Non riconosco piu’ mia figlia! Sembra un altra persona

Inviata da Tommaso · 6 mag 2024 Crisi adolescenziali

Buon giorno , ho una figlia di 16 anni , e io convissuto connka madre solo 2 anni, mia figlia ha sempre fatto ping pong tra me e la madre fino alla seconda superiore, poi dopo essere stato il “suo eroe” per 14 anni… piano piano qualche rimprovero dove non obbediva, poi qualche bugia, poi sotto il covid ha avuto nausea tipo da stress, era in effetti bene impegnata tra tennis musica e un ottima media a scuola; io sono un insegnante da oltre 20 anni, e quindi sono ststo un po bacchettone( ma neanche tsnrisdimo) ; mia figlia sempre piu ribelle fino a questo stato di un po di ansia, tachicardia e anche febbre che pensavo al covid; dopo le prime cure fidioterapiche la cosa passa; ma la madre si convince che sono io che ho troppo preteso dalla figlia… in reslta aspettava il momento giusto, via in msno un cellulare, feste e serate in disco; via doort e musica e ad un tratto mia figlia che fino ad allora per 12 anniha sempre vissuto 3 gg a settimana a casa mia ( con me e mia moglie) e’ sparita; per noi una cosa incredibile ; e’ un anno che la sento solo sl telefono salvo le ferie che la superviziata si fa tranquillamente con noi quando ke conviene; la mia ex ha cavalcato bene il momento… ha sfruttato anche un po di gelosia di mia figlia compoarsa solo ora ( prima sembravano sorelle); ogni volta che parlo con lei e’ una lite unica, per Pasqua speravo di stare un po con lei e invece neanche li; la madre ovviamente mi ha denunciato pure… “ la ragazza ora sta solo con me… mi devi il mantenimento” … di male in peggio; io sono certo che mia figlia sia manipolata e ho chiesto al giudice di difendere il mio tempo paritario come genitore anche se mia figlia mi dice “ io ho 16 anni a vivo con chi mi pare”; indipendentemente dalla storia vi chiedo… come faccio a recuperare una figlua che mi odia visto che gli impedisco gite all’estero, gli blocco le app ( con il parental control), poi cerco di correggerla e mi arrabbio quando va a scuola che sembra che vada in discoteca, quando vuole dormire s casa d’altri che neanche viene piu da me ; premetto che non e’ una scapestrata e anche se va peggio a scuola fa una vita regolare e ha ripreso anche un po di sport, ma questa ragazza in un anno senza padre e’ regredita in sicurezza in se stessa fa una vita frivola con finti amici con cui litiga, per lei conta solo istagram e tik tok e io che li ho bloccati a 20 min max al giorno sono l’orco di turno; quindi voi cosa fareste se ogni volta che dai l’esempio a tuo figlio che lo sproni ad essere corretto e serio ti accorgi che per lui sei solo un cretino da non ascoltare? Con ovviamente il sospetto che venga manipolato?io sono gia per vie legali; e sicuramente il mio legale sapra come difendere la mia genitorialita… ma a voi chiedo … come faccio a limitare i danni su un minore che mi provoca in continuazione ?che schernisce i miei insegnamenti? un minore che e’ convinto di avere superpoteri, un minore che mi dice” ho 16 anni e tu non conti piu niente” … un minore che quelle poche volte che viene da me… mia moglie e’ un etranea che neanche saluta, e io sono solo uno da provocare in ogni modo… un minore che mi vanta i suoi amici che sono ricchi e hanno la piscina… un minore che voleva fare il medico dei bambini e ora dice” faro il dentista perche faro un sacco di soldi” un minore che mio padre te ne dava uno da una parte bello di piatto e l’orecchio mi fischiava talmente tanto che mi passava subito la stupidera; altro che psicologo, perfino io che ho educato cafoni degli istituti professionali che ho ragazzi con figli che mi chiamano ancora dopo 25 anni dinonesta professione sono senza armi….se succede a me, puo succedere al mondo intero; io vichiefo solo come limitare i danni a mia figlia, certo che prima o poi il figliol prodigo torni all’ovile; grazie in anticipo; Tommaso

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Miglior risposta 7 MAG 2024

Mi spiace, ma il CONTROLLO non è uno strumento educativo, che anzi genera varie forme di ribellione, talvolta (meglio) sono: bugie, uso di sostanze dipendenze..fughe talvota anche lesionismo e disturbi psicosomatici.

Credo ci sia bisogno assolutamente ed urgentemente di rivedere le modalità di esercitare il suo ruolo e comprendere che la comunicazione efficace è altro, specie con una adolescente, ancor più in un rapporto da separato. Cosi esercita solo il potere, che genera rifiuto e fuga. Essere padre è anche altro.

Le consiglio la lettura di ‘sii te stesso a modo mio’ di Lancini, o anche ‘abbiamo bisogno di genitori autorevoli’ sempre Lancini, per la comunicazione sarebbe perfetto il corso Gordon Genitori Efficaci.

