Madre verbalmente violenta, la evito.

Sono una ragazza di 27 anni e sto ultimando la tesi magistrale con l'intenzione di dedicarmi poi all'insegnamento di lingue straniere. Mia madre mi rinfaccia almeno 4 volte al giorno ogni giorno che non lavoro, se non per le ripetizioni private che dò. Sono guarita recentemente dalla bulimia che mi era stata diagnosticata tre anni fa in seguito ad un anno di anoressia. Mia madre ha sempre invalidato le mie emozioni soprattutto la rabbia (se all'asilo/elementari urlavo, lei non chiedeva perché ero arrabbiata ma urlava a sua volta e minacciava di darmele), mi ha sempre urlato contro dicendomi che sono incapace (alle elementari in matematica, da adulta a guidare la macchina), una volta laureata in triennale con 110 e lode, mi disse che avevo fatto il mio dovere. Se dovevo dare un esame aspettavo fino all'ultimo perché non mi sentivo mai pronta anche se puntualmente prendevo 30 e lode, e in tutto questo lei mi urlava che dovevo andare a fare gli esami anche se non ero pronta, senza capire che non mi sentivo mai pronta perché lei mi ha sempre inculcato che non so fare niente. Per farvi capire: le chiesi cosa le aveva detto il meccanico e lei mi rispose "Ma te che ne vuoi sapere delle macchine?! Non ci hai mai capito nulla!" È vero, ma perché non mi sono mai interessata dell'argomento, e una volta che faccio domande per imparare, lei mi risponde insinuando che sia una stupida incapace che non deve perdere tempo a fare domande tanto non ci può arrivare a capire le cose. Stavo male con il mio corpo e mi mandò dallo psicologo della asl solo quando ormai ero caduta nell'anoressia. Lei seguì dei gruppi gratuiti alla asl che spiegavano ai genitori di persone con DCA cos'erano i DCA e le uniche considerazioni che ne ha tratto (e me lo diceva lei) era che gli altri genitori erano dei deboli a farsi tanti problemi per i figli anoressici perché in questo modo li viziavano, mentre era lei quella forte. Mi diceva che io ero anoressica perché ero debole, perché non sapevo accettarmi per come ero (cioè debole) e che comunque, paradossalmente aggiungerei, dovevo infischiarmene del giudizio degli altri e credere in me stessa. Ma se LEI mi ha sempre detto che sono una debole incapace?! Pur sapendo che la psichiatra e il dietista avevano deciso di non farmi seguire una dieta, lei spesso mi diceva e dice tutt'ora "ma non sei a dieta?" se mangiavo qualcosa di troppo calorico. Mio padre è morto di tumore e lei è ancora più arrabbiata di prima (ed è sempre stata una che urla per qualsiasi cosa, tanto che qualche mese prima di morire mio padre disse a me e a mio fratello di darle sempre ragione anche quando non ce l'ha per non farla diventare violenta verbalmente e fisicamente). Ora mi rinfaccia se spendo, in qualsiasi cosa, i soldi che guadagno con le ripetizioni. Posso spendere solo in depilazione, pillola anticoncezionale e lenti a contatto (ho dovuto fare 2 cerchiaggi perché rischiavo il distacco di retina ad entrambi gli occhi). Adesso ho da 2 settimane una dattilite ai piedi e lei non vuole pagarmi il reumatologo per vedere se sia artrite psoriasica (anche mia nonna aveva la psoriasi). Mio fratello ha problemi di rabbia e gli paga la psicologa senza battere ciglio, ma per i problemi che avevo io col mio corpo non potevo chiederle di andare dalla psicologa o in palestra perché non voleva pagare, ha aspettato che diventassi anoressica e bulimica per agire perché non voleva spendere soldi (adesso ancora di più da quando mio padre è morto e abbiamo solo il suo stipendio e la reversibilità). Credo che con mio fratello sia più tranquilla perché lui ha solo 16 anni ed è violento quanto lei e lo rispetta per questo o non vuole peggiorare la situazione. Inoltre mi ha spesso urlato contro, diventando anche molto volgare, insultandomi perché faccio sesso col mio (primo) ragazzo alla veneranda età di 27 anni. Ho fatto sesso occasionale con vari ragazzi prima di mettermi insieme al mio primo e attuale ragazzo, e prima di mettermi con lui mia madre mi diceva che non dovevo avere ragazzi perché dovevo pensare solo a studiare e laurearmi. So che lei è così verbalmente e a volte anche fisicamente violenta perché ha avuto un padre molto peggio e una madre succube del marito e so che mia madre non sa dimostrare affetto perché sua madre non la voleva (mia madre è la quarta figlia fatta da mia nonna solo perché mio nonno voleva provare ad avere un altro maschio [aveva avuto due femmine, un maschio e infine mia madre]), nonostante provi pena per mia madre, a volte la odio per come ci tratta ma, sapendo che mi picchierebbe non rispondo mai alle sue provocazioni e vado fuori casa per vederla il minimo indispensabile. Ora che sono a un passo dalla laurea magistrale e dal trovare un vero lavoro, non vedo l'ora di lasciare per sempre questa casa e di non rivederla mai più. Non mi sento minimamente in colpa per il mio desiderio di non vederla mai più, anzi non vedo l'ora! Inoltre non voglio avere figli (anche, ma non solo, per evitare di passare loro eventuali traumi generazionali).