Ho problemi con lo studio e con la facoltà che frequento

Inviata da Anna · 29 gen 2015 Orientamento scolastico

Sono iscritta al primo anno di informatica. Ero molto incerta cosa studiare all'università e avendo fatto un istituto tecnico commerciale mi limitava molto perché le cose che mi piacciono non c'entrano con quello che ho studiato alle superiori. Ero convinta di voler fare Farmacia, ma poi un mese prima de test d'ingresso mi sono accorta che non è così. Decisi di provare informatica, ma non pensavo fosse così. E' un incubo. I primi giorni erano belli, ma poi le cose si sono complicate. Ho avuto due crisi durante il primo semestre e pensavo di lasciare, ma poi mio babbo mi ha detto "incontrerai difficoltà ovunque andrai." Questo è vero, ma non so se voglio combattere queste difficoltà in questa facoltà.
Dei 4 corsi che ho seguito non "adoro" nessuno dei 4. Ho rimandato alcuni esami, così ieri ne ho fatto uno e domani ne ho un altro. Il problema è che non ho studiato realmente. Ci ho provato, ma tutte le volte mi viene l'ansia, comincio a pensare che queste cose non mi piacciono, che non fa per me, che non dovevo buttarmi in qualcosa di cui non sapevo niente, comincio a piangere. Non riesco a studiare. Ho paura di dire ai miei genitori che non ci voglio più andare. Loro ci hanno investito tanti soldi e credevano in me.
Sono sempre stata brava e me la sono sempre cavata. Di sicuro, almeno per quanto riguarda mio babbo, cominceranno a dirmi "Dai provaci, non mollare. Parlando con tuo zio anche lui ha trovato difficoltà all'inizio ma poi le ha superate!". Ma io non so perché mi sono iscritta qui. Mi piace il mondo del web, ma per arrivare a studiare quello che mi interessa devo passare due anni a studiare delle cose che non mi trasmettono niente.
Io voglio sentirmi viva e carica. Ammiro una mia amica che fa quello che le piace, era decisa già da un pò e nonostante i suoi le abbiano detto di no lei studia quello che vuole. Anche se arriva a casa stanca, ha la forza di continuare perché le piace.
Non mi riconosco neanche più. Passo le giornate a pensare come sarebbe stato se non avessi scelto questo, a pensare che non ce la faccio più e che non so come dirlo ai miei genitori.

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Miglior risposta 9 FEB 2015

Carissima Ale,
mi dispiace sentirti così afflitta. Da quello che racconti, la tua difficoltà ad affrontare gli ostacoli mi sembra collegata alla relazione che tu hai instaurato con le figure genitoriali. Probabilmente, finora, attraverso il loro supporto, avevi sperimentato che le difficoltà si superano facilmente, che ogni cosa si può ottenere senza grandi sforzi. L'impatto con gli studi universitari ti hanno messo di fronte ad una realtà ben diversa, in cui per raggiungere gli obiettivi da te desiderati occorre faticare molto. Ciò ti spaventa e ti fa credere che sia meglio tirarsi indietro. Inoltre, il timore di deludere i tuoi genitori ti crea conflitti interiori. Il mio consiglio è di fare un'analisi introspettiva per comprendere cosa vuoi davvero ottenere nella tua vita. Raggiunta questa consapevolezza, non ti lasciare intimorire dalle difficoltà, in quanto queste nella vita si incontrano sempre e di fronte ad esse non si deve scappare, bensì affrontarle con le risorse che hai dentro di te. Ascolta te stessa e mettiti in gioco, solo così potrai imparare a vivere.
Spero di esserti stata d'aiuto. Rimango a tua disposizione.
Dott.ssa Culcasi

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4 FEB 2015

Ciao Ale,
mi dispiace che tu stia passando questo momento di incertezza e sconforto.
Ma come mai hai deciso di intraprendere la strada del corso di laurea in informatica?
E come mai hai invece deciso di non fare il test di Farmacia?
Accennavi alle cose che ti piacciono e che non c'entrano nulla con quello che hai studiato alle superiori. Quali sono queste cose?

Adesso probabilmente ti riesce difficile dare delle risposte precise a queste domande... Prova quindi a ripensare a quando eri più piccola: cosa ti contraddistingueva? in che che cosa eri brava? Cosa ti rapiva e non ti faceva percepire il tempo che passava?

