Mio marito non sopporta mio figlio avuto da una precedente relazione

Inviata da GIOVANNA · 27 apr 2015 Terapia di coppia

Buongiorno sono una donna sposata di 38 anni con tre figli.
Il primo dei tre è nato da una precedete relazione finita dopo neanche due anni dalla nascita del piccolo.
Quando mio figlio aveva 3 anni e mezzo circa ha conosciuto il mio attuale marito, con il quale all'inizio aveva un bel rapporto ,ma da quando ci siamo sposati e sono arrivati i 2 fratellini di quasi 4 e quasi 2 tutto è cambiato.
Mio marito era con mio figlio gentile premuroso e attento adesso se non c'è manco ci fa caso.
Non gli rivolge neanche la parola è solo per i due figli, e mio figlio a volte ne soffre addirittura lo trovo a piangere e mi chiede ma che gli ho fatto perché mi tratta cosi??? io sono devastata non so cosa fare forse non lo ha mai accettato .Certo è tanto cambiato non gli dici mai una parola positiva ma solo critiche e cazziatoni enormi anche per piccole cose polemiche inutili su tutto......qualsiasi cosa fa lo infastidisce anche solo la voce o il modo di parlare gli altri miei due figli possono fare qualsiasi cosa e non sto esasperando niente!!!! cosa devo fare ??? di sicuro non c'è una pillola per risolvere il tutto ma non voglio che mio figlio possa essere un domani un ragazzo con qualsiasi disturbo.
grazie mille
Cinzia

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Miglior risposta 29 APR 2015

Cara Giovanna
la situazione che descrive è davvero drammatica nella sua "opaca" quotidianeità e mostra di suo marito un aspetto davvero inquietante.
A mio avviso sarebbe molto necessario che lei affronti con molta chiarezza suo marito spiegando la situazione e chiedendo a lui fermamente un cambiamento ed una inversione di rotta subito.
Suo marito deve comprendere che in questa casa i figli sono tre e tutti hanno diritto ad avere affetto, sostegno e comprensione.
La famiglia è composta da due genitori e tre figli e l'amore deve corcolare tra tutti.
Questo atteggiamento di "chiusura" meschina di suo marito può derivare da gelosia o da quanto altro...oppure è un "semplice" seguire in modo istintivo una propensione senza nemmeno rendersene conto.
Stà di fatto che se lui non ama suao figlio è implicito che non ama lei e nemmeno gli altri due.; l'amore non è così selettivo ma anzi, la capacità d'amare è espansiva e comprensiva.
Suo marito deve essere posto di fronte a questa evidenza di fatti!!!
Uno Psicoterapeuta familiare dovrebbe essere di considerevole aiuto.
Un caro saluto con tanta comprensione per la sua sofferenza che deve essere davvero tremenda.
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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29 APR 2015

Cara Cinzia,
la sua situazione non è certo facile! Capisco il suo dolore nel vedere che suo marito fa queste differenze fra i figli, ma mi viene da dire: lei gli ha mai parlato seriamente? Mi scusi, ma questo non emerge dal suo racconto, sembra piuttosto che lei assista impotente alla violenza psicologica che viene inflitta al suo figlio maggiore. Si armi di coraggio e parli con suo marito, può darsi che non se ne renda conto, o che abbia dei motivi che lei ora non immagina...comunque vada, lei non rinunci a chiarire tutto quello che la addolora e chieda con il cuore a suo marito di cambiare. Se la ama, non vorrà farla soffrire, se non la ama, è meglio saperlo! Coraggio, si fidi di se stessa e vada avanti.
Con affetto da donna a donna

Dott.ssa Anna Agresti
Psicologa psicoterapeuta
Prato

Dr.ssa Anna Agresti Psicologo a Prato

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29 APR 2015

Gentile Signora Giovanna,
Si parla molto di separazione, di divorzio e dei problemi cui vanno incontro gli ex coniugi e i loro figli, ma si presta scarsa attenzione alle difficoltà di una coppia quando decide di stare insieme avendo già figli da precedenti relazioni. Spesso ci si sente confusi sui ruoli da assumere, gli spazi e le regole. Molti dei conflitti delle coppie delle famiglie miste vertono sui figli e sul modo di gestire il denaro e le risorse. Queste difficoltà sono presenti in tutte le coppie sposate o che convivono, ma per le coppie risposate le difficoltà possono essere più numerose per il maggior numero di persone che sono coinvolte. Ad un certo punto ci si può rendere conto che tutto deve essere rivisto, rivalutato, rinegoziato, ridisegnato: diritti, doveri, tempi, obblighi reciproci, decisioni, rapporti di parentela. Non è certamente un cambiamento semplice e automatico, per questo motivo è importante farsi aiutare da uno psicoterapeuta in questo delicato passaggio, che anche la sua famiglia sta attraversando.

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29 APR 2015

Gentile Signora Giovanna,
Si parla molto di separazione, di divorzio e dei problemi cui vanno incontro gli ex coniugi e i loro figli, ma si presta scarsa attenzione alle difficoltà di una coppia quando decide di stare insieme avendo già figli da precedenti relazioni. Spesso ci si sente confusi sui ruoli da assumere, gli spazi e le regole. Molti dei conflitti delle coppie delle famiglie miste vertono sui figli e sul modo di gestire il denaro e le risorse. Queste difficoltà sono presenti in tutte le coppie sposate o che convivono, ma per le coppie risposate le difficoltà possono essere più numerose per il maggior numero di persone che sono coinvolte. Ad un certo punto ci si può rendere conto che tutto deve essere rivisto, rivalutato, rinegoziato, ridisegnato: diritti, doveri, tempi, obblighi reciproci, decisioni, rapporti di parentela. Non è certamente un cambiamento semplice e automatico, per questo motivo è importante farsi aiutare da uno psicoterapeuta in questo delicato passaggio, che anche la sua famiglia sta attraversando.
Cordiali Saluti.


