Il vuoto
"Sono una ragazza di 19 anni e mi rivolgo a voi perché ho bisogno di aiuto ma non ho il coraggio di andare da un vero specialista, oltre a non avere i soldi. Il problema risiede in me ma è causato da altre persone. Queste altre persone sono la mia famiglia. Com'è normale che sia abito con la mia famiglia al momento; la mia famiglia è composta da mia madre e mio fratello. Mio padre è nel mio paese d'origine, la Moldavia, sposato con la sorella di mia madre e sicuramente non pensa ai suoi primi figli. Eppure io ho risentito molto della sua mancanza, e ancora oggi mi manca nonostante lui non mi degni nemmeno di uno sguardo. Due persone hanno cercato di prendere il posto di mio padre, uno è mio fratello e uno è il signore che ci ospita a casa sua da ormai 15 anni. A tutti e due è riuscito male: uno perché io non sono mai riuscita ad accettare un'altra figura paterna, due perché mio fratello è riuscito solo a essere presuntuoso e violento con me, e quel signore voleva solo la compagnia di una figlia che non ha mai avuto. Mia madre è la causa di tutto il mio dolore forse, lei ha subito una vita difficile...ma non è stata in grado di fare la madre con me. Si lo so che sono parole forti e io non ho la forza di dirle in faccia a lei perché la ferirei in modo profondo...ma mia madre ha messo il lavoro al primo posto nella sua vita e si è dimenticata di noi da quando ha divorziato. Penso sia normale e non glie ne posso fare una colpa, solo che io sono stata cresciuta dai miei nonni e perciò reputo mia nonna la mia vera madre. Comunque arrivati in Italia a 6 anni io e 11 mio fratello, ho incontrato l'inferno. Ho iniziato la scuola e andavo bene ma mia madre non è mai stata soddisfatta di me, io ero diversa da lei e lei voleva farmi diventare come lei avrebbe voluto essere...e lo faceva anche "a suon di mazzate". Molti mi dicono che le botte siano normali ma invece in me hanno fatto crescere la paura...io vivevo e vivo con la paura addosso..di non fare bene ..come voglia mia madre. Quindi da bambina ero chiusa e isolata e piangevo quando un estraneo mi rivolgeva la parola. A 9 anni ho subito la mia prima violenza "sessuale" da parte di un vicino amico di famiglia. ..sono stata zitta e ho passato 4 anni di inferno nella depressione se così si può chiamare. Questo vicino di casa mi ha toccato il seno per 4 volte in presenza della mia famiglia e loro semplicemente ridevano. Fino a quando mia nonna è venuta a saperlo da me e io l'anno scorso ho trovato il coraggio di dirgli basta sennò l'avrei denunciato. E ha smesso. Mia madre l'ha saputo 12 mesi fa e comunque non ha fatto nulla ..per loro è tutto normale. In mezzo a tutto questo mi sono fidanzata all'età di 15 anni e tutt'ora sto con lui. La mia famiglia è gelosa di lui...e non vuole che ci stia solo perché è un ragazzo riservato e non scherzoso. Lui sa tutto di me...e a luglio 2015 mi ha portata via col mio consenso da questo inferno di casa. Il problema che alla mia famiglia non è andato bene...quindi ci ho parlato e ne sono uscita come la cattiva che odia la propria famiglia. Ma tutti hanno ignorato i miei problemi e sono tornata a casa col patto che avremmo sistemato tutto. Invece dopo 6 mesi non è cambiato nulla. Qui a casa nessuno mi parla e io sono sola. Io ora come ora vorrei solo andare via da qui...ma non posso. Quindi per favore datemi un consiglio perché non ce la faccio più a vivere qui. Ah ho dimenticato di dire che molte volte ho provato a uccidermi...e molte volte l'ho detto alla mia famiglia ottenendo nulla. Forme di amore non ne ho ricevute dalla mia famiglia solo da mia nonna e il mio ragazzo."
Questo è ciò che scrissi il 4 gennaio 2016 qui, in una situazione difficile, il giorno dopo me ne sono andata di casa, per trasferirmi dal mio ragazzo. E vi sono rimasta fino a settembre 2016. Il ragazzo su cui avevo riposto tutto il mio amore e la mia vita, mi tradiva e io dopo 4 mesi di chiusura totale dal mondo (in cui dormivo e mangiavo forse una volta a settimana, bevevo alcol, piangevo, prendevo a pugni gli alberi), ho iniziato a non sentire più niente, a essere indifferente. Sono andata a letto con tanti uomini e non perché mi piacesse ma perché solo facendomi del male riuscivo a piangere. Qualcuno ha detto di amarmi ma io non sento il loro amore... solo il fumo mi fa sentire qualcosa. Da settembre 2016 a agosto 2017 sono ritornata da mia madre e mio fratello, perché mia madre soffriva troppo e mi ha chiesto di riprovarci. Ebbene ho finto la felicità per farli stare tranquilli... nel frattempo ho iniziato l'università e ho trovato lavoro. Poi è successo che non ce la facevo più a fingere, a essere costretta a far quel che voleva la mia famiglia, e quindi me ne sono riandata col consenso di mia madre... per mio fratello non esisto più. Ora convivo con un ragazzo, non ho un soldo e ho scoperto di avere vari problemi di salute. Tutto per dire che forse sono io che mi impedisco di essere felice... forse qualcuno mi ama ma io ho solo una terribile sensazione di vuoto. Almeno ogni 2 giorni la settimana mi prende emicrania forte e mal di testa totale, e una rabbia immensa. E parto a prendere a pugni cose dure... fino a urlare e piangere. Fino a collassare per terra. L'attuale ragazzo non mi aiuta per niente. Io vorrei solo amore ... e invece lui fa come mia madre... come fan tutti... mi dice che devo farmi curare... e io vorrei solo che mi abbracciasse. Probabilmente si devo farmi curare ma non ho 1 cent e sto tanto male. Non ho più le forze per fr niente e vorrei solo stare immobile a fissare il vuoto. Eppure continuo a fingere... non so nemmeno cosa aspettarmi da voi psicologi.. niente. Magari volevo solo parlarne con qualcuno.. per riuscire ad andare avanti. Grazie per l'attenzione