Inizia a rispondere a queste domande e a ripensare ai momenti in cui stavi bene! Poi tutto il resto verrà di conseguenza.

Se vuoi, sono a tua completa disposizione.

Buona giornata.

Michela

Dott.ssa Michela Lentini Phd Psicologo a Cassano Magnago

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4 FEB 2015

Gent. Alessandra, lei non è la prima persona, ne' sarà la sola che si trova a vivere un momento di forte difficoltà legato al passaggio dalla scuola secondaria al mondo universitario, i primi esami sono spesso i più complessi perchè maggiormente teorico-propedeutici rispetto al proseguimento della preparazione universitaria, provi a continuare i suoi studi, se proprio riterrà che quella intrapresa non sia la sua strada parli francamente con i suoi genitori, potrebbe trovarli più disponibili di quanto non si immagina, inoltre è sempre possibile cambiare facoltà ottenendo il riconoscimento degli esami sostenuti. Cordiali saluti.

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3 FEB 2015

Gentile Ale!
Innanzitutto grazie per avermi contattato. Quando vuoi per un primo incontro di counseling psicologico ci sono! Questo primo incontro sarà anche l'occasione per conoscerci e per verificare le prime impressioni rispetto al mio agire professionale.
Cordialmente, Giovanni Beati A presto!

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3 FEB 2015

Gentile Ale!
Innanzitutto grazie per avermi contattato. Quando vuoi per un primo incontro di counseling psicologico ci sono! Questo primo incontro sarà anche l'occasione per conoscerci e per verificare le prime impressioni rispetto al mio agire professionale.
Cordialmente, Giovanni Beati . A presto!

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3 FEB 2015

Cara Ale,
mi sembrerebbe di capire che lei stia vivendo più conflitti. Da un lato c'è la paura di deludere/affrontare i genitori, dall'altra parte la paura di ammettere di aver fatto una scelta azzardata.. però si potrebbe anche considerare l'ipotesi che all'inizio della carriera universitaria vi possano essere delle difficoltà e queste ovviamente ci portano a chiederci se si ha intrapreso il percorso giusto o meno.
Io le consiglierei di provare a mettere un attimo ordine su tutti questi aspetti per capire cos'è che la manda così tanto in ansia.
Se da sola non riesce provi a rivolgersi ad un professionista della sua zona, anche per iniziare ad avere un aiuto per poter gestire l'ansia e per cercare di capire cosa le stia succedendo
Per qualsiasi cosa a sua disposizione
Dottoressa Anna Mura

Dott.ssa Anna Mura Psicologo a Torino

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3 FEB 2015

Cara Ale
In questo momento ti senti disorientata e non sei in grado di capire se hai fatto la scelta giusta. Forse è il caso tu faccia alcune riflessioni; capire se c'è qualche altra strada che vorresti intraprendere oppure accettare il fatto che, in qualunque percorso di studio, soprattutto i primi anni, si devono affrontare materie che non ci piacciono o ci pare non abbiano molto a che fare con la nostra scelta. A questo punto bisogna tener presente l'obiettivo che ci siamo posti.
Paola Pique '

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3 FEB 2015

Carissima Ale,
immagino tu stia attraversando un momento di disorientamento, ti stai ponendo una domanda non facile...cosa voglio fare da grande?, cercando di trovare la risposta in modo autentico e affine con ciò che vuoi e senti e questo non sempre coincide con cosa si aspettano gli altri. Conflitto interno che fa star male e rende confusi, bloccati. Credo che un percorso con una specialista possa aiutarti a capire qual'è la tua strada da seguire ed esplicitarla al mondo senza paura.
Dott.ssa Cicero

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3 FEB 2015

Cara Ale,
credo che ci sia molta confusione fra le aspettative genitoriali, i tuoi doveri e responsabilità, i tuoi sogni, le tue capacità. In alcune passi della tua lettera sembra molto forte il tuo giudizio (interno ed esterno), il voler essere come gli altri si aspettano non porta a niente di buono! Quando i propri bisogni-emozioni-comportamenti non sono coerenti, rischiamo di costruirci una sorta di gabbia e difficoltà nelle scelte.
Confrontandoti con uno specialista potresti riuscire a fare chiarezza in tutti questi pensieri e giudizi, capire quali sono i TUOI bisogni e desideri e cosa ti blocca nel realizzarli e riuscire a comunicarli a i tuoi genitori.

