Non amo uscire la sera.

Inviata da ddiany · 22 apr 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Sono una ragazza di 24 anni, iscritta al primo anno fuoricorso. Sono sempre stata una persona ansiosa ma negli ultimi anni, mi sono resa conto che quest’ultima mi grava addosso come un macigno e non riesco più a farci i conti. Mi ritrovo fuoricorso proprio perché a causa della mia ansia, non sono riuscita a sostenere alcuni esami e talvolta, questa comincia a divorarmi ancor prima di cominciare a preparare l’esame. Come se non bastasse, sento il peso di tutto il mondo addosso, vivo di costanti sensi di colpa anche quando cerco di fare -semplicemente- ciò che fa stare bene a me. Sono poche le cose che mi fanno stare bene, molto semplici e ben diverse dalle cose che amano fare le persone della mia età. Innanzitutto, non mi piace uscire la sera. Stare in mezzo alla gente che ha obiettivi differenti dai miei, mi causa disagio e non sempre riesco a divertirmi, tutt’altro; passo la serata in modo vigile, a supplicare il tempo di scorrere più velocemente perché non vedo l’ora di tornare a casa. Quest’ultimo punto non sempre mi mette tranquillità in quanto -non abitando in centro- devo ricorrere a mezzi che mi tolgono dei soldi che talvolta non mi sento di spendere perché ancora “mantenuta” dalla mia famiglia. Pensando che cominciando un piccolo lavoretto, la sensazione di senso di colpa sarebbe passata, ma non è così. Non riesco più a reggere i sensi di colpa e proprio per limitarli, spesso mi trovo costretta ad accettare inviti che mi piacerebbe declinare e talvolta, non appena arriva il momento dell’appuntamento, spero sempre succeda una catastrofe perché comunicare alla mia amica che non me la sento di uscire perché preferisco farmi gli affari miei (leggere un libro o guardare una serie) è una delle sensazioni più brutte. Al senso di colpa, si aggiunge un’ansia incontrollabile che placo solo dopo aver disdetto il mio appuntamento con scuse che ormai non reggono più. Dopo una breve sensazione di pace, si aggiunge nuovamente il senso di colpa fino a quando non ripeto a me stessa che se ho detto no, è solo per il mio bene.
Premetto che non penso sia pigrizia la mia; a volte ho spicchi di socialità molto alti in cui sono io a decidere e ad organizzare e credo che il problema sia proprio questo: devo essere io a decidere quando e come divertirmi. Da quando ho iniziato a lavorare cerco di stare fuori casa il meno possibile, mi piace stare tra la gente ma preferisco che la mia socialità si svolga di giorno. A volte vorrei semplicemente limitare il senso di colpa, non trovarmi costretta ad accettare inviti che non voglio accettare solo perché non voglio che altri si offendano. Passo la mia vita a fare ciò che gli altri vogliono io faccia e la sensazione che mi causa, è diventata ormai ingestibile. Non so come uscirne, mi sento affranta.

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Miglior risposta 25 APR 2022

Gentile Diany buongiorno. Comprendo il tuo stato di disaggio a causa del ansia invalidante che ti impedisce a raggiungere i tuoi obbiettivi e del senso di colpa per tutte quelle volte che non riesci ad accontentare gli amici oppure ti trovi costretta ad accettare inviti per non dire di no. Senso di colpa e ansia sono strettamente legati tra loro, di fatto è molto comune sentirsi in difetto quando si è in preda a uno stato ansioso. È un approccio mentale che ci porta a trarre conclusioni nocive per noi stessi, spesso del tutto sbagliate. Ci addossiamo responsabilità che non ci spetterebbero oppure distorciamo certe situazioni al punto da generare autentici carichi di coscienza che accrescono la nostra sofferenza. Si può pensare che ho sbagliato e adesso sto peggiorando la situazione”, “con il mio comportamento sono sicuro di aver fatto male a quella persona”, “sto deludendo la mia famiglia … e gli esempi potrebbero continuare. Sono tutti pensieri che seguono una stessa linea, in cui in realtà la persona non ha la colpa di nulla. La colpa è un meccanismo per cui emettiamo un giudizio morale circa un nostro comportamento, sensazione o pensiero. Diamo per scontato che in noi ci sia qualcosa che non va. Bisogna però tenere a mente un dettaglio: l’ansia non è un difetto, non è un flagello o un’onta. È una condizione psicologica che possiamo e dobbiamo gestire, prendendo un impegno verso noi stessi. Per poter gestire questo momento di sofferenza emotiva ti consiglio un esperto in terapia cognitivo comportamentale che ti possa aiutare a gestire i pensieri automatici disfunzionali. Resto a disposizione dott.ssa Claudia Mosneagu

Claudia Mosneagu Psicologo a Piazzola sul Brenta

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28 APR 2022

Gentile utente,
diversi sono i temi che emergono nel suo racconto: i sensi di colpa, la volontà di conformarsi alle aspettative, il disagio che sperimenta nel seguire il proprio sentire e che sembra che procurano un senso di inadeguatezza e malessere.
Temi che possono trovare uno spazio di elaborazione e contenimento all'interno del contesto terapeutico laddove si apre a questa possibilità.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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23 APR 2022

Carissima ddiany,
leggo nella tua storia che ti senti combattuta tra il soddisfare le aspettative che pensi gli altri abbiano verso di te e quello che invece vorresti fare.
Il tuo senso di colpa e questo "dover fare" è in contrapposizione con la tua voglia di poter scegliere autonomamente e senza il peso del giudizio altrui, infatti riporti che quando sei tu ad organizzare le uscite ti senti a tuo agio.
La rinnovata voglia e l'impegno che metti per trovare soluzioni e strategie diverse alla tua situazione (il lavoro, uscire in ogni caso..) suggerisce che potresti approfondire la tua storia per capire da dove nasce effettivamente questo tuo disagio e come poter soddisfare i tuoi bisogni e le tue esigenze in serenità.
Resto a disposizione anche online se vorrai approfondire.
Un abbraccio,
Dott.ssa Chiara Dini

Dott.ssa Chiara Dini Psicologo a Cascina

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23 APR 2022

Cara,
mi dispiace per ciò che vivi.
Leggo nelle tue parole un disagio profondo con ansia e timori connessi anche a ciò che possono pensare gli altri. I sensi di colpa sono in qualche modo legati, molto probabilmente, a ciò che ti senti “in dovere” di fare, che sovrasta il resto. Così i tuoi reali bisogni risultano in contrasto con il resto. È importante lavorare su tutto questo per vivere la tua vita in modo sereno e appagante, in linea con te stessa, conciliando i vari aspetti.
Forse è proprio arrivato il momento di “farci qualcosa”. Hai fatto bene a scrivere qui, dunque continua così e inizia un percorso. Vedrai che ne trarrai giovamento.
Io resto a tua disposizione!
Un caro saluto,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (sedute anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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