il mio psicologo mi ha detto che sono borderline...
Salve,
Sono da tre anni in terapia da uno psicologo. Mi sono rivolta ad un terapeta dopo un evento della mia vita abbastanza traumatico (una relazione di 9 anni finita subito dopo il matrimonio per la scoperta che mio marito aveva una storia parallela). Da quel momento ritengo la mia vita sia cambiata enormemente sia a causa di eventi esterni (lontananza della famiglia, lavoro instabile - vivo all'estero), sia nel mio modo di vedere la vita interiore(sono diventata molto insicura, a volte triste e sfiduciata). Ad ogni modo qualche giorno fa racconto al mio psicologo che ero triste e mi sentivo sola (per l'ennesima volta), avevo anche avuto delle ripetute discussioni con il mio attuale ragazzo (con cui sto da quasi 2 anni). Il mio terapeuta che ha sempre cercato di aiutarmi e di districarmi dai miei problemi mi rivela che più volte parlando con me gli è venuto in mente il disturbo border line di personalità. Ha preso il manuale e ha iniziato a leggere i sintomi con me... me li ha elencati uno ad uno facendomi notare quali secondo lui presentavo e quali no. Secondo lui presento depressione ricorrente, paura dell'abbandono, sensazione di vuoto interiore e smarrimento, angoscia e nervosismo alimentate da paure a volte immotivate. Non presento invece nessuno dei sintomi più gravi come autolesionismo, comportamenti antisociali, propensione al suicidio, scissione e dissociazione... Nonostante ammetto che il mio psicologo abbia ragione riguardo a ciò che ha detto ammetto che non l' ho presa bene. Conosco questo disturbo perché nella mia vita ho avuto a che fare con persone che lo hanno. Mi sono confrontata a loro e non credo affatto di essere come loro. In queste persone i sintomi descritti appaiono per ragioni fantomatiche ed incomprensibili. Credo invece che i miei sintomi siano generati da motivazioni reali e da eventi passati. Mi sono sentita incompresa e delusa dal mio psicologo... All'inizio ero arrabbiata e ho pensato di lui che mi avesse "etichettato" perché è più facile etichettare una persona che aiutarla. Ma dopo aver riflettuto ho capito che lui ha solo cercato di aiutarmi a capire meglio me stessa e ha la volontà di aiutarmi. Abbiamo parlato anche nella successiva sessione di quello che ho provato e ne sono stata felice. Il problema é che comunque mi sento un po' bloccata ora, ho paura che qualsiasi cosa dica può rafforzare la sua idea di me (che sono borderline), idea che non mi piace e in cui proprio non mi riconosco. Ho paura a dirgli quello che provo veramente. Puntualizzo che lui non ha mai detto che sono borderline, ha solo detto che presento alcuni sintomi. Ho perso un po' di fiducia in lui, ho paura che lui non sia stato totalmente onesto con me (magari crede che io sia borderline ma ha solo cercato di rendere la cosa a me più digeribile). Vorrei sapere cosa ne pensate. Non vorrei cambiare psicologo perché con lui mi trovo bene per molti altri aspetti ma non so come affrontare il problema.
Grazie