Penso di aver raggiunto il limite. Burnout?

Inviata da Anonimo · 2 set 2022 Burnout

Salve, sono una studentessa in procinto di iniziare il terzo anno di università. Quest'anno, non solo accademicamente parlando ma soprattutto nella sfera privata, è stato molto difficile e provante. Nonostante diversi problemi ho concluso l'anno con una media molto alta. Tuttavia sono in uno stato psicofisico disastroso. Ho una cefalea muscolo tensiva cronica che mi impedisce di fare qualsiasi cosa (principalmente rilassarmi, che è quello di cui avrei maggiormente bisogno. È come se non riuscissi a spegnere la testa ). Quest'anno mi sono impegnata molto nello studio perché è l'unico ambito che nella mia vita funziona, e questo mi ha portata all'esaurimento, perché non ho avuto e tutt'ora non ho valvole di sfogo/amici... Quest'estate l'ho passata da sola a casa davanti al cellulare e nonostante alcuni tentativi di uscire il mio mal di testa è molto forte e mi impedisce di fare qualsiasi tipo di sforzo. Mi è stato detto che non ha natura organica ma è una cefalea da stress. Io però non mi posso fermare, ho degli obbiettivi. Quello che vorrei è stare lontano dai cellulari per qualche mese, in mezzo alla natura, per riprendermi. Ma questo non si può fare. Non ricordo l'ultima volta che non ho avuto questo mal di testa opprimente . Ovviamente comporta anche una stanchezza spropositata e incapacità di concentrazione/di pensare lucidamente. Tra un mese inizierà il terzo anno, che probabilmente sarà il più impegnativo e io non ho le energie necessarie per farvi fronte. Dormo 12+ ore al giorno, perché solo mentre dormo sto bene. Appena apro gli occhi la mattina ecco ritornare la tensione fortissima alla testa. Non ho nessuno con cui parlare, nessuno mi capisce. Mi viene detto di essere più forte, di reagire, che la vita è dura e che Devo spingere di più. Sto per dare di matto. Devo lasciare l'università? Come posso riprendermi, prendermi cura di me?

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Miglior risposta 3 SET 2022


Cara,
tra il lasciare l’università e raggiungere l’esaurimento psicofisico si può sicuramente trovare una via di mezzo. Si fermi un attimo, smetta per un momento di volere essere forte e combattere, mi sembra si stia facendo del male in questo modo. Il suo corpo le sta parlando forte e chiaro, ed è sempre nostro dovere quantomeno ascoltarlo.
La cosa migliore che può fare al momento è rivolgersi un professionista che la possa aiutare a rivalutare le sue priorità di vita.
Qual è l’origine di questi obiettivi che si è prefissata? Da dove viene questa pressione di essere il massimo nella sfera accademica? Si sta dimenticando tutto il resto, e tutto il resto è bellissimo. Le auguro di smettere di “spingere” e di concedersi un’umana fallibilità.

Dott.ssa Renata Pellegrini Psicologo a Napoli

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6 SET 2022

Ciao,
credo che tu possa immaginare che il consiglio sia quello di iniziare un percorso con uno psicologo. Però forse qualcosa ti trattiene. Mi domando se possa essere una parte di te (che potremmo chiamare "parte esigente") che come fosse un coatch mentale ti sprona a far meglio e dare il massimo (però non c'è mai un punto di arrivo). E magari allo stesso tempo ti critica perchè ti stressi troppo, ma ti criticherebbe anche se ti fermassi, perchè devi restare sul pezzo per perseguire gli obiettivi che ti sei prefissata.... non lasciandoti così una via d'uscita. Se diamo retta a questa severa autocritica non vedo soluzioni. Potrebbe essere un'alternativa usare un canale diverso, maggiormente emotivo/corporeo, e che muova vissuti di auto-compassione e auto-valorizzazione (a prescindere dalle performance che uno ha). Penso che un percorso di Compassion Focused Therapy, di Emotion Focused Therapy oppure di Schema Therapy possa aiutarti a sentire meno pressione e provare a star meglio in diverse aree della tua vita. Non posso prometterti che le prestazioni verso i tuoi obiettivi resteranno inalterate... ma sapersi riposare e darsi tregua non significa avere zero risultati prestazionali.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott. David Maddalon

