Problemi nella socializzazione, ma solo in alcuni contesti

Inviata da Giuseppe Pascuzzi · 9 giu 2023 Relazioni sociali

Salve, mi chiamo Giuseppe e ho 18 anni. Scrivo perché ho dei problemi di socializzazione.
Sin da piccolo ho avuto sempre un numero molto ristretto di persone con cui mi incontravo molto spesso, quasi ogni giorno. Ci vedevamo a casa mia o a casa sua e io mi sentivo totalmente a mio agio, libero, mi divertivo e facevo divertire. Poi, però, con il passare dei mesi questo amico cominciava a vedersi o ad uscire anche con altre persone, con un gruppo, mentre io che mi vedevo solo con lui semplicemente rimanevo solo. Questa dinamica si è ripetuta varie volte nel corso degli anni delle elementari e delle medie. Quando andavo alle feste, o anche quando stavo in classe provavo molto spesso disagio e non riuscivo a socializzare come avrei voluto, o a volte rimanevo zitto.
Ho sofferto molto per questo fatto che non riuscivo bene a comprendere fino a quando due anni fa contattai una persona che avevo conosciuto ed iniziai ad uscire con lui, e c’era della sintonia, ma questa non era una novità per me. La novità fu che iniziai ad uscire anche con i suoi amici, con il suo gruppo, e, anche se capitava che a volte non mi sentissi totalmente a gio agio, comunque non avevo problemi a parlare e scherzare. Mi ero creato una cerchia di quattro amici stretti ed uscivamo a rotazione con vari gruppi. Questo periodo mi è servito moltissimo per farmi comprendere che ero in grado di avere una vita sociale più che soddisfacente. Poi, però, l’amicizia con la persona che avevo contattato inizialmente, che è stata la più autentica e genuina che io abbia avuto, perché anche se non eravamo due gocce d’acqua ci capivamo a fondo, si è rotta per una complessa vicenda, e dato che era sempre lui ad organizzare le nostre uscite io mi sono trovato tagliato fuori e ho ricominciato a sentirmi solo. Inutile dire che ho sofferto molto per questo. Ho provato a contattare altra gente che conoscevo, sperando che succedesse ciò che era già accaduto e che trovassi un nuovo gruppo di amici con cui mi trovassi bene, ma così non è stato.
Riflettendo sono arrivato alla conclusione che io sono bravo a socializzare e mi sento bene e a mio agio quando l’ambiente non è “competitivo”, ovvero quando non ci sono persone particolarmente espansive o quando non sento di dover dimostrare qualcosa a qualcuno. Invece, quando l’ambiente è competitivo è come se le mie capacità di socializzazione si limitassero e mi sento a disagio, fuori posto. Mentre a scuola sono molto bravo e percepisco la competizione come qualcosa di positivo, forse a socializzare non sono così bravo e percepisco la competizione sociale come una limitazione. Sapreste aiutarmi a migliorare questa situazione?

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Miglior risposta 10 GIU 2023

Salve Giuseppe,

la Sua esperienza è comune a molte persone. La socializzazione può essere complessa, specialmente quando si entra in contesti con dinamiche di gruppo già stabilite o dove si percepisce un'atmosfera di competizione.

La Sua osservazione sul sentirsi a proprio agio in ambienti non competitivi è molto perspicace e suggerisce che Lei potrebbe preferire interazioni più collaborative o supportanti. Non c'è niente di sbagliato in ciò; ognuno di noi ha le proprie preferenze in termini di interazione sociale.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarLa a gestire meglio questi momenti:

1. **Preparazione**: prima di entrare in un contesto sociale che trova sfidante, provi a prepararsi mentalmente. Rifletta su ciò che potrebbe accadere e su come potrebbe rispondere. Questo può aiutarLa a sentirsi meno sopraffatto quando si trova nel mezzo della situazione.

2. Tecniche di rilassamento: impari e pratichi tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione. Queste tecniche possono aiutarLa a gestire l'ansia sociale e a mantenere la calma in situazioni stressanti.

3. Auto-accettazione: ricordi che è perfettamente normale non sentirsi sempre a proprio agio in ogni situazione sociale. Non sia troppo severo con se stesso. Ricordi che è OK non essere il centro dell'attenzione o la persona più loquace in ogni gruppo.

4. Chiedere aiuto: consideri l'idea di parlare con un professionista, come un consulente o un terapista. Potrebbero fornirLe strumenti e strategie per gestire meglio le Sue preoccupazioni sociali.

5. Esposizione graduale: provi ad affrontare gradualmente le situazioni che La mettono a disagio. Inizi con situazioni meno intimidatorie e lavori per affrontare contesti più impegnativi. Questo può aiutarLa a costruire fiducia in se stesso e nelle Sue capacità sociali.

Ricordi, non esiste un "modo giusto" di essere sociale. Ognuno di noi è unico nelle proprie interazioni sociali. Trovi il Suo ritmo e ciò che funziona per Lei.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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13 GIU 2023

Salve Giuseppe, il suo problema non è inerente la socializzazione nè la competitività ma un blocco delle sue parti interne che le fanno vedere e valutare le cose in modo diverso da quello che sono. Deve imparare a gestire le sue risorse interne ( a lei non manca nulla) ed imparare ad usarle in determinate situazioni. Mi contatti pure se vuole approfondire questa tematica.
Un saluto.

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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11 GIU 2023

Carissimo,

anch'io non credo che tu abbia dei particolari problemi di socializzazione. Si tratta di fare in modo di frequentare persone che abbiano un interesse uguale al tuo o ai tuoi. Iscriviti di tua iniziativa in qualche gruppo che ti somiglia e avrai tutti gli amici che vuoi. Non fossilizzarti su un amico alla volta, rimani in contatto con più persone.
Se ti fa piacere possiamo mantenere il nostro contatto.
Dott.Gabriele Lenti psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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11 GIU 2023

Gentile Giuseppe,
A partire dalle eccezioni di cui ha parlato sarebbe molto utile, con il supporto di un professionista, far emergere le risorse relazionali che lei possiede anche negli ambienti che le risultano competitivi.
Infatti il supporto psicologico potrebbe offrirle la possibilità di trovare le strategie giuste per raggiungere questo obiettivo.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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10 GIU 2023

Gentile Giuseppe,
non è chiaro perchè lei ritiene che in un gruppo di amici ci debbano necessariamente essere dinamiche di competitività su chi è più divertente o più loquace come se si stesse facendo una gara.
Nemmeno è molto chiaro il motivo per cui, quando il primo amico ha iniziato ad uscire con altri suoi amici non ha pensato di coinvolgere anche lei nè lei ha chiesto di potersi aggregare, cosa che invece è capitata col secondo amico.
In sintesi sembra abbastanza evidente che in fondo qualche lieve difficoltà a socializzare e relativa ansia sociale in lei ci sia , forse confermata anche dal fatto che non ha provato a chiarirsi per recuperare il riavvicinamento e l'amicizia con quest'ultimo ragazzo con cui è nato il problema a causa della complessa vicenda a cui ha accennato.
Il suggerimento è di intraprendere un percorso di psicoterapia per la sua crescita personale e per migliorare le sue competenze sociali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, posicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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