Problemi con università, famiglia, ragazzo
Salve a tutti, è la prima volta che mi rivolgo ad un forum e che parlo dei miei problemi a sconosciuti.
Sono una ragazza di 25 anni, fuoricorso all’università da un paio di anni e già con un fallimento alle spalle. Mi spiego meglio: dopo il liceo il mio sogno era di iscrivermi all’Accademia di belle arti è così è stato. Mi sono trasferita a Roma con il mio ragazzo di allora (per me molto importante, in quanto era la mia prima relazione seria) e ho iniziato il percorso di studi. Se devo essere sincera ricordo poco di quegli anni, come se la mia mente avesse cancellato tutto volontariamente. Comunque, il primo anno lo affrontai al meglio: feci quasi tutti gli esami, superati con buoni voti e le mie giornate le passavo sempre con il mio ragazzo. Ero felice con lui, anche se era un rapporto un po’ possessivo il nostro.
Il secondo anno cambia tutto: il mio ragazzo mi lascia e inizio a rapportarmi all’ambiente universitario, cosa che fino all’anno prima non mi interessava più di tanto perché le mie amicizie e interessi li avevo altrove. L’ambiente inizia a non piacermi, i corsi altrettanto e inizio ad avere problemi con lo studio. Arrivo a non frequentare più i corsi e a non dare esami e a tornare più spesso nella mia città, perché a Roma mi sentivo molto sola. In tutto ciò, ho sempre tenuto distanti dai miei problemi i miei genitori, in quanto non volevo farli preoccupare.
Arriva l’estate, la passo praticamente sempre con i miei amici di “giù” (abito vicino Napoli), con cui mi sfogo e mi faccio consigliare. Con loro mi sentivo protetta e ho deciso di tornare a vivere giù, lasciando l’Accademia. Per non dare un’ulteriore dispiacere ai miei, mi iscrivo a lettere moderne (a Salerno). I miei la presero malissimo, soprattutto mia madre: con lei ho riavuto un discorso tranquillo dopo mesi. Mio padre non è mai stato tanto “presente” nella mia vita, non perché non mi voglia bene, anzi. Semplicemente non riesce ad aprirsi con me, mi parla solo quando è necessario e se deve rimproverarmi spesso lo fa tramite mia madre, che riporta le sue parole. Di conseguenza, fu un periodo orribile, ma ero convinta di voler tornare giù, dai miei amici.
Inizio a frequentare l’università e all’inizio me la faccio anche piacere, in quanto ero parte di un gruppo di ragazze molto simpatiche, con cui seguivo quasi tutti i giorni. Poi inizio a frequentare un ragazzo di Salerno che, non avendo la macchina, mi “costringeva” a raggiungerlo lì. Di conseguenza passavo molto tempo da lui, cosa che mi ha distolta dai corsi, dagli esami e dalle amicizie dell’università.
Ero in fissa con questo ragazzo, ma ad oggi non capisco ancora il perché: era mal visto da tutti i miei amici, con cui ho anche litigato a causa sua. Anche dai miei genitori non era affatto apprezzato, perché non studiava, ma all’epoca era un po’ allo sbando. Forse questo dubbio sul futuro un po’ ce l’avevo anche io e in lui trovavo conforto, adagiandomi completamente.
Insomma alla fine mi trovo sola con lui e nuove amicizie della mia città, tra cui una ragazza fuori corso all’università. Faccio leva su quest’ultimo dettaglio, in quanto con lei mi sentivo libera di sfogarmi sui miei insuccessi universitari, dato che lei era nella stessa situazione.
Lei mi aiutava a “coprire” gli esami che fingevo di dare all’università con i miei genitori.
.Fino ad arrivare a quest’anno: ho rotto, dopo una serie di problemi, con quel ragazzo, promettendomi di darmi una svegliata all’università. Ho dato quasi tutti gli esami dell’ultimo anno, che erano un po’ più semplici, sperando di sbloccarmi anche con il resto.
In realtà sono stata lenta, adesso mi trovo ancora 7 esami arretrati e, pur avendo detto la verità ai miei genitori, non riesco a sbloccarmi più.
Sono entrata in un loop da cui non riesco a uscire. Ho regolarizzato anche la mia routine, andando a dormire prima, svegliandomi presto la mattina e mettendo in ordine la stanza (cosa che prima non facevo mai!). Ma questo non basta a mettermi sotto con lo studio. Ho promesso ai miei che avrei recuperato e mi sarei data da fare per non lasciare a metà anche questo percorso. Nella teoria vorrei tanto farlo, in pratica meno. Ho una confusione in testa pazzesca e ho come la sensazione che non ce la possa fare, che sia una cosa più grande di me e che tutti questi esami difficili non li passerò mai.
C’e Anche da dire che sono quasi sicura di non voler continuare con questo percorso, una volta finito (sempre se riesco)... sono demotivata, spesso mi viene da piangere e mi dispero. Passo le giornate a capire cosa posso fare in alternativa, se possa esserci un’altra strada per me, ma sono sempre più cofusa.
Infine, sto da pochi mesi con un ragazzo che è il mio opposto: razionale, quadrato, molto dedito al lavoro e, pur avendo un solo anno più di me, già laureato alla triennale e magistrale. Lui mi ha aiutata a dire la verità ai miei e crede molto nella mia “ripresa”. Forse però non sono stata tanto chiara nemmeno con lui e continuo a non esserlo, perché pensa che stia studiando per recuperare e che stia a buon punto; in realtà sto arrancando parecchio e non riesco a dirglielo per paura di deludere anche lui...
Probabilmente ho dimenticato qualche dettaglio, ma già mi sono dilungata abbastanza. Chiedo un vostro parere professionale, perché ho bisogno di capire quale sia il mio problema...
Ho scritto tutto un po’ di getto, quindi non sarà in un italiano perfetto, ma spero sia abbastanza chiaro.
Grazie mille per la vostra disponibilità.
F.V