Può una madre competere con i figli?

Inviata da M.C. · 11 gen 2013 Terapia familiare

Sono una ragazza di 22 anni e, come tante delle persone che si rivolgono a voi, sto vivendo una situazione problematica.
Mio padre, è andato via di casa quando avevo 12 anni perché si è innamorato di un'altra donna, con cui si è sposato ed ha avuto una bambina.
I miei fratelli, più grandi di me, hanno deciso di trasferirsi e vivere la loro vita lontano dai problemi famigliari, mentre io non posso ancora permettermi di farlo perché la mia condizione di studentessa universitaria non mi permette di trovare un lavoro stabile.
Vivo con mia madre, che lavora come donna delle pulizie.
In questo momento ho bisogno di un aiuto, che mia madre si rifiuta di darmi: devo sottopormi ad un'operazione necessaria alla mia salute (non si tratta di certo di chirurgia estetica ovviamente), che purtroppo ha un costo per me troppo salato: 3000 euro non finanziabili.
Nonostante mia madre sappia da parecchi anni di questa operazione (avrei dovuto farla a 18 anni e lei ne è a conoscenza da quando ne avevo 14), continua a rimandare e a disinteressarsi della mia situazione.
Ne ho parlato con mio padre, che continua a nascondersi dietro alle difficoltà economiche della sua azienda, liquidandomi con un "appena posso vediamo".
Ho chiesto a mia madre di dividere almeno la somma a metà, ma tutto quello che ha fatto è stato rinfacciarmi di quando ai suoi tempi nessuno la aiutava ed ogni giorno mi accusa di non capire le difficoltà della vita.
Io invece credo di capire molto bene: alla mia età vivo di rinunce, passo da un lavoro all'altro pensando a mettere i soldi da parte, ho scelto di studiare all'università con tutti i sacrifici e le spese che comporta, pagandomi tutto da sola (escludendo qualche aiuto datomi sempre e solo da mio padre) e cercando di chiedere sempre il minimo.
Ho tante passioni che coltivo con enormi sforzi: suono in un complesso musicale ed ho acquistato da sola la strumentazione, oltre a pagarmi le lezioni di musica e le prove; amo la fotografia, con cui mi piacerebbe lavorare e per cui ho scelto di investire quasi 700 euro per comprare la mia prima macchina fotografica semi-professionale, senza chiedere neanche un euro ai miei genitori.
E' vero che non si tratta di beni necessari, ma sono convinta che fruttino di più di una seduta dall'estetista o di un paio di scarpe costose: con la band infatti organizzo delle serate nei locali che mi permettono di guadagnare, mentre con le mie foto partecipo a molti concorsi che, oltre ad arricchire il mio curriculum, mi danno la possibilità di vincere premi in denaro.
Sono una ragazza ambiziosa, ma con i piedi ben piantati a terra: non mi faccio illusioni e mi rendo conto di tutti i problemi che ci sono.
Eppure continuo a subire le accuse di mia madre, che mi dipinge come un'egoista che pensa solo a sognare, dicendomi addirittura che non era necessario che mi iscrivessi all'università (pubblica, ci tengo a sottolineare), dato che non posso permettermelo.
Tutto questo non mi sembra normale.
Vedo tanti genitori che seguono i figli e li appoggiano nelle loro scelte, alcuni anche in maniera maniacale, finendo per crescere dei bamboccioni viziati.
Non è certo quello a cui ambisco, ma mi sento poco considerata e compresa, per nulla valorizzata.
Mia madre ha spesso atteggiamenti infantili e di competizione; inoltre ha la cattiva abitudine di seminare zizzania tra me e i miei fratelli, quasi come se provasse gusto nel farci discutere, e lo trovo assolutamente innaturale.
Non è presente e non mi ha mai seguita nelle mie cose, nei miei percorsi.
Una volta avevo un concerto in un bar, dove lei era già presente, e pochi minuti prima che iniziassi a suonare se n'é andata senza neanche salutare.
Questo è solo uno dei tanti atteggiamenti insoliti e per me incomprensibili.
In più, mi tratta come una coinquilina, stando bene attenta a separare le sue cose dalle mie, e sempre più spesso sono costretta a comprarmi da mangiare da sola, ovviamente a mie spese.
Tutto questo mi logora, non riesco ad essere tranquilla.
Vorrei che mia madre, che mi vive ogni giorno, apprezzasse la mia voglia di fare e di costruirmi un futuro, in un momento in cui troppi ragazzi si nascondono dietro la scusa dello studio o della crisi per non fare nulla e campare sulle spalle dei genitori.
Mi piacerebbe ascoltare un vostro parere per capire come comportarmi con i miei genitori, troppo presi dai loro problemi per pensare a quelli dei figli.

Firmato, M.C.