Dott. David Maddalon Psicologo a Treviso

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5 SET 2022

Carissima, la situazione che stai vivendo e i segnali che il tuo corpo ti sta inviando sono segnali di allarme volti ad avvisarci quando è arrivato il momento di prendere del tempo per noi stessi. Solo tu purtroppo potrai dare risposta alle tue domande e prendere una decisione che meglio rispecchia i tuoi desideri e le tue volontà. Questo non vuol dire fare tutto da sola, ma puoi riuscirci con l’aiuto di uno specialista. Il mio consiglio infatti è di aprirti la possibilità di uno spazio personale in cui, tramite l’ascolto attivo e non giudicante di uno specialista, tu possa riuscire a vedere quello che da sola non stai riuscendo a vedere, per raggiungere insieme una serenità e una tua pace interiore.
Resto a disposizione.

Dott.ssa Filipponi Chiara

Dott.ssa Filipponi Chiara Psicologo a Monza

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5 SET 2022

Buongiorno Gentilissima, capisco la situazione che descrivi e comprendo le fatiche che stai vivendo. Spesso i sintomi fisici ci aiutano a comprendere che c'è qualcosa che non va e che ci affatica, e vale la pena esplorarli meglio. Il mio consiglio è di intraprendere un percorso di terapia con uno specialista, in modo da comprendere meglio la situazione che stai vivendo.
Resto a disposizione!
Cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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5 SET 2022

Gentile ragazza,
da quello che scrivi appare evidente come questo periodo stia risultando particolarmente difficile da gestire per te, a causa del debilitante mal di testa e della situazione di stress che stai vivendo.
Ti invito a riflettere su una cosa: l'impegno e la dedizione che metti nello studio universitario sono sicuramente meritevoli, è evidente quanto tieni al tuo futuro. Ma secondo te è realmente la cosa migliore focalizzarsi solo ed esclusivamente su quello? Oppure ci sono altre strade che potresti percorrere per trovare un equilibrio migliore?
Come hai scritto tu stessa, un breve periodo di stacco, in cui cambiare alcune delle tue abitudini attuali (che ti portano a stare male) potrebbe essere positivo.
Ricordati sempre che per essere sereni bisogna vivere secondo i propri ritmi e bisogni, non esiste un tempo predefinito e uguale per tutti da seguire.
Spero nel mio piccolo di esserti stata d'aiuto.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Laura Balduchelli

Dott.ssa Laura Balduchelli Psicologo a Carnate

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4 SET 2022

Gentile studentessa,
sento come un fiume in piena che scorre dentro di lei al momento. C'é tanto fare, le viene anche suggerito di fare qualcosa, di reagire. Ci sono aspettative e ansie da prestazione a livelli altissimi. Ed ecco che il corpo "accusa il colpo" (come dice un importante collega e autore) e si fa sentire, con la cefalea tensiva e con la richiesta di spegnimento, ovvero il bisogno di dormire.
Quello scolastico non può essere l'unico ambito su cui concentrarsi, ma questo lei l'ha giá intuito, tanto che desidera poter rivolgere lo sguardo alla natura e sente il bisogno di relazioni e supporto, che certamente non può arrivare solo da familiari e amici.
Lasciare l'università sarebbe una scelta avventata e in qualche modo estrema,tanto quanto lo é renderla l'unico ambito su cui dirigere attenzioni ed energie.
Il mio consiglio, per rispondere alla sua ultima domanda, quello di fermarsi un attimo e provare a contattare un professionista, uno psicoterapeuta col quale poter intraprendere un percorso che vada nella direzione di alleggerire, di ampliare il focus, di capire insieme come rallentare e prendersi cura di sé senza dover rinunciare ai suoi obiettivi.
Quando vediamo tutto nero, il rischio é di finire in una spirale di negatività che si autoalimenta; pensiero negativo porta pensieri negativi. Si faccia aiutare a vedere sfumature di colore che al momento non sono sulla sua tavolozza.
Cordialmente,
Dott.ssa Martina Pazienti
Psicologa Psicoterapeuta (Torino)

