Passato del partner

Buongiorno, sono qua per chiedere a voi esperti un parere su una questione che mi attanaglia quotidianamente da ormai 6 mesi, ovvero che il passato sessuale di lei mi fa soffrire.
Ad agosto conobbi una ragazza, anche se è più giusto dire che fu lei a trovare me, di circa un anno più grande, lei 20 io 18, con cui fu tutto molto liscio e spontaneo. Ci comportammo da fidanzati già dalla prima uscita, dove lo facemmo e fu anche la mia prima volta, lei è la mia prima donna in tutto, anche il primo bacio. Sapevo che non era la sua prima volta e che aveva avuto altre relazioni, ma ci stavo lavorando tranquillamente senza che avessero peso. Da subito instaurammo una comunicazione cristallina in cui ci diciamo qualunque cosa e ascoltiamo qualunque cosa l'uno dell'altra. Nei primi mesi lei mi raccontò molto, e dico moolto, del suo passato, concentrandosi parecchio sul passato emotivo e quindi anche sessuale( io l'ho sempre ascoltata senza peso perché capivo che era un suo bisogno di spurgare e anche ora non gliene faccio colpa, anche se ho preso in considerazione il peso inconscio di questa cosa). Anche se non abbiamo smesso di parlarne la mia percezione di questi racconti cambiò, come un'interruttore, quando scoprii che lei perse la verginità la prima volta che ci conoscemmo (semplice conoscenza, niente più per mesi), solo otto mesi prima di me, in una casa a me molto a cuore e con un mio grande amico che però, anche se lei la visse bene sul momento, si scoprì averla usata completamente per scopi sessuali senza nessuna considerazione.
Ho sempre desiderato vedere l'attimo della perdita di verginità della mia compagna in senso generale, vedere il luccichio degli occhi e il primo gemito... sapere che gli è stata presa senza alcun peso, considerazione o apprezzamento (conoscendo lui e sapendo gli eventi) ha causato una profonda ferita. Con lui si frequentò circa un mese e lo fecero poche volte, dopo se ne accorse. In questa situazione gradualmente si sovrappose il suo "vero" ex che la amava veramente e con cui consumarono parecchio. Ora, anche a mesi di confronti tra noi, e tentativi vari (non abbiamo mai discusso, urlato, denigrato o provato rabbia per l'altro), mi trovo ancora a pensare morbosamente al lato sessuale, non riesco ad accettare che lei si sia concessa ad altri, che abbia fatto l'amore (amore non sesso), che altri siano stati dentro di lei... Mi appaiono spesso immagini in testa di lei che consuma con loro con una sfumatura di passione maggiore che con me. Cosa falsa perché lei afferma, e so che dice il vero, che è con me che prova più passione, intimità e piacere (da dopo circa un mese di relazione riesce ad avere regolarmente orgasmi con me, mai avuti prima). Nonostante ciò non riesco a guarire, solo stando con lei più giorni via via si affievolisce fino a sparire per subito tornare appena ci allontaniamo, quando sono da solo. Mi distrugge e mi deprime perché per la mia mente sono cose reali non passate. Non avendo avuto prima nessuna forma di intimità con nessuno, neanche i genitori, forse dipende da questo? So che è un mio problema e che deriva da dei miei traumi di infanzia, però purtroppo la mia mente ha fatto tabula rasa dagli 11 anni in giù e parecchio anche successivamente. Una derivazione di questi è che faccio molta fatica a provare emozioni positive, quindi non provo amore come tutti e non sento l'amore che mi viene dato; questo probabilmente influenza la grandissima importanza che ha per me l'atto. In conclusione mi sento depresso, in ritardo, mi sento il 3 e decisamente spaesato non sapendo ormai più come provare a gestire queste emozioni che so essere irrazionali ma dominanti. Mi scuso per la lunghezza ma ho provato a darvi un quadro generale della gigantesca tela che è il mio problema, vi ringrazio infinitamente in anticipo per il vostro tempo. Grazie