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Miglior risposta 14 GEN 2013

Carissima, è più che probabile che sua madre stia usando lei, unica rimasta in casa della famiglia, come contenitore su cui riversare tutte le sue frustrazioni, sogni infranti, amarezze e rabbia. E in tutto questo credo anche che nutra una certa gelosia verso questo suo essere così determinata e decisa a ottenere delle cose per la sua vita, pur pagandole e caro prezzo. Probabilmente invidia in lei una carica e una motivazione che sua madre non sa darsi, e tenta così di denigrare e sminuire tutte le cose che fa. Chiaramente sua madre avrebbe bisogno di un serio percorso di consapevolezza emozionale ma purtroppo temo che lei non si renda conto del disagio che avverte. Può provare ad aprire un dialogo con lei, ma temo che sarebbe un ennesimo appiglio al quale farla attaccare per gettarle fango addosso. Suo padre invece è una persona totalmente deresponsabilizzata che ha preferito cavarsi fuori da questa situazione. Se ha un buon rapporto coi suoi fratelli potrebbe provare a parlare con loro di questa situazione

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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18 LUG 2017

Cara,
non deve essere facile per lei affrontare questo evento. Potreste affrontare insieme la situazione rivolgendovi ad uno psicologo famigliare: in questo modo avrete la giusta guida e sostegno per ricreare un equilibrio nelle vostre vite.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologa a Roma

Anonimo-167572 Psicologo a Milano

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13 AGO 2013

Ciao sono una ragazza di 37 anni e sto lottando per riprendermi la mia vita nelle mie mani in più sto cercando anche un posto di lavoro fisso qualsiasi per uscire di casa anch'io ho una passione e quello di scrivere e da un po' sto facendo dei concorsi di poesia, da quando scrivo racconti e poesie mia mamma si è messa in competizione con me invece di essere contenta che le persone mi dicono brava e anche mia mamma fa la stessa cosa e si è messa in testa di fare concorsi e tenta di distruggere questa mia passione e mi dice che si vergogna di me e che io sono invidiosa di mia mamma che non è vero e mi accusa che io faccio scappare le persone da me e mi faccio odiare cosa non vera e mia mamma e che probabilmente ha fatto scappare un possibile fidanzato ne ho provate di tutte e con questo ragazzo ci siamo visti più di una volta casualmente sto facendo di tutto per avere un lavoro e andare via di casa e sono costretta a restare in queste condizioni disumane ho fatto una scelta e non tutti vogliono campare sui propri genitori la mia storia e molto disumana e sto cercando vero aiuto nelle persone che hanno una professione tipo assistenti sociali.

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14 GEN 2013

Gentilissima signorina, la tua lunga lettera mostra il tuo comprensibile stato di frustrazione, il titolo dice tutto e cioè che non è normale che una madre entri in competizione con la figlia nè che il padre pensi ai fatti suoi e basta, tuttavia ciò che devi capire (e ne sei costretta a farlo), che i tuoi genitori hanno questo atteggiamento sbagliato perchè soffrono e a loro volta hanno sofferto in passato, soprattutto tua madre, per cui, ciò che puoi fare è di pensare alla tua vita, e cercare prima possibile di andare via di casa, così come hanno fatto i tuoi fratelli e pensare a te. Per quanto riguarda tua madre puoi chiederle di andare in terapia poichè il suo atteggiamento maschera una enorme sofferenza legata al suo passato e alla situazione creatasi con tuo padre.
Ti faccio tantissimi auguri!

Dott.ssa Angela Virone Psicologo a Agrigento

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14 GEN 2013

La sua lettera è molto chiara e ricca di riferimenti, ognuno meriterebbe una buona famiglia che lo sappia sostenere fino a quando cammina sulle proprie gambe, ma nella vita non sempre è così. Penso che lei sia affranta e che la richiesta di riscontro e di giustizia le sia dovuta. Lei però è maggiorenne e senza voler parlare di diritto di famiglia la invito a riflettere su come possa raggiungere una nuova buona relazione con se e con loro. Ci sono a mio parere cose che andrebbero chiarite altre accettate. Lavorare sul presente è quello che può far cambiare concretamente i suoi sentimenti.
Dr Cristian Sardelli

Cristian Sardelli Psicologo a Firenze

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14 GEN 2013

Gentile M.C.,

nonostante lei sia stata particolarmente minuziosa nella descrizione della sua personale situazione, è molto difficile esprimere un giudizio o parere e darle delle indicazioni. CI sarebbe da capire il funzionamento familiare, accadimenti importanti e i suoi vissuti rispetto al comportamento dei suoi genitori. L'unica cosa che mi sento di dirle è di continuare a coltivare le sue passioni che, con il carico emotivo che le portano, rappresentano sicuramente un fattore positivo.

