Non sto bene, sempre triste???

Gentile ragazza,
non è chiaro se le difficoltà sul lavoro siano state la causa o l'effetto del suo disagio psicologico.
In ogni caso, anzichè lasciare direttamente il lavoro, sarebbe stato preferibile avvalersi di un supporto psicologico per poter capire e affrontare meglio tali difficoltà lavorative, anche perchè dopo questa decisione la situazione non sembra affatto essere migliorata.
A questo punto, più che parole di incoraggiamento, sarebbe utile in un opportuno contesto di psicoterapia una analisi approfondita di tutti i possibili fattori che la deprimono .
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Cara Marta, grazie per esserti confidata con noi.
Non è semplice affrontare dei cambiamenti, soprattutto se vissuti con grande ansia e agitazione.
Quando prendiamo una decisione importante, che in qualche modo scombussola le carte in gioco, è piuttosto comune sentirsi confusi e un pò persi: in fin dei conti, chiediamo a noi stessi di cominciare ad esplorare un posto nuovo, ed è comprensibile non avere subito chiara la direzione giusta.
Stare in questo momento di esplorazione e consapevolezza può creare un grande disagio, in quanto ci chiede di confrontarci con noi stessi, con le nostre responsabilità e desideri. E' importante sapersi guardare intorno e cogliere stimoli, indizi e nuove opportunità, contando sulle nostre risorse personali.
Cogliere queste nuove occasioni, tuttavia, richiede uno sforzo importante e la possibilità di rimettersi in gioco: è qui che spesso il disinteresse emerge per nascondere quella parte di noi che si sente un pò insicura, che si chiede se effettivamente potrà farcela o meno.
Sarebbe utile esplorare con te che significato ha per te la tua perdita di interesse nelle relazioni, nel mondo esterno e nelle attività personali, per comprendere su quali risorse puntare per uscire da questo blocco.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Ciao Marta, innanzitutto grazie per aver condiviso la tua sofferenza. Mi dispiace per ciò che stai vivendo e posso solo immaginare quanto sia difficile uscire da questo limbo.
Mi sembra di capire che il trigger di questa situazione sia stato il tuo problema sul lavoro che si è poi tramutato nella tua decisione di lasciare. Questi vissuti che ti ha causato non sono semplici da smaltire ed è come se la tua mente stesse elaborando un trauma. Proprio per questo, credo che all'inizio questo "ritiro" sia stata una strategia funzionale a fare in modo che tu avessi il tempo di elaborare.
Adesso non hai più bisogno di questa strategia, ma ti do un punto di vista diversa da quello che tu proponi: e se la tua mente invece fosse proprio nella comfort zone? Questo significa che la condizione in cui ti trovi è di giorno in giorno prevedibile e, seppur non gradevole, uscire da lì significherebbe andare incontro a qualcosa di nuovo che potrebbe in qualche modo apparire spaventoso dopo quanto ti è accaduto. È come se la tua mente stesse cercando di proteggerti, anche se in un modo che non si confa più a quelli che sono i tuoi desideri al momento.

Con il tempo, il supporto di chi ti ama e la tua forza di volontà - che si evince anche e soprattutto dal fatto che hai chiesto aiuto qui - sicuramente questa condizione migliorerà, ma se sentissi il bisogno di un aiuto in più, sono a tua disposizione.

Un abbraccio
Dott.ssa Michela Galluccio

Gentile Marta. Da quanto scrive non sta bene da prima di lasciare il lavoro. È importante che si prenda cura si sé in uno spazio protetto che la terapia personale può offrirle. Le parole di supporto sono carezze importanti ma non sufficienti (...). Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Salve Marta, con poche righe é riuscita ad esprimere perfettamente come si sente e quale situazione sta vivendo.
Confortarla é un po' rischioso, temo che potrebbe inavvertitamente diventare un tentativo di spronarla che onestamente non credo sia davvero ciò che sta cercando.
Certi momenti arrivano per aiutarci a fare dei passaggi personali molto importanti ed é quindi altrettanto importante imparare ad accoglierli e provare a decodificarli.
Sicuramente quello che mi viene da chiederle é, come mai questa condizione é divenuta faticosa proprio in questo momento della sua vita? Che momento é per lei e per chi la circonda? Infatti nella descrizione della situazione non ha fatto alcun riferimento al contesto che per la mia specifica formazione é sempre indizio fondamentale per comprendere a pieno lo stato d'animo individuale.
Auguri
Dott Ssa Giulia Meneghetti psicologa e psicoterapeuta

Carissima Luna,
la sua sembra una situazione che la sta portando verso una deriva depressiva, ma il fatto che ne ha consapevolezza e che ne sta parlando è molto positivo.
Sembra che il precedente lavoro, che lei ha lasciato, le ha portato molto stress, ansia e attacchi di panico. Ora è finito. Come lei stessa afferma, è bloccata nella sua zona di comfort. bene, è il momento di uscirne, di trovarsi un altro lavoro, possibilmente migliore di quello che ha abbandonato, di trovarsi qualcosa che le faccia piacere fare (hobby, sport ecc.). È il momento di agire, di non chiudersi in casa, ma di di fare. È il momento di fare.
Se non ci riesce da sola veda di farsi aiutare da qualche bravo psicologo che le faccia capire che la vita è degna di essere vissuta pienamente.
Le auguro di ritrovare la gioia di vivere. Un abbraccio.
dott. Rodolfo Vittori

Buongiorno,
purtroppo l'abbassamento dell'umore e la tristezza possono rendere difficile lo svolgimento di attività che prima si facevano abitualmente. Sicuramente parlarne con un professionista potrebbe esserle di grande aiuto, per poter trovare una via d'uscita e star meglio.
Resto a disposizione, anche online.

Un saluto,
Dott.ssa Lisa Zabeo

Buongiorno Cara
Mi spiace molto della situazione in cui ti trovi.
Penso che ti sarebbe utile dei colloqui con uno psicoterapeuta per superare le tue problematiche
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma