salve,
vado in psicoterapia da 8 mesi nessun miglioramento, solo tanti soldi spesi nonostante non sono ricco mi chiedo cosa serva andare dagli psicologi nel mio caso non è servito anzi ho avuto qualche peggioramento, il rischio iatrogeno ce l'avete anche voi anche se non ne parlate. Tornassi indietro non inizierei neanche, ormai il danno è fatto. Spero di non andarci mai più da nessuno psicologo.
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9 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buonasera Luca, oltre a quanto già espresso dai colleghi, aggiungerei anche questo: per come si conosce, questo suo modo di esprimere risentimento (ipotesi) e, forse, anche delusione rispetto alle aspettative, è un qualcosa che le è sempre appartenuto? Le chiedo questo in quanto, tra le varie informazioni che mancano, nel suo post, per farci comprendere meglio le cause del suo disagio con il collega, manca anche una parte di autocritica. In ogni relazione, infatti, la responsabilità di come si evolve è di entrambi. Per questo, le potrebbe essere utile, in futuro, domandarsi (se già non lo ha fatto, naturalmente) qualcosa di questo tipo: "perché questa relazione mi sta causando rabbia/tristezza/delusione/paura, etc.?", "l'altro/a si è comportato così e mi ha detto questo, ma io perché ho risposto e mi sono comportato in questo modo?". Insomma, avendo bene a mente che entrambi hanno la possibilità di incidere sul rapporto, rispetto al collega (più che generalizzare a tutta la categoria) potrebbe chiedersi: "quali caratteristiche di questo psicologo non tollero?", "e perché?", "ha qualcosa di simile a qualche persona importante con cui non mi trovo o non mi sono trovato bene?". Per concludere, quindi, quando trattiamo di "cose umane" le categorizzazioni ed etichettamenti possono servire solo come un grande scudo, grazie al quale poter evitare (non parlo della sua esperienza, ma in generale) un coinvolgimento affettivo più diretto e faticoso, in quanto potenziale causa di cambiamento (cosa che potrebbe spaventare non poco, consciamente o meno).
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
10 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Luca,
innanzitutto, a mio avviso, 8 mesi cioè circa 30 sedute non rappresentano nemmeno il minimo di un percorso di psicoterapia degno di questo nome.
In secondo luogo, i fattori che incidono nell'efficacia di una psicoterapia non sono da attribuire unicamente alla bravura e alle capacità del terapeuta ma anche alla motivazione, alla voglia di capire e all'impegno in umiltà del paziente giacchè si tratta di una relazione che coinvolge due persone che hanno pari dignità ma non sono alla pari e purtuttavia devono lavorare in tandem.
In terzo luogo, il peggioramento che lei ha rilevato relativamente al numero di sedute effettuate può essere addirittura normale dal momento che in terapia si prescrivono dei compiti e si richiedono dei cambiamenti che inizialmente spaventano e possono indurre (come nel suo caso) critiche rabbiose o anche il drop-out.
Se è ancora in terapia può confrontarsi col suo terapeuta su questa delusione percepita.
Se però nella psicoterapia lei vede un rischio iatrogeno può sempre ricorrere ai farmaci o semplicemente non fare nulla e tollerare il suo malessere che sarebbe già una buona cosa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
10 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile luca,
Mi dispiace leggere questo suo commento.
Non posso dare maggiori pareri sul suo percorso, ci sono tanti fattori che possono portare a un senso di fallimento del percorso, ad es. il non trovarsi bene con il professionista, il perdere un po’ l’obiettivo del percorso, il non avere le motivazioni giuste… su questo ne dovrebbe parlare con lo psicologo e, dipendendo da quanto elaborate, deciderete insieme cosa fare.
Un altro motivo per sentirsi di peggiorare potrebbe essere che in questo momento sta aprendo degli argomenti che non li fanno bene ma, appunto, lo scopo della terapia è andare ad elaborare quei vissuti per riuscire a gestire meglio la situazione attuale.
Comunque, quello che sta riportando qui sono legittimi vissuti, emozioni e sensazioni che vanno riportate al suo psicologo.
