salve,
sono una ragazza timida che quando litigo, soprattutto con mio padre (anzi solo con mio padre) mi inizia a tremare la voce e quindi inizio a piangere! non riesco a smettere e nemmeno a impedirlo. Da che mi ricordi piango sempre, anche se litigo con mio padre per delle stupidaggini. questa cosa non accade con nessun'altra a parte mio padre. vorrei tatto risolvere questo problema e capire perché succede solo con lui.
grazie mille
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6 NOV 2013
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Gentile Antonella,
rispondo alla sua replica anche ringraziandola per averci dato ulteriori informazioni: forse in cuor suo vorrebbe riuscire ad esprimere con suo padre qualcos'altro invece di arrivare a litigare e - dunque - potrebbe chiedere a suo padre, con calma, magari in un altro momento, come si è sentito lui mentre lei piangeva e da lì iniziare a scoprire cosa lei voleva comunicare a lui. Piano piano proprio suo padre potrebbe fornirle una chiave d'interpretazione del suo pianto dal punto di vista dell'altro. Il fatto che avete un buon rapporto è un vostro punto di forza! Parlate tanto e vedrà che riuscirà a superare la sua tensione.
Cordialmente
6 NOV 2013
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Cara Antonella,
l'esempio che hai citato denota una reazione emotiva sproporzionata rispetto all'evento descritto. Questo potrebbe denotare delle fragilità e una difficoltà nella gestione della sfera emozionale.
Sarebbe utile consultare un Collega dal vivo.
Saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
5 NOV 2013
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Buongiorno Antonella,
La relazione con i propri genitori è sempre un ambito importante ed in grado di suscitare reazioni emotive molto potenti. Sono contento che la qualità della relazione tra lei e suo padre sia soddisfacente ma probabilmente durante i litigi,sebbene futili, emergono temi di conflitto e perdita che contrastano con le sue aspettative ma che il pianto tende a far emergere in quanto rappresenta un veicolo di espressione emotiva universale. Potrebbe perció essere importante affrontare i suddetti temi in un contesto psicoterapeutico strutturato in grado di fornire chiavi di interpretazione ben piú ampie grazie alle quali prendere coscienza della propria identitá e funzionamento emotivo, come strumento utilizzabile in ogni relazione significativa della propria vita.
Dr. Bovani
5 NOV 2013
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Cara Antonella, io penso che le sarebbe utile un percorso con un psicoterapeuta esperto di EMDR, un metodo che aiuta a risalire ed elaborare i traumi infantili che probabilmente hanno dato origine al suo malessere attuale. Può trovare sul sito EMDR Italia le informazioni sulla metodolgia. Cordialmente.
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5 NOV 2013
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gentile Antonella,
il pianto è una reazione emotiva ad una situazione per lei particolarmente stressante. Dare voce a quest’emozione, trovare le parole per esprimere quelle emozioni l’aiuterà senz’altro. Se lo ritiene necessario potrà trarre beneficio anche col sostegno di uno psicologo.
Cordialmente
Dottor Antonino Savasta, Pistoia.
5 NOV 2013
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buongiorno sono sempre antonella e volevo aggiungere che ho 18 anni e il mio rapporto con mio padre è ottimo, ridiamo e scherziamo, ci prendiamo in giro, è molto bello. gli argomenti delle nostre litigate alcuni sono futili altri molto importanti. per esempio l'ultima volta abbiamo litigato perché non trovava un carica-batterie e sono intervenuta, abbiamo discusso e infine urlato ed è a quel punto che mi son messa a piangere anche se ho cercato di trattenerlo. in seguito mi sono chiusa in camera perché mi sono vergognata della mia reazione molto infantile. grazie
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4 NOV 2013
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Cara Antonella,
il pianto è una reazione emotiva che potrebbe indicare un bisogno di essere accolta, ascoltata e compresa. Se lei si descrive come una ragazza "timida" probabilmente ha delle difficoltà a mettere in atto atteggiamenti assertivi e in un certo senso a far valere le sue idee. In questo senso un atteggiamento più deciso da parte dell'altro potrebbe metterla in una posizione di soggezione.
Come descriverebbe il rapporto con suo padre?
Quali sono gli argomenti che alimentano di più i vostri litigi?
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
4 NOV 2013
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Buongiorno gentile Antonella,
si piange per molti motivi, anche per comunicare agli altri il nostro stato d'animo nella speranza che gli altri capiscano che il pianto è una richiesta d'aiuto. Purtroppo non ci dice quanti anni ha e se con suo padre ha un buon rapporto o no a prescindere dalla sua facilità a piangere ma per risolvere questo problema dovrebbe attivarsi prendendo appuntamento con uno psicologo psicoterapeuta di persona con cui stabilire un percorso di elaborazione del suo disagio.
Cordialmente