterapeuta è stato un passo fondamentale di forza e di presa di consapevolezza delle sue sofferenze per approfondirne le cause. Tutti portiamo con noi vulnerabilità di cui qualcuno si può approfittare per trarne vantaggio, facendo leva su di esse. I vissuti di colpa e debolezza sono i vissuti restituiti dagli abusi, e le manipolazioni possono essere così sottili da fare presa su di noi per molto tempo prima che ci accorgiamo che nella relazione qualcosa non va. Per questo motivo, quanto accaduto non le è imputabile in nessun modo. L'immagine negativa di se' che le è stata restituita non le impedirà di recuperare le risorse che teneva con se' prima di iniziare il percorso narrato e di liberarsi di tale rappresentazione negativa: le motivazioni e le risorse che l'hanno portata a cercare un professionista sono ancora presenti in lei, e lei può recuperarle per affrontare questo periodo in salita.
Le auguro di non perdere la fiducia nella psicoterapia e di rivalutare la possibilità di intraprendere un nuovo percorso, qualora ne sentisse il bisogno.
Per qualunque dubbio o necessità, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto
Dott. Giacomo Ginestrone
3 DIC 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno
Mi rammarico profondamente per la sua esperienza.
Vede, la figura del terapeuta o psicologo che dir si voglia, dovrebbe essere completamente di fiducia e supporto in quanto si sa, chi si rivolge a noi è fragile e vulnerabile.
Mi sono accorta che diverse persone studiano psicologia per risolvere i loro problemi personali, come possono pensare di risolvere quindi quelli degli altri? Avrebbe dovuto staccarsi molto prima, ma ora che l'ha fatto, non indulgerei a denunciare la persona in questione prima che provochi altri danni.
Gli psicologi dovrebbero essere sottoposti come i medici a mio avviso ad una sorta di giuramento d'ippocrate .
Le auguro di riacquistare presto la sua serenità
Paola von korsich Giardini
1 DIC 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Roberto
se vuole intraprendere delle azioni legali verso questa terapeuta é conscio che produrranno delle conseguenze. Sgradevoli o meno non si può sapere. Di certo dovrà possedere messaggi, scritti o registrazioni di quanto denuncia, perchè in caso contrario potrebbe avere delle ripercussioni giuridiche su di lei. Il fatto che dice di essersene innamorato potrebbe non giocare a suo favore perchè potrebbe far pensare che interpretava male le modalità con le quali la dottoressa si relazionava con lei; in ogni caso la professionista avrebbe dovuto accorgersi di quanto stava accadendo e fare le opportune azioni per riportare sul piano professionale la relazione terapeutica. Non si tratta di coraggio o meno si tratta di cosa lei si sente di aver subito dalla dottoressa, di quanto é peggiorata, secondo lei, la sua salute mentale, e per queste cose lei ritiene utile e giusto fare le azioni che ha descritto sopra. Se questi fatti sono accaduti secondo quanto lei descrive, é corretto segnalare questo nelle sedi opportune tra cui l'Ordine degli psicologi, che potrebbe contattare per avere un consiglio sul da farsi. Abbia cura di sé e cerchi di vedere se lei intende agire contro la dottoressa a seguito di una sua delusione "amorosa", o per una giusta causa che potrebbe accadere anche ad altre persone (come ha scritto sopra) a seguito delle modalità di relazione della professionista. Nel primo caso mi asterrei dal procedere per vie legali nel secondo mi accerterei di avere tutte le carte in mano per poter dar seguito ad una denuncia e agirei.
Cordialmente
Dott. Giancarlo Mellano
29 NOV 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Roberto
Penso di parlare a nome di tutti i colleghi nel dire di essere profondamente dispiaciuto per ciò che ha vissuto. In terapia si cerca comprensione e aiuto, e vivere situazioni come quelle che ha scritto qui è davvero l'ultima cosa che dovrebbe capitare.
Mi permetto di sottolineare che un primo movimento lei lo ha già fatto, descrivendo la sua esperienza e chiedendo consiglio in una community di psicologi e psicoterapeuti ha già fatto un primo passo, lo ha già messo "nero su bianco". Lei non è stato superficiale, tutti possiamo essere manipolabili in molte situazioni; a differenza di altri, lei se ne è reso conto.
La cosa migliore da fare sarebbe chiaramente una segnalazione all'Ordine di competenza, ma questo lo ha già detto anche lei. Ciò che la blocca sono probabilmente le possibili conseguenze che dovrà affrontare una persona che lei sente comunque come vicina.
In una risposta breve non si può affrontare qualcosa di tanto complesso, per cui un suggerimento pratico che le posso dare è di parlarne con una persona cara (un amico, un parente...) e chiedere a questa persona di esserle materialmente vicino nel fare la segnalazione. Datevi un appuntamento, in un posto e luogo precisi e concordati, così da avere qualcuno che la possa sostenere.
29 NOV 2023
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Salve Roberto, e grazie della tua testimonianza.
Quello che racconti è qualcosa di estremamente grave per la nostra professione. In primo luogo perché esiste un codice deontologico che ci vieta in modo specifico di approfittare dell'inevitabile posizione di subordinanza del cliente e in secondo luogo perché il nostro compito dovrebbe essere sempre quello di far sentire la persona che si rivolge a noi in modo migliore, non peggiore, e se ci accorgiamo di ciò, ovvero che gli effetti iatrogeni sono superiori a tutti gli effetti terapeutici, è nostro dovere interrompere il percorso.
Detto ciò, le consiglio di far presente al terapeuta che non si presenterà più in seduta, e successivamente le consiglio caldamente di fare una segnalazione all'ordine professionale.