Dott.ssa Martina Pazienti Psicologo a Torino

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4 SET 2022

Cara Anonima
le tue parole trasmettono in modo eccellente la tua disperazione, capisco la sua fatica e la difficoltà che sente nel muoversi.
Delle volte il nostro corpo parla per noi. Come se quello che affronta ogni giorno alla fine le porti soddisfazione nello studio, al costo di una "cefalea muscolo tensiva" estenuante.
Mi domando cosa la spinga a sentire di Non potersi fermare. E' una buona cosa avere degli obiettivi, ma quelli non scappano!
Le consiglierei di fermarsi, di capire da dove arriva questo Signor Malditesta che governa la sua vita.
Quando il gentil signore se ne sarà andato, è probabile che ogni tassello della sua vita, con un po' di impegno, si sviluppi come desidera.

Le auguro una buona strada, gentil donzella

Dott.ssa Claudia Pasti Psicologo a Padova

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3 SET 2022

Gentile studentessa,
suppongo che per formulare la diagnosi di cefalea muscolo-tensiva siano stati già fatti gli opportuni accertamenti medici e se così non fosse sarebbe bene farli.
E' poi da sottolineare che la vita non può essere fatta solo di studio (o lavoro) e che bisogna dare la giusta importanza e il giusto spazio anche ad altre attività ed interessi ( divertimento, amicizie, amore).
Per la cefalea, a parte appropriate cure fisioterapiche e (se necessario) farmacologiche, può cominciare col prendersi cura di sè tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale che le gioverà per la sua crescita personale e per apprendere tecniche di rilassamento psicofisico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 SET 2022

Buon giorno,

Dopo un'esperienza identica alla tua, ho deciso di specializzarmi in psico-neuro-endocrino-immunologia.

E' possibile, mediante esercizi guidati (anche online), allentare le tensioni psico-fisiche con importanti benefici psicocorporei.

Tenendo conto delle variabili in gioco, un'organizzazione strategica del tempo, unitamente all'acquisizione di metodi di studio efficaci ed efficienti, porteranno al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

E' importante trovare il giusto equilibrio mente-corpo.

Sarà mia cura rispondere a tutte le tue domande nella prima consulenza gratuita.

Augurandomi di esserti presto di aiuto,

Ti ricordo che per qualsiasi necessità rimango a disposizione,

Anche online.

Dottor Rossi

Dott. Gabriele Rossi Psicologo a Lentate sul Seveso

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3 SET 2022

Buongiorno, no direi proprio che non è il caso di lasciare l'università visto il suo ottimo profitto e gli obiettivi che si è posta. Inoltre, nella vita dovrà impegnarsi molto anche sul lavoro ed è importante imparare a gestirsi dosando bene impegno e piacere.
Credo che in questa fase può prendersi cura di sé occupandosi del suo dolore fisico e di quello psicologico. Per il primo può fare una visita fisiatrica al fine di richiedere un trattamento fisioterapico o osteopatico secondo prescrizione del fisiatra.
Per il secondo può rivolgersi ad un* psicolog* al fine di lavorare sulla sua tendenza al rimuginio mentale. Altro tema importante è quello relativo alle sue relazioni e al fatto che lei si sente non capita. Un primo impatto benefico della psicoterapia è quello derivante dall'ascolto empatico. Fin dalle prime sedute sentirsi ascoltati e compresi fornisce la possibilità di esprimersi in un contesto protetto e comprensivo dando voce ai pensieri e sfogo alle emozioni.
Credo che lo studio come lei stessa è consapevole, è diventato un rifugio per non sentire la solitudine. Solo che l'eccessivo investimento in esso la sta portando ad un eccesso di stress e a perdere l'interesse nello studio, perché nella vita è importante bilanciare i vari settori della vita. Infine, bisognerà rispondere a come mai è stata così categorica nell'affermare che non si può fare di andare a stare in mezzo alla natura. Ha ben chiaro cosa vorrebbe, cosa le impedisce di realizzarlo?

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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3 SET 2022

Salve cara studentessa, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
L'importante è trovare il coraggio di sintonizzarsi con i propri bisogni.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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