E per rispondere specificamente alla sua domanda. Si va dallo psicologo cosi come si va dal medico. Perché ci si vuole bene, perché si vuole guarire, perché si vuole curare e capire se stessi, perché si vuole trovare il benessere che da soli non riusciamo a trovare.
Le auguro che possa arrivare a ricredersi sulla professione.
Rimango disponibile per qualsiasi dubbio.
Un cordiale saluto.
Dt. Paola Dorado
10 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile luca,
Mi dispiace leggere questo suo commento.
Non posso dare maggiori pareri sul suo percorso, ci sono tanti fattori che possono portare a un senso di fallimento del percorso, ad es. il non trovarsi bene con il professionista, il perdere di vista l’obiettivo del percorso, il non avere le motivazioni giuste… su questo ne dovrebbe parlare con lo psicologo e, dipendendo da quanto elaborate, deciderete insieme cosa fare.
Un altro motivo per sentirsi di peggiorare potrebbe essere che in questo momento sta aprendo degli argomenti che non li fanno bene ma, appunto, lo scopo della terapia è andare ad elaborare quei vissuti per riuscire a gestire meglio la situazione attuale.
Comunque, quello che sta riportando qui sono legittimi vissuti, emozioni e sensazioni che vanno riportate al suo psicologo.
E per rispondere specificamente alla sua domanda:
Si va dallo psicologo cosi come si va dal medico. Perché ci si vuole bene, perché si vuole guarire, perché si vuole curare e capire se stessi, perché si vuole trovare il benessere che da soli non riusciamo a trovare.
Le auguro che possa arrivare a ricredersi sulla professione.
Rimango disponibile per qualsiasi dubbio.
Un cordiale saluto.
Dt. Paola Dorado
10 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera,
perché si cerca di stare meglio con se stessi e soprattutto di capire tramite il rapporto con lo psicoterapeuta "gli errori" che causano il malessere per non ricaderci. E' un viaggio dentro noi stessi e i tempi per "risolvere" variano da persona a persona.
9 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Luca, comprendo la delusione e la rabbia per come sia andata la sua esperienza con lo psicologo, e mi dispiace che la sua esperienza negativa la porti a generalizzare la critica all'intera categoria... Ci sarebbero molti elementi da valutare per darle una risposta precisa in merito a cosa è "andato storto" con il suo psicologo: diversità di approcci, di modi di entrare in relazione, di tipologia di disagi sono tutte variabili che possono fare la differenza in un percorso psicologico. Capisco che al momento non voglia minimamente sentire parlare di psicologi e percorsi psicologici, ma la invito ad esporre con sincerità la sua delusione al professionista che l'ha seguita per capire insieme cosa non è andato. Come in ogni relazione, unica e particolare, anche in quella terapeutica ci devono essere una serie di condizioni favorevoli per avere degli effetti, e non è detto che questi ultimi si abbiano in ogni relazione terapeutica: ci sono persone che si trovano meglio con un certo tipo di professionista e altre magari con un professionista con caratteristiche opposte, e questo non vuol dire per forza che tra i due ce ne sia uno competente e uno no. Se dentro di sè è rimasta un minimo di voglia di guardarsi dentro e prendersi cura di se stesso, la invito a considerare l'idea, magari con il tempo, di rivolgersi ad un altro professionista. Questa volta, magari, provando a confrontarsi subito nel momento in cui non si sente soddisfatto, compreso o facilitato; Auguri per la sua vita, Dott.ssa Daniela Cannistrà.
9 MAG 2018
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Luca,
dispiace che la sua terapia non l’abbia condotta ai risultati sperati. Ci sono troppi fattori del suo percorso terapeutico che però non è possibile ricavare da quanto scrive, e in questo modo non è possibile fornirle eventuali consigli o pareri su quella che è stata la sua esperienza. È un peccato che questo episodio l’abbia portata a generalizzare l’intero settore, ma mi auguro che questo sfogo possa esserle stato utile. Se è ancora possibile cerchi di chiarire i suoi dubbi e esponga le sue perplessità al professionista con cui ha condotto questo percorso.