Centro di Psicologia e Psicoterapia "Il Trapezio"

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28 APR 2015

Gentile Giovanna, la sua sofferenza per suo figlio è comprensibile, anche perchè è un doppia dolore, da un lato quello di madre che non riesce a dare una vita serena al figlio e dall'altra quello di moglie delusa dal comportamento di suo marito che non riesce ad accettare.
Come madre ha il dovere di proteggere suo figlio dagli atteggiamenti denigratori di suo marito e dalla sua noncuranza, che non aiutano il ragazzo a formare una adeguata struttura di presonalità.
Ne parli con suo marito in modo chiaro senza tralasciare le sue preoccupazioni, e nel caso pensa di non potercela fare, cerchi anche un sostegno psicologico, sia pronta ad affrontare le resistenze di suo marito, non si mostri debole di fronte alle sue argomentazioni, il suo dovere di madre deve esercitarlo nei confronti di tutti i figli.
Auguri!
Dott.ssa Maria Tinto
Psicologa Clinica

Psi-Dunamis - Dott.ssa Maria Tinto - Psicologa e Consulente Sessuale Psicologo a Grottaferrata

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28 APR 2015

Gentile Giovanna,
purtroppo le informazioni fornite non sono sufficienti per potersi fare un'idea complessIva delle dinamiche familiari, tuttavia comprendo molto bene l'angoscia che sperimenta nel vedere suo figlio soffrire. Ritengo che sia utile aprire una conversazione profonda e sincera con suo marito in cui lo interroga usando un tono di comprensivo e non accusatorio su ciò che sta sperimentando e che possa aver causato l'allontanamento dal bambino. Va sottolineato inoltre che il bambino si trova in una fase in cui sta completando la separazione della figura materna e ora più che mai per poter costruire la sua identità richiede l'affetto, la vicinanza e le regole di una figura paterna con cui identificarsi un modello da seguire. Mi sento di dirle poi che una diminuzione dell'attenzione rivolta al figlio più grande a vantaggio dei più piccoli sia normale dal momento che si ritiene che abbiano acquistato una sufficiente autonomia e responsabilità e non richiedano un monitoraggio costante, a patto che non si ricorra ad un atteggiamento di evitamento e colpevolizzante. È importante quindi che il papà prenda consapevolezza dei cambiamenti rilevati dal bambino nei suoi confronti e quanto questi influiscano sulla sserenità del bambino e del nucleo familiare. Potrebbe essere utile prendere contatti con uno psicologo che possa condurvi verso un processo di crescita personale e familiare. Per chiarimenti non esiti a contattarci.
Buon lavoro

Dott.ssa Angela Niro Psicologo a Foggia

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28 APR 2015

Gentile Cinzia,
vivere in una famiglia 'ricomposta' porta purtroppo molto spesso a sperimentare dinamiche complesse e difficili da comprendere, così come lei scrive facendo emergere molto bene il suo smarrimento e la sua sofferenza.
Credo che un punto di partenza importante sia, come già scritto in un altro commento, riflettere sul ruolo che suo marito ha nella vita del suo primogenito, se porta il suo cognome, se prima del matrimonio avete affrontato l'argomento, se il papà biologico del bambino è ancora presente nelle vostre vite oppure no. Tutti questi fattori sono infatti determinanti dal punto di vista psicologico in colui che poi diventa genitore sociale, ma non lo è dal punto di vista biologico: suo marito si sente riconosciuto? Come mai riesce a essere un genitore presente e adeguato al suo ruolo solo con i suoi figli naturali? e non è possibile poi trascurare anche il suo ruolo di madre per nulla semplice ... Le famiglie allargate possono però rappresentare anche una importante e preziosa occasione di crescita sia per i genitori che per i bambini, quello che è importante è riuscire a mettersi in gioco ed in questo caso ovviamente dovreste essere voi due, lei e suo marito, a decidere di confrontarvi apertamente per risolvere questa situazione. Parlare e comunicarvi il vostro disagio è il primo piccolo, ma fondamentale passo per capire cosa si sta sbagliando, se suo marito lo fa senza rendersi davvero conto delle conseguenze, se lei senza accorgersene sta proteggendo il suo primogenito suscitando in lui gelosia e rabbia ... Non è certo questa la sede per affrontare questi temi, ma è bene che siate voi ad affrontarli ed eventualmente facendovi aiutare da un terapeuta di coppia che vi permetta di lavorare su queste dinamiche.
Non si scoraggi, ma porti avanti la sua voglia di capire e di risolvere.
In bocca al lupo,

Dr.ssa Mazzola

Dott.ssa Ambra Mazzola Psicologo a Crema

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28 APR 2015

Gentile Giovanna,
avevate parlato chiaramente circa questo figlio prima di sposarvi? Quali sono i rapporti economici e legali? Il figlio è adottato da suo marito o no? Anche se non lo fosse, comunque fate tutti parte di uno stesso nucleo familiare e penso che le regole relative perciò vadano rispettate. Vada a leggere secondo il codice civile i doveri dei genitori verso i figli, può trovarlo su internet e penso che debba parlare con chiarezza a suo marito sui punti evidenziati. Se non ottenesse risultati le conviene consultare uno psicologo che cercherà di migliorare la comunicazione tra voi e forse chiederà di parlare anche con suo marito.Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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