Se volesse approfondire e confrontarsi sono disponibile.

La saluto cordialmente

Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo Online ed in studio a Torino

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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9 MAG 2024

Buongiorno Tommaso, da questa richiesta di aiuto mi è arrivata tanta preoccupazione per questa figlia e tanto sgomento per il fatto che sente la sua figura sparire piano piano .Tutto questo aggravato dal terribile sospetto che la ragazza sia vittima di manipolazione da parte della madre. Immagino che sia molto difficile e doloroso sostenere questa situazione ed è comprensibile la sua ansia e il suo timore .
Dunque la genitorialità nei casi di separazione è più complessa da gestire, perché inevitabilmente gli attriti che hanno portato la coppia alla rottura si intersecano con la funzione genitoriale, a volte sopraffacendola, quindi può diventare una consuetudine per gli ex coniugi inserire i figli in queste dinamiche, a causa delle proprie difficoltà del rapporto con l'altro, motivo per cui potrebbe essere opportuno affiancare un percorso sulla genitorialità, oltre che muoversi per vie legali.. Per quanto riguarda la frase "non riconosco più mia figlia ",questa è una delle frasi più pronunciate da genitori di figli adolescenti. L'adolescenza è un periodo della vita in cui la persona, che si avvicina all'età adulta in qualche modo si riscopre per la prima volta. Questa riscoperta porta inevitabilmente dei cambiamenti nei modi di pensare, di vivere e nello sperimentare situazioni nuove. Il rapporto con i genitori cambia, il gruppo dei pari acquista sempre più rilevanza e la persona inizia a chiedere un'indipendenza diversa da prima. Tutto questo è un processo normale e fisiologico e anche per questo motivo potrebbe essere utile lavorare sulla genitorialità, in modo da comprendere il cambiamento che la ragazza sta mostrando e instaurare con lei un dialogo sereno e costruttivo. Sicuramente lei è ancora l'eroe di sua figlia, ma in questo momento ci sono dei cambiamenti da fare nella vostra relazione e un alto grado di controllo rispetto ad alcuni aspetti della sua vita, per quanto comprensibile, diventa invece assolutamente controproducente.
Resto a disposizione per ogni possibile dubbio.
Un saluto,
Dott. Ssa Bianchi Eugenia

Eugenia Bianchi Psicologo a Pordenone

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7 MAG 2024

Gent.mo, non conoscendo sua figlia e non potendo parlare con lei non possiamo sapere i motivi del suo comportamento ma possiamo immaginarne le emozioni. Sicuramente questa è una situazione stratificata e momentaneamente causa di sofferenze da parte di ciascun membro nel nucleo, probabilmente anche la conflittualità della relazione madre-padre inficia sulla coppia genitoriale, sebbene la prima possa terminare per il mutare di sentimenti tra i partner la seconda dovrà imparare a coesistere ed evolvere al fine di supportare e sostenere una minore, probabilmente affaticata. L'adolescenze è di per sè un'età ricca di cambiamenti, dove la ribellione giovanile potrebbe prendere il sopravvento ma ciò che sarebbe utile capire è da dove tutto ha origine; evitando mere supposizioni, accuse e ideologie, bensì lavorando su una comunicazione funzionale, accogliente ed empatica. Per farlo, essendo lei a mettersi in discussione, potrebbe essere utile iniziare puntando l'attenzione su di sè per capire il comportamento sintomatico altrui. Resto a disposizione. Non si dia per vinto, essere genitori è tra i più difficili dei compiti.
Cordiali saluti. Dott.ssa Cristina Presta

Dott.ssa Cristina Presta Psicologo a Bologna

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7 MAG 2024

Gentile Tommaso, dalle sue parole, scritte, sembra, di getto colgo da una parte la sofferenza per questa figlia 'aliena' e disamorata del padre e dall'altra la rabbia verso una situazione di cui non ha il controllo. Ha toccato molti temi delicati su una genitorialità, vissuta come figlio e agìta come padre che andrebbero approfonditi e riflettuti insieme. Recuperare o riparare piuttosto che ricostruire un rapporto genitore-figlio è un percorso complesso che le auguro di prendere in considerazione a partire da ciò che questa situazione 'scatena' in lei. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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7 MAG 2024

