Non riesco ad affrontare l’università
Salve, sono una ragazza fuorisede che da poco ha intrapreso questo percorso a cui tanto ambiva ( 2 anni per passare i test). Finalmente quest’anno sono riuscita ad entrare. Ero emozionantissima all’inizio di iniziare questo percorso, in quanto sapevo quanto lo desideravo, ma la città mi ha praticamente quasi illusa. Non trovo stimoli in questa città, piccola e poca gente, e nonostante abbia coinquiline splendide, incontro già dall’inizio delle difficoltà nel mio percorso. Sto male, cerco di scendere a casa il più che posso, pensando potesse risolvere la situazione, ma non è così. Ho provato ad ambientarmi il più che potevo, ma la gioia che provavo nel cuore ogni volta che tornavo a casa non aveva prezzo.
La verità è che mi manca tutta la mia quotidianità, la mia comfort zone, il mio posto dove studiare, e so che trasferirsi è parte della crescita, ma so anche che non riesco a metabolizzare il mio trasferimento. Il calore della mia famiglia è essenziale per continuare a tirare avanti.
In tutto questo sono arrivata in sessione, e da quando è iniziata non riesco più a dormire, vomito, attacchi di panico; insomma sto male fisicamente e psicologicamente. Avevo trovato un’altra abitazione su cui stare, ma mi sentivo troppo male, il cambio abitazione avrebbe segnato per me il “dover rimanere per forza” perché si sarebbero continuati ad investire soldi.
Anche i soldi che spendono su di me non mi fa stare tranquilla, come se portassi dentro il peso di dovercela fare per forza perchè loro mi finanziano, anche se so che lo fanno con piacere.
Il percorso mi piace, mi è sempre piaciuto ma l’ansia mi paralizza, non riesco più a vivere la mia vita, non riesco a studiare, non riesco ad affrontare la vita in generale, non mangio più, non riesco a parlare, mi sono quasi ammalata.
Ho citato la mia situazione a casa, e comunque loro ovviamente non l’han presa benissimo, perché loro effettivamente stanno investendo su di me, sul mio futuro, e tutto quel che io sto facendo è piangere perché non riesco ad affrontare le conseguenze. Piango per averli delusi, piango perché ho fallito, ma sono quasi convinta che se tiro avanti continuerò a vivere con questo peso addosso.
Rettifico anche che l’università, la sede dove sono entrata, si trova a 60 km di distanza dal mio ragazzo, quindi in un oretta sarei da lui, ma questo comunque non mi motiva ad andare avanti, anche se lui è tutto quel che ho, la mia roccia.
Inizio a pensare che in realtà l’università non fa per me, non riesco a gestire il peso di tutto.
Ho deluso tutti, nessuno se lo sarebbe aspettato da me per lo sforzo che ci ho messo ad entrare, ma attualmente il continuare mi fa sentire male.
Se questo problema si presenta qui in questo ambito, non oso immaginare quando andrò avanti nella vita cosa mi aspetta.