un caro saluto,
Dott.ssa Monica Palla

Dott.ssa Monica Palla Psicologo a Pisa

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2 FEB 2015

Mi sembra tu sia un pò giù di morale. Non credo sia semplice e scontato capire esattamente cosa non va, va senz'altro fatta una riflessione più profonda e ci vuole un pò di tempo ma è probabile che la cosa si risolva, magari facendo scelte diverse. Mi pare che però lei sia abbastanza incerta su come muoversi in vari campi, credo che qualche colloquio con uno psicoterapeuta ti possa essere utile allo scopo di capire cosa ti disturba realmente. Il tuo inconscio ti manda un segnale di insoddisfazione che va in qualche modo raccolto.

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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2 FEB 2015

salve Ale. posso solo dirle che vivendo in una condizione di stress psicologico del tipo che mi ha descritto non deve essere per niente facile. per questo non posso far altro che darle la mia disponibilità per un eventuale terapia familiare per aiutarla a risolvere questi conflitti.

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2 FEB 2015

Salve Ale,
credo proprio che non sia facile frequentare un percorso universitario con questa fatica.
Probabilmente la sua scelta è il frutto di una spinta "molto forte" da parte della sua famiglia, e le aspettative che hanno i suoi genitori non corrispondono in maniera esaustiva alle sue passioni. Bisognerebbe approfondire da dove nascono queste aspettative e quanto lei riesce ad esprimere i suoi bisogni ai suoi genitori.
Sarà importante far valere le sue ragioni ed esprimere senza sentirsi giudicata le sue scelte che riguardano i suoi progetti futuri.
Magari potrebbe intraprendere un percorso psicologico magari anche di tipo familiare per poter far circolare le comunicazioni all'interno del suo nucleo familiare.
In Bocca al Lupo

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2 FEB 2015

Ciao Ale,

ho lavorato per diversi anni presso il SAP (Servizio di Aiuto Psicologico) dell'Università di Bologna e ho potuto ascoltare diversi studenti nella tua stessa condizione.
Il tuo "disorientamento" e di conseguenza il tuo disagio sono molto comuni tra i ragazzi della tua età, che affrontate le scuole superiori, spesso con successo, si trovano "improvvisamente" nel mondo dei grandi, con l'impressione di non sapere più che pesci prendere. Tutto faceva pensare ad un percorso sereno e invece ti senti come una goccia in un mare magnum travolta da tempeste e correnti.
Vista la tua sana predisposizione a chiedere aiuto ti consiglio di verificare se il tuo Ateneo offre un Servizio di Aiuto Psicologico per gli studenti. Altrimenti puoi rivolgerti ai Servizi territoriali (consultori-centri giovani).
In bocca al lupo e non esitare a chiedere ancora.

Federica Brucchietti

Dr.ssa Federica Brucchietti Psicologo a Milano

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2 FEB 2015

Ciao Ale. Mi pare che in questo momento stai affrontando un tema importante della tua esistenza: divento grande o no? mi prendo le mie responsabilità o no? ascolto il mio "giudice" interno che è un pochino alleato con mio padre o no? Parli di scelte non ancora fatte, parli di materie che dovrebbero prenderti tanto, parli del fatto che dovresti aspettare qualche anno per studiare le materie/applicarti nelle cose che ti piacciono (web). Sei sicura che tutta la tua frustrazione, confusione... arrivino dalla scelta universitaria? Riflettici. Tuo padre, giusto o sbagliato, sta facendo il suo "mestiere" di padre, tu devi definirti con te stessa: voglio ancora essere una bimba che ha paura della vita o una giovane donna che guarda anche con concretezza il futuro? Come ti vorresti vedere fra 5 anni? che tipo di lavoro ti piacerebbe fare? fatti guidare da queste risposte e dalla loro concretezza! Ti racconto una mia cosa...magari ti serve. Quando da universitaria ai primi anni leggevo i nomi degli esami ero felicissima, erano bellissimi, accattivanti....quando arrivavo a lezione e compravo i libri..... non ti dico che gelata !!!!!!!! ...ma il mio obiettivo era fare la psicologa e quindi mi obbligavo a studiare! Adesso ho capito che tutte quelle pagine che mi parevano inutili mi servivano a "forgiarmi" il cervello...a darmi la possibilità di avere un cervello pensante e una pancia (le mozioni) che sente !

