Buongiorno, ho pensato di scrivere perché ho bisogno seriamente d' aiuto. Mi sono trasferita da pochi mesi a Milano per frequentare l' università, ma per me è un trauma. Il problema non sono gli esami in sé, ma tutto l' ambiente che non mi piace affatto! Non mi piace la città, non riesco a farmi degli amici qui, non mi piace la casa dove vivo. Ma soprattutto la cosa che non mi piace di più e che mi fa venire crisi di pianto lunghissime è il fatto che all' università non si instaura un rapporto con gli insegnati come al liceo: a lezione sono in classi sovraffollate con 300 persone, l' insegnate non si preoccupa minimamente che i ragazzi abbiano capito, all' esame (causa troppi ragazzi) vieni interrogato da un assistente che fa domante su argomenti che non sono stati trattati. Tutti ti considerano il numero di matricola e non una persona e nessuno ricorda la tua faccia. Questa cosa mi sta facendo impazzire, sarò una ragazza atipica, ma io con i miei insegnanti ho avuto sempre un rapporto splendido, di dialogo costruttivo e si faceva analisi critica di ogni argomento trattato, sentivo di essere amata e che il mio pensiero veniva compreso e condiviso. Sentire di far parte del mondo e che la mia opinione era importante mi faceva sentire piena di gioia e VIVA. Non è più così, passo 10 ore al giorno a fissare una pagina di libro e piangere, non ho intenzione di lasciare l' università perché ho paura di non trovare lavoro e non saprei cosa fare. Grazie dell' attenzione e spero di poter essere aiutata in qualche modo.
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1 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Francesca,
che ci siano delle difficoltà dovute al cambiamento è normale. Ma devono essere transitorie, poi ci deve essere l'adattamento. Le lunghe crisi di pianto sono un chiaro sintomo del suo malessere così come la difficoltà di concentrazione. Direi inoltre che siamo in presenza di un deficit di autostima. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad uno psicologo della sua zona o presente sul sito ma che usi Skype al fine di aumentare come ho detto l'autostima, conoscersi meglio a livello inconscio e ridurre i sintomi di disagio.
Mi faccia pure delle domande se ne ha bisogno!
4 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Francesca,
sappia che per tutti gli studenti il passaggio dal liceo all'Università è qualcosa di traumatico per i cambiamenti nell'insegnamento che lei ha ben descritto e che sono inevitabili.
Nel suo caso poi, si aggiunge anche il trauma del trasferimento in un'altra città e quindi la lontananza dai propri cari.
Tuttavia, quando vi è una buona motivazione agli studi intrapresi ed un buon livello di autostima, queste difficoltà vengono superate.
Quindi, il consiglio è di migliorare motivazione e autostima mediante un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Francesca,
iniziare l'università è un cambiamento importante che richiede tempo ed adattamento, ora in alcuni casi puo' essere particolarmente difficile integrarsi in questo nuovo sistema di apprendimento per i giustificati motivi che lei ha ben descritto. Lei non deve scoraggiarsi piuttosto si informi se all'interno dell'universita' esiste uno sportello di ascolto oppure si ritagli personalmente uno spazio di ascolto anche on line.
Resto a disposizione
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa
1 FEB 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Francesca, nel rispetto della sua sofferenza, le vorrei dire che non è la prima storia del genere che leggo qui. Il passaggio all'Università, specie cambiando città, è molto traumatico per molti di noi, anche per me lo fu, quando passai da Firenze a Padova. Il suo pinato indica che la sofferenza è intensa: è necessario che trovi subito un sostegno psicologico, restare da sola, anche se ce la fa, la fa soffrire inutilmente. Detto questo, devo però avvertirla che alcune sue aspettative sono irrealistiche. Con i professori non c'è, e non ci può essere, lo stesso rapporto che era presente nella scuola secondaria. Non è realistico che un professore possa seguire bene anche solo metà degli studenti! E' diversa proprio la concezione del rapporto. Quindi, più che lamentarsi di ciò che non si può cambiare, punterei a farmi pochi amici/e ma buoni, e sopratutto a partecipare alle molteplici attività, sia universitarie che extra universitarie, che offre Milano, non escluso il volontariato. Un cordiale saluto
dr. Leopoldo Tacchini
31 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Francesca,
il passaggio dal liceo all'università è sempre molto delicato, anche quando si sceglie la facoltà "giusta" per sé e si è soddisfatti della scelta. Cambia, come dice lei, l'ambiente, il tipo di relazione con i professori, le relazioni con i compagni di corso... capita di sentirsi spaesati e di sentire di non appartenere a quel nuovo mondo, tanto più quando si aggiunge anche il trasferimento da un'altra città.
Si dia un po' di tempo per ambientarsi e fare qualche amicizia e nel caso in cui continui a sentirsi in difficoltà può cercare uno psicologo che possa aiutarla a gestire al meglio questo momento di passaggio.
Se lo desidera rimango a sua disposizione
Un cordiale saluto
drs Lucia Mantovani, Milano