Gentile Tommaso,

Mi soffermo sulle Sue seguenti parole: "io sono solo uno da provocare in ogni modo", per poterLe dire che... è proprio così.
Avrà avuto modo di notare molte volte, con il suo lavoro a scuola, che nel periodo dell'adolescenza un essere umano attraversa una fase molto delicata che prevede uno scontro continuo con la figura autorevole, e che questa cosa è necessaria e imprescindibile per strutturare una propria identità indipendente dalle figure significative (dalle quali, se ci fa caso, tutti siamo stati dipendenti per i lunghi anni che hanno preceduto la nostra adolescenza). è un passo importantissimo nel cammino di tutti noi verso la soggettivazione, com'è anche importantissimo che la figura significativa mantenga una posizione di guida, più o meno severa a seconda della situazione, con la quale l'adolescente da una parte possa giocare alla provocazione, per sondare la serietà e la stabilità di un porto sicuro, e per potersi differenziare e sentirsi a se stante come soggetto (con i "superpoteri", come dice Lei, o le critiche alla Sua disciplina, o l'assenza prolungata). Mantenere costante una posizione di guida più o meno severa serve però all'adolescente anche a consentirgli di tornare da Lei in caso capisse di aver bisogno di un rifugio forte.
Le suggerisco di fare una cosa in più: ascoltare molto. Ribadisco, si senta libero di mantenere la linea di regole che crede più giusta, ma non dimentichi di accostare a questa un ascolto interessato alla versione dei fatti di Sua figlia. Oltre ad aiutare quest'ultima a comprendere di essere finalmente vista come un individuo adulto degno di ascolto, tenere aperto questo canale potrebbe all'improvviso lasciare spazio ad uno sfogo da parte della ragazza, che possa rivelare narrazioni sorprendenti e chiarificatrici nell'ambito della vostra situazione familiare.

Le auguro di cuore buona fortuna,

Dott.ssa Giovanna Mauro

Dott.ssa Giovanna Mauro Psicologo a Ragusa

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7 MAG 2024

Buongiorno Tommaso, la capisco avendo una figlia di 16 anni in piena adolescenza ...fare il genitore è il lavoro più gravoso ed a volte meno riconosciuto ma non possiamo paragonare quello che ha fatto con i suoi studenti e quello che fa con sua figlia. Io stessa sono apprezzata dalle amiche di mia figlia ma criticata spesso dalla stessa che si domanda come mai le amiche mi apprezzino così tanto. Non c'è una ricetta ed ogni caso è a se ma sicuramente sua figlia sta dando sfogo ad una situazione di profondo disagio dovuto alla situazione e lo fa nel modo più semplice con quei comportamenti che lei descrive. Non conoscendo la situazione, anche se lei ha dato bene l'idea di cosa sia successo, mi riesce difficile consigliarla. Indubbiamente bisogna armarsi di pazienza, capire cosa questa ragazza ha provato per la situazione familiare, cosa prova ora e quali sono le sue risorse per poi trovare un modo per ripristinare il dialogo visto che fino a poco tempo fa c'era ed era ben presente e consolidato. Mi contatti se volesse avere maggiori informazioni di cosa si può fare vista anche la situazione legale in atto, senza impegno., poi valuterà il da farsi.
Una saluto.
Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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7 MAG 2024

Buongiorno, percepisco tutta la sua rabbia e il suo dolore in questo messaggio. Crescere un’adolescente non è semplice, ma nemmeno impossibile. Lei ha ragione a preoccuparsi per il comportamento di sua figlia, ma è anche vero che questo momento per sua figlia è fondamentale per un sano sviluppo della propria identità e autonomia. A lei sembra atipico tanto che afferma: Non la riconosco più”, le posso dire che questa è una frase che sento dire a tutti i genitori che hanno a che fare con un adolescente, ma è necessario che sua figlia si scontri con le figure primordiali di riferimento per poter affermare se stessa. Certo per chi è separato è ancora più difficile, ma le posso assicurare che l’alienazione parentale non esiste e se vuole ritrovare quel rapporto sereno con sua figlia deve puntare tutto sul dialogo. Ha provato a spiegarle il motivo delle sue giuste regole o gliele ha solo imposte? Le regole vanno date, ma vanno spiegate e contestualizzate, altrimenti sono vissute come una punizione e non va bene perché rischia di allontanarla ancora di più. Lasci stare quello che fa sua moglie e ricominci da capo con sua figlia, piano piano, lentamente, un passo alla volta, iniziando anche con una semplice buonanotte. Ci vorrà del tempo, forse anche tanto, ma sono sicura che se sua figlia la percepirà di nuovo come un porto sicuro e vi ritroverete. Le auguro un grande in bocca al lupo.

Gabriella Sciacca Psicologo a Anzio

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7 MAG 2024

Buongiorno Tommaso,
non le nascondo la fatica nel leggere ciò che scrive per molteplici motivi. Il suo sembra uno fiume in piena pieno di parole. Le sue parole esprimono una grande sofferenza nel cambiamento di sua figlia. Seguo soprattutto adolescenti e giovani adulti e quei comportamenti che vede come alieni sono l'adolescenza!
Chiede come fare l'unica parola che mi viene in mente è spazio, le dia spazio. Cerchi di ascoltare senza giudizio sotto le parole che sentiamo come superficiali si nasconde molto di più.
Se ha bisogno e vuole iniziare un percorso mi rendo disponibile.
Un saluto
Dott.ssa Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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