Buona sera, sono Ale e da qualche mese sto con una ragazza fantastica. Va sempre molto bene con lei, solo che soffre di attacchi d'ansia.
Premessa: la mattinata è cominciata benissimo, è andata all'università per sostenere un esame difficile, la sono andata a riprendere all'Uni, era contenta, tranquilla, rilassata e felice per il voto ottenuto... Poi la sera, dopo cena, il crollo totale.
Ha cambiato umore, non voleva più vedere nessuno, né tanto meno me (nonostante m'avesse cercato).
Stamattina ci siamo risentiti (Perché lei mi ha mandato il buongiorno), ma ho notato che era sempre un pò fredda.
Mi ha detto che non può farci nulla, che questi attacchi le prendono purtroppo, senza alcun motivo. Anzi, da qualche anno la situazione è pure migliorata, perché prima era anche peggio.
Domanda: partendo dal presupposto che lei vive in una famiglia dove il padre le ha trasmesso l'ansia, che non può vivere liberamente la sua vita con il proprio ragazzo (me) perché sennò il padre le rovina tutto (infatti io e lei ci vediamo sempre di nascosto, non possiamo ancora vederci liberamente senza che non debba dire bugie ai genitori per svincolarsi).. com'è possibile che le prendono questi attacchi improvvisi d'ansia e sbalzi di umore dal nulla?
Si può fare qualcosa?
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2 AGO 2017
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Salve Ale, certo che si può fare qualcosa, però è importante che la tua ragazza sia disposta a farlo. Potrebbe imparare a praticare il Training Autogeno che le consentirebbe non solo di contenere il livello d'ansia, ma anche di riottenere in riequilibrio psicofisico in quelle situazioni che a portano ad avere questi sintomi, e quindi prevenirli. Se il Training Autogeno e' d'aiuto per una condizione generale, sarebbe importante intraprendere una psicoterapia mirata a risolvere il rapporto con sé stessa e soprattutto con il padre. Quindi sarebbe opportuna una terapia individuale per l'ansia e per il proprio modo di percepire la figura paterna. Uno psicoterapeuta del consultorio, o privato, potrà suggerire il miglior percorso da intraprendere se, dopo aver valutato il caso, sia più opportuno coinvolgere subito anche il padre op tutta la fsmuglis
31 LUG 2017
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Salve Ale, mi spiace molto per la situazione in cui vi trovate; un rapporto è pieno di momenti difficili e il contesto familiare dovrebbe aiutare non essere d'ostacolo.
Suggerirei alla tua ragazza un percorso in cui possa capire cosa le genera quest elevata ansia e la distanza che mette tra lei e il resto delle persone.
Trovate qualcuno che possa aiutarvi anche all'università dovrebbero esserci degli sportelli o al consultorio se non potete rivolgervi a privati.
Cordiali saluti
Dott.ssa Lonardi
27 LUG 2017
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Buongiorno Ale,
mi dispuace per la sua ragazza.
Sarebbe sicuramente necessario intraprendere un percorso personale, possibilmente coinvolgendo i genitori.
Altra possibilità è rivolgersi ad un conultorio pubblico in cui la ragazza possa essere seguita.
La prima volta potrebbe accompagnarla lei se i genitori non collaborano.
Cari saluti
Dott.ssa Costa
27 LUG 2017
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Buongiorno Ale, considerando la situazione familiare che sta vivendo la sua ragazza è il fatto che non possa vivere liberamente la sua età è comprensibile che la sua ragazza manifesti attacchi di panico, sintomi di un disagio che deve essere ascoltato e gestito. Se la sua ragazza non è in terapia per questa problematica, il mio consiglio è proprio quello che inizi un percorso psicologico per la gestione degli attacchi di panico.
Resto a disposizione,
Buona giornata,
D.ssa Maura Lanfri
27 LUG 2017
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Certo che si può fare qualcosa. La sua compagna può intraprendere un percorso di psicoterapia per venire a capo dei suoi attacchi d’ansia e delle sue relazioni sentimentali. Potrà anche esplorare le dinamiche familiari e il suo ruolo all’interno della famiglia.
Anche lei potrebbe farsi seguire da un professionista sia per essere supportato in questa relazione che comprensibilmente sembra disorientarla sia per capire come mai ha scelto una partner con queste caratteristiche. È un caso o anche precedenti fidanzate avevano queste modalità di stare in relazione?
Le faccio tanti auguri
26 LUG 2017
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Symptoma, dal greco coincidenza; così come l’etimologia della parola suggerisce i sintomi sono segnali della psiche, ma anche del corpo, sono messaggi forti che comunicano ed è necessario prepararsi ad ascoltarli per poi impaare a capirli. Mi pare che questo sia il primo grande passo da fare nella situazione che descrivi, ma non lo puoi fare tu per lei caro Ale, il percorso psicologico è necessario che sia supportato da una motivazione personale, anche se i consigli del partner possono comunque essere importanti. Certo mi sento di suggerire vivamente alla tua fidanzata di rivolgersi ad un collega psicoterapeuta che possa finalmente accompagnarla verso una condizione di benessere individuale che si rifletta poi all’interno delle relazioni che paiono ora condizionate da questa sintomatologia.
In bocca al lupo. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisa Francesca Chicchi