Posso aiutare il mio compagno ad acccettare mia figlia??

Inviata da Rossella · 27 set 2013 Terapia familiare

Salve, ho 38 anni, sono in fase di separazione legale e mamma di una bambina di 4 anni.
Da poco più di un anno frequento un uomo,poco più grande di me. insieme stiamo molto bene, anche se, in questo anno non abbiamo condiviso amicizie o molti altri aspetti delle nostre vite. Stiamo bene al punto che lui ha più volte pensato di chiedermi di trasferirmi da lui e che vorrebbe un figlio da me. il problema è mia figlia..... si, perchè lui non riesce ad avvicinarla, non riesce ad accettare il fatto che non sia sua e quindi di non avere possibilità e libertà di educarla come vorrebbe, per questo non mi ha mai realmente detto niente dei suoi desideri e, per questo, non è mai riuscito a condividere con me serate con amici. Qualche tentativo di avvicinamento a mia figlia,lo ha fatto negli ultimi mesi, ma non è servito a molto, anzi, dice che gli ha fatto peggio e, nonostante sia innamorato di me, non riesce ad affrontare la mia condizione di mamma.
Non posso costringerlo ad accettare la mia bella bambina, posso capire i suoi timori, ne ho molti anch'io, credo però che tutti i problemi e le difficoltà che possono venire da qusto rapporto, possono essere affrontate insieme, come gli ho più volte detto.
Posso fare qualcosa per aiutarlo a sbloccare questa situazione??
posso aiutarlo ad affrontare mia figlia e tutti i risvolti a cui è legata?? o è meglio che lascio sia lui ad elaborare la cosa, anche se mi dice che per ora non riesce??

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Miglior risposta 29 SET 2013

Gentile Rossella,
la delicatezza della situazione richiede una particolare attenzione poiché comprende diversi punti di vista, sia vostro come nuova coppia, sia di sua figlia, sia di ciascuno di voi adulti, lei come genitore e il suo compagno come figura potenzialmente significativa di una bimba non sua. L'equilibrio della relazione di coppia, che prima dei figli si consolida e si stabilizza, nel vostro caso si trova immediatamente confrontato con la presenza di un terzo, sua figlia, che "appartiene" però solo ad uno dei due, cosa che può far sentire escluso l'altro. Il suo compagno si trova nella difficile situazione di dover esercitare alcune funzioni, educative e affettive, verso questa bambina senza prendere il posto del padre ma assumendo un ruolo che si può definire comunque genitoriale e certamente questo è un processo delicato. Il suo supporto e la sua comprensione gli saranno certamente necessari, ma è anche vero che questo processo di elaborazione deve compierlo lui in prima persona. Qualora lo riteneste opportuno, potreste rivolgervi ad uno psicologo per una consulenza in proposito in modo che il suo compagno possa avere uno spazio di ascolto e di elaborazione privilegiato su questi aspetti. Se lo desidera rimango a vostra disposizione. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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12 LUG 2017

Cara Rossella,
non deve essere facile vivere in questa situazione.
Le consiglio di richiedere il supporto di uno psicologo per affrontare insieme al suo compagno questi problemi. Avrà il giusto sostegno e guida per poter ritrovare un equilibrio nella coppia e migliorare la sua stessa qualità di vita.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano
Psicologo a Roma

Dr. Ilaria Albano Psicologo a Milano

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29 SET 2013

Salve Rossella. La sua situazione è comune a molte donne, che trovandosi sole senza un uomo, hanno giustamente bisogno di avere al loro fianco una persona da amare e da cui essere amati, a maggior ragione ora che lei non è più solo una donna ma anche una mamma.
Credo non sia semplice approcciarsi e relazionarsi con una figlia non propria ed è comprensibile che ci sia fatica e preoccupazione. Però credo ci debba essere da parte del suo nuovo compagno il desiderio e la voglia di accogliere oltre a lei anche una parte cosi importante di lei, come è sua figlia. Forse nel considerare le varie possibilità e decidere cosa fare cercherei di non perdere di vista la cosa più importante: il bene di sua figlia, che immagino avrà la possibilità di continuare a vedere il padre e che mi auguro possa essere accettata anche dal suo nuovo compagno. Non credo che lei possa far molto per fargliela accettare, sa? Sua figlia c'è già, fa già parte della sua vita, dovrebbe a mio parere venire naturale a quest'uomo amarla come ama lei, ovviamente con i propri tempi. Le auguro che ciò possa avvenire.
Un caro saluto.
Dott.ssa Rota - studio Impronte, Bergamo

Studio Di Psicologia Impronte Psicologo a Bergamo

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29 SET 2013

Gentile utente,
è difficile e potenzialmente rischioso rispondere in modo perentorio alle sue domande, soprattutto in relazione hai pochi elementi che abbiamo. Certamente il suo compagno ha un atteggiamento ambivalente: da un lato dice di voler costruire un futuro con lei, dall'altro non riesce ad accettare una parte fondamentale di lei, del suo passato del suo presente e del suo futuro. E' vero che il suo uomo non può influenzare l'educazione di sua figlia adesso, ma potrà farlo in futuro, se vuole.

Restiamo in ascolto

Dr Mori Francesco Psicologo a Siena

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29 SET 2013

Cara Rossella, è sempre difficile rispondere quando si esprimono le difficoltà di un'altra persona. I motivi per cui il suo compagno ha delle resistenze ad accettare il suo essere mamma purtoppo può affrontarli solo lui. Piuttosto mi viene da chiederle: e lei, in tutto questo, come sta? Come la fa sentire questa situazione? Magari lo sta già facendo, ma credo sia da sottolineare l'importanza che lei ponga in primo piano anche se stessa in modo da mettere i suoi vissuti in gioco nel rapporto con questo compagno.
Cordiali saluti
Dr.ssa Pannone

Dr.ssa Francesca Pannone Psicologo a Latina

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29 SET 2013

Gentile Rossella,
potrebbe essere utile fare una consulenza di coppia e cercare di affrontare insieme questa situazione, altrimenti potrebbe diventare un limite, condizionando sia la vostra relazione affettiva sia la sfera sociale.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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29 SET 2013

Buongiorno gentile Rossella,
le suggerisco di interrogarsi sul suo bisogno di essere accettata tramite sua figlia in quanto appare evidente che in questa relazione Lei nutra delle aspettative che vanno oltre la coppia. La relazione con questo uomo è troppo giovane (un anno e poco più è poco) e se già lui mostra delle difficoltà, Lei farebbe bene a pensare molto di più al benessere suo e di sua figlia che per ora ha solo bisogno di lei e dl suo equilibrio. Può rivolgersi al Consultorio Familiare Pubblico più vicino e richiedere dei colloqui con lo psicologo per fare chiarezza sul suo bisogno di dipendere affettivamente da un uomo.
Cordiali saluti

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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