Cordiali saluti
Dott. Domenico Navarra

Dott. Domenico Navarra Psicologo a Bari

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14 GEN 2013

Cara M.C. Dovrebbe essere naturale per dei genitori preoccuparsi ed occuparsi dei figli, così come condividere ansie e preoccupazioni nelle varie fasi di crescita, quando non è così probabilmente ci sono problemi alla base, intendo probabili lacune nel rapporto tra loro come figli ed i rispettivi genitori (i tuoi nonni per capirci).
Questo può forse aiutarti a capire certi loro comportamenti ma non certo a risolvere le cose perché se loro non sentono di avere un problema o delle difficoltà nel rapporto con te, non cercheranno mai alcun cambiamento, quindi così come hai fatto finora cerca, grazie alle tue abilità, dimettere da parte i soldi necessari per la tua operazione oppure vedi se qualche nonno, zia o fratello può darti una mano... Un grande in bocca al lupo e continua pure a sognare ma senza perdere di vista le priorità' .
Un abbraccio, Dott.ssa R.M. Scuto

Dott.ssa Rosa Michela Scuto Psicologo a Pontedera

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14 GEN 2013

Gentile M.C.,
la situazione che descrive dev'essere davvero penosa per lei e fonte di grande sofferenza, tanto più perché così prolungata nel tempo; il bisogno di supporto e di riconoscimento da parte dei genitori che i figli hanno da bambini, da adolescenti e poi da giovani adulti è uno degli aspetti fondanti della sicurezza in se stessi e della percezione del proprio valore. La sua determinazione nel perseguire i suoi obiettivi è ammirevole e perciò le consiglio di non lasciare inascoltata la sua parte sofferente, ma di cercare un aiuto, a livello psicologico e psicoterapeutico, che possa supportarla nel gestire questo difficile rapporto con i suoi genitori e in particolare con sua madre e nel risolvere i conflitti esistenti. Se economicamente l'impegno di una consultazione privata non le è possibile, può rivolgersi ad una struttura pubblica quale un Consultorio. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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14 GEN 2013

Ciao M.C.
Dalle tue parole emergono tanta sofferenza e il forte bisogno di essere accettata, apprezzata e supportata.
Ci hai detto molte cose di te, che mi fanno capire che sei una ragazza attiva, creativa, ambiziosa ma anche una ragazza che ha bisogno di affetto e di accoglienza, e probabilmente di una maggiore attenzione familiare.
Avendo i genitori separati hai dovuto affrontare molte difficoltà e molti compromessi e hai dovuto capire presto come comportarti e come "coccolarti". Lo hai fatto ad esempio proprio attraverso le tue passioni e coltivando le attività che ti rendono serena.
Di tua madre non sappiamo la sua storia personale, la sua storia con tuo padre e quindi ci mancano molti pezzi per poter capire meglio anche com'è fatta lei e perchè si comportii così.
Sarebbe utile conoscerti un pò di più, conoscere un pò di più la tua storia, la tua famiglia, la tua vita..
è importante che tu possa esplicitare la tua sofferenza in modo tale da far uscire quelle preoccupazioni, quelle delusioni e quelle aspirazioni che ora sono bloccate dentro di te, in silenzio.
Se vuoi, puoi cominciare a farlo con qualche incontro con uno psicologo/a e mano a mano, probabilmente, riuscirai a farlo anche con tua madre e con tuo padre.
Vorrei che tu pensassi alla possibilità di seguire un percorso terapeutico perchè, essendo così giovane, meriti la tua tranquillità e di realizzarti pienamente.
Se sei di Roma, puoi rivolgerti al nostro studio, oppure contattare uno psicologo della tua zona attraverso questa stessa guida.
Spero di esserti stata utile!
Sono a disposizione per eventuali chiarimenti e/o dubbi.
Dott.ssa Marianna Vallone. Roma

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14 GEN 2013

Carissima M.C., innanzitutto complimenti davvero per la forza di volontà, l'ambizione, l'entusiasmo per la vita e la creatività che poggia sulla concretezza. Che dire... nella tua situazione sembrerebbe che la persona matura della famiglia sia tu.Tua madre appare purtroppo dal tuo racconto una persona molto amareggiata e sfiduciata. Probabilmente non ha avuto la forza di seguire i suoi sogni a scapito di tutto (come invece riesci a fare tu) e senza rendersene conto patisce il confronto e manifesta rancore verso il mondo delle "possibilità". Non parlerei di competizione, ne' di coscienza da parte di tua madre. La tua evoluzione ti permette di comprendere, di sperimentare, anche a costo di soffrire, ma comunque di essere "oltre" tua madre. E quindi, sebbene sia dura credo sia inutile cercare supporto in lei. Non ce la fa. Continua a credere in te stessa invece e per quanto riguarda l'operazione non so di cosa si tratti, non ne conosco l'eventuale urgenza e dunque mi è impossibile pronunciarmi. Un abbraccio. Dott.ssa Sabina Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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