Vuoto

Inviata da Serena · 22 giu 2017 Crisi esistenziale

Ciao a tutti, sono una ragazza di 18 anni, sono ormai 9-10 mesi che mi accompagna una tristezza strana nelle mie giornate e nottate, un misto fra angoscia, vuoto esistenziale, ansia. Esattamente un anno fa sono iniziati i miei primi attacchi di panico, andando addirritura al pronto soccorso più di una volta talmente la sensazione di morte imminente si accresceva. Mi prescrissero dell'ansiolin (che presi due volte, rifiutandomi successivamente perchè gli attachi di panico li avevo comunque ma mi sentivo sedata in quei momenti e quindi ancora più impotente) e successivamente dell'alprazolam (che non usai nemmeno una volta per lo stesso motivo). Iniziai anche una terapia cognitivo-comportamentale con una psicolog, pensando avessi superato qualcosina, invece qualche mese dopo che smisi di andare (in autunno) mi tornarono questi attacchi di depressione (parola abusata al giorno d'oggi, e mi spavnta davvero l'ipotesi di una diagnosi di depressione, motivo per cui fino ad ora non sono andata da nessuno), più forte che mai. Con la precedente psicologa scoprì che la causa maggiore dei miei problemi erano i miei genitori. Ad ogni modo mi sentivo in colpa a far spendere ai miei i soldi per la psicologa, quando non mi aprivo del tutto e fingevo di star bene. Mi isolai in classe, mi isolo tutt'ora a dire il vero. Soffro di autostima bassa e di derealizzazione. Molte volte penso al suicidio, alcune volte pensavo davvero di farlo, ma poi la sensazione di provare dolore mi bloccò. Appena finita la maturità vorrei andare da uno specialista. Secondo voi di cosa può trattarsi? Dovrei andare a parlare con qualcuno?
Scusate il poema e gli eventuali errori, ma non ho mai parlato di questi miei problemi a qualcuno e non saprei nemmeno come impostarlo un discorso simile.

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Miglior risposta 23 GIU 2017

Gentile Serena,
può trattarsi di un disturbo dell'umore che necessita di essere curato e non sottovalutato anche per i frequenti pensieri di autolesionismo.
La cura di elezione è la psicoterapia, associata se necessario ai farmaci.
Ovviamente ha fatto male ad interrompere la precedente psicoterapia e dovrebbe darsi un'altra possibilità facendo il percorso per intero senza interruzioni premature per un periodo di almeno un anno.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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26 GIU 2017

Buonasera Serena, prendersi cura di Sè, avendo le attenzioni adeguate quando nascono dei problemi, è un atto di amore verso se stessi. Se, emotivamente, in un certo momento della propria vita, non si riesce a farlo da soli, allora è molto utile chiedere aiuto; prima alla propria famiglia, poi ad altre persone care ma, se il problema persiste e necessita di uno specialista, allora la psicoterapia è una soluzione davvero efficacie. Lei, in un certo modo, lo aveva capito, ma poi, trovando un iniziale beneficio ha ritenuto di poter camminare da Sè. In realtà, la terapia, soprattutto nei mesi iniziali, ha un andamento oscillatorio in cui ci si sente talvolta bene, altre volte male. Rispetto alla diagnosi di depressione, come può immaginare, non è possibile farla tramite strumenti come questo sito, dove si può offrire solo qualche spunto di riflessione ulteriore e, magari, diverso dai soliti. Per questo, la invito a non aspettare altro tempo, ed a tornare (se ci si era trovata bene, in termini relazionali) dalla collega con la quale aveva iniziato il percorso. Preventivando momenti in cui la motivazione a continuare sarà molto bassa, oppure momenti in cui si starà molto male (ma anche momenti migliori). Tuttavia, solo attraversando questi momenti difficili, carichi di emotività latente e, talvolta sconosciuta, che è possibile superare il dolore, attraverso una comprensione della propria coerenza interna, sia emotiva che cognitiva (ovvero come ci sentiamo e perchè ci sentiamo in quel modo). Orientando, dunque, il proprio sguardo non solo verso se stessi (con eventuali pensieri ripetitivi negativi) ma anche verso il Mondo e cosa esso ci propone in quel momento.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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26 GIU 2017

Gentile Serena,
traspare molto dalla sue parole il dolore e la sofferenza che la affligge da qualche tempo. Se ha questi malesseri da un anno è perchè probabilmente un anno fa sarà accaduto qualcosa nella sua vita di cui non ha compreso il senso e ancora oggi si manifesta in diverse modalità. Ha anche un età delicata, dove si accinge a costruirsi il suo futuro a piccoli passi e a demarcarsi piano piano dalla sua famiglia. Non voglio entrare nel merito della precedente psicoterapia, le consiglierei però visto il suo malessere persistente da mesi di rivolgersi ad un terapeuta per riprendere un po le redini della sua vita e capire l'origine dei suo malesseri. Capisco che una terapia può essere onerosa, ma prendersi cura di sè non significa regalare dei soldi a qualcuno. Io mi soffermerei a pensare sui motivi per cui ha interrotto la vecchia terapia e sul perchè " fingeva di aprirsi". E' fondamentale e funzionale per lei sopratutto trovare qualche specialista al quale "affidarsi"...solo così potrà avvalersi veramente di una psicoterapia. Noi psicoterapeuti siamo tenuti al segreto professionale, non se lo dimentichi.
Coraggio!

Un caro augurio

Dott. Fabio Madeo

Dott. Fabio Madeo Psicologo a Roma

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26 GIU 2017

Gentile Serena,
Comprendo la sua sofferenza e la sua angoscia. Capisco il suo timore rispetto ad una diagnosi, ma fingere che non ci sia un problema non la aiuterà a star meglio. Prima affronta la sua situazione e meglio è, continuare a rimandare potrebbe intensificare e aumentare i sintomi. Un percorso di psicoterapia continuato potrebbe aiutarla a comprendere il significato del vuoto e dell'angoscia che sente, a dare un nome a quello che sta provando e in questo modo a prenderlo in mano e imparare a conoscerlo e gestirlo.
Cordialmente
Dott.sa Marta Greco

Dott.ssa Marta Greco Psicologo a Legnano

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23 GIU 2017

Gentile Serena,
Comprendo il disagio e la sensazione di vuoto.
Queste difficoltà non sono da sottovalutare e necessitano di un trattamento continuativo nel tempo.
Lei ha intrapreso un opportuno percorso rivolgendosi ad uno psicologo, oltre il trattamento farmacologico.
Quali emozioni, pensieri, sensazioni vive? Perché ha deciso di interrompere il percorso? Riesce ad essere se stessa? Ha cura di se?
Ricominci a riflettere sulla possibilità di una nuova presa in carico da parte di uno psicologo.
Lei è molto giovane ed ha il diritto di vivere la propria vita serenamente.
Resto a disposizione
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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