Dr.ssa Michela Romano Psicologo a Santorso

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2 FEB 2015

Buongiorno Ale,
ti ringrazio di aver posto questa domanda.
La demotivazione che stai vivendo può dipendere da molti fattori. Certamente importante potrebbe essere partecipare ad un progetto di orientamento e ri-orientamento universitario che ti consenta di capire meglio i tuoi interessi e le tue attitudini e, di conseguenza, di fare la scelta più conforme ad esse in modo da essere più motivato nello studio di ciò che davvero ti piace (ovviamente anche con una riflessione sulle opportunità professionali che il percorso potrebbe aprire).
non vivere queste tue difficoltà come un fallimento perchè non si tratta di questo. Ti consiglio di parlare con trasparenza ai tuoi genitori dal momento che la tua demotivazione non è certo attribuibile a pigrizia bensì ad una situazione di scarsa affinità tra te stesso e la facoltà scelta...tutto si può recuperare, tanto più che sei al primo anno!
sonoc erta che troverai la tua strada e il fatto stesso che ti sia posto la domanda è un primo passo per trovare la risposta

Dott.ssa Alessandra Degioanni Psicologo a Cuneo

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2 FEB 2015

Gentile Ale
lei deve davvero guardare molto bene dentro di lei per individuare in modo, il più possibile certo, il problema.
Mi spiego: il problema è l'incompatibilità assoluta della facoltà che ha scelto con i suoi reali interessi, oppure è la difficoltà nello studio, la mancanza di metodo e la mancanza di concentrazione?
Ancora: lei non crede che questo studio possa darle qualcosa nel presente e nel futuro, oppure non crede in se stessa, nel tirare fuori capacità e grinta e nel metterle in atto?
Mettiamo che ci siano in ballo entrambe gli elementi di cui sopra, occorre che lei prenda delle decisioni e abbia il coraggio di presentarle ai suoi con fermezza.
Poi occorre che lei affronti se stessa con la stessa fermezza facendo azioni pratiche come : cambiare facoltà (se è questo che vuole) e mettendosi a studiare seriamente quello che avrà scelto o quello che fa ora, senza lamentarsi e senza procrastinare ulteriormente.
Si ricordi che oltre ad una Facoltà Universitaria lei sta frequentando la "Facoltà della Vita" si impegni seriamente.
Se da sola non ne viene fuori chieda aiuto ad uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti e auguri nel ritrovare grinta.
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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2 FEB 2015

Indubbiamente sta vivendo una pressione familiare non indifferente, che acuisce le sue problematiche ansiose rispetto all'università. Bisognerebbe inoltre approfondire se il giudizio che lei dà su se stessa e sulla facoltà attuale è troppo estremizzato. Per dire che sta frequentando la giusta facoltà deve per forza dire di "adorare" i suoi corsi? Cosa succede se i corsi in questione non sono eccezionali, ma solo decenti? In caso questi corsi non raggiungano una valutazione coerente con degli standard elevati diventano automaticamente scadenti? Questa valutazione si riversa anche sulle sue performance?
Bisognerebbe verificare se le sue valutazioni sono troppo perfezionistiche e, se in caso di una valutazione negativa, quest'ultima viene catastrofizzata.
Può avere un futuro di studio e professione eccezionale, anche se per caso è stata confusa per un anno sulla sua scelta.

Dr. Tancredi Pascucci

Dott.tancredi Pascucci Psicologo a Roma

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2 FEB 2015

Cara Ale,
Quando il mare è mosso bisogna tirare i remi in barca e aspettare.
Da quello che leggo sembra che ci siano diverse questioni in gioco.
Intanto sarebbe importante che ti guardarsi dentro per intuire cosa ti piace fare. A mio modesto parere non è assolutamente importante quali attitudini possano dire che tu abbia: se una cosa ti piace e se ne sei veramente motivata la puoi fare, magari con maggiori difficoltà di altri e magari con tempi più lunghi, ma la puoi fare.
Io ho fatto L'ITIS e ora sono uno psicoanalista, ad esempio.
Il tema di come affrontare i genitori e ostico. Non mi sento di banalizzare con frasi da spot. Se avvertì una estrema difficoltà nel parlare con i genitori è segnale di una problematica da affrontare con uno specialista.
Infine mi sembra di cogliere dal tuo scritto qualche difficoltà nell'affrontare gli ostacoli.
Forse è un tema che riguarda la tua autostima, forse è un tema legato alle prestazioni in generale, forse è legato con la paura di non soddisfare le aspettative di persone care...
Qualsiasi sia il problema esso si presenterà sempre, indipendentemente dall'università, perciò ti invito caldamente ad una autoriflessione: risolto il conflitto simbolico, risolti i problemi di contenuto, questo è il mio motto!
Un caro saluto,
Dott. Piacentini

Dott. Hermes Piacentini Psicologo a Seveso

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2 FEB 2015

Buongiorno, non mi piace tanto dare consigli ma ti racconto brevemente la mia storia: ho scelto dopo il liceo di fare ingegneria, perchè mio padre era particolarmente eccitato all'idea e perchè mi ripeteva sempre che avrei trovato lavoro e tutte le facoltà erano difficili e anche perchè non avevo bene le idee chiare. Dal primo giorno di lezione ho capito che non mi piacesse affatto qualla facoltà, era noiosa e difficile e con diccicoltà ho in un preciso momento ascoltato molto me stesso. Così dopo una lite, difficile ma utile, con mio padre ho preso una decisione: o lascio l'università o faccio una facoltà che mi piace? Così, con un po' di coraggio e sfida ho iniziato a studiare Psicologia e ...è oggi il mio più bel regalo che mi potessi fare. Segui te stessa e il tuo cuore e la tua testa. In bocca al lupo

Dott Patrizio Del Bianco Psicologo a Ladispoli

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30 GEN 2015

Cara Ale,
anch’io ti consiglio di rivolgerti al servizio di orientamento sicuramente presente presso il tuo Ateneo, potrai farti un’idea più precisa di ciò che la Facoltà che hai scelto prevede ed eventualmente anche di altre Facoltà. Ti invito però a fare questo percorso senza pregiudizi, senza pensare necessariamente di abbandonare, ma aperta a qualsiasi possibilità.
Le cose sono complicate dal coinvolgimento dei tuoi genitori, coinvolti mi pare di capire dal punto di vista economico, ma non solo: loro ti sostengono e tu non vuoi deluderli.
Non escuderli: prepara un piano abbastanza dettagliato di ciò che vuoi fare nei prossimi mesi, delle azioni specifiche che vuoi intraprendere per decidere al meglio del tuo futuro, fai una stima realistica dei tempi che ci vorranno. Questo servirà a loro per tranquillizzarsi e a te per mantenere chiari i tuoi obiettivi senza “perderti”.
Spero di esserti stata utile,
in bocca al lupo!

Dott.ssa Valentina Sala Psicologo a Monza

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29 GEN 2015

Ciao Ale,
hai fatto bene a chiedere aiuto. Quello che stai vivendo (paura, demotivazione, disorientamento, angoscia) è abbastanza normale e compatibile con le situazioni che descrivi (scelta universitaria non adeguatamente ponderata, genitori apprensivi e pressanti) e probabilmente anche con il tuo profilo personologico. Tuttavia ti consiglio di rivolgerti al servizio orientamento universitario del tuo Ateneo (in genere ce ne sono un po' in tutt'Italia). Per cominciare loro possono darti una grossa mano a capire meglio per quali studi sei portata, quali sono le tue attitudini, i tuoi interessi, le tue risorse e i tuoi punti deboli. Circa i tuoi genitori devi poi necessariamente trovare il modo (magari fatti aiutare da un'amica) di parlar loro in estrema franchezza del tuo disorientamento, delle tue difficoltà, della possibilità che tu faccia dei cambi di studio...e non crucciarti per quello che ti sembra tempo perso. Nessun percorso di vita è lineare.

Psicologo Dott. Raffaele Farina Psicologo a Ostuni

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