Forse il rapporto è irrecuperabile
Buongiorno, sono una donna/ragazza di 33 anni, vi scrivo per via del rapporto con il mio (ex?) Compagno, con il quale ho convissuto per circa 6 anni. Quando ci siamo conosciuti abbiamo avuto da subito una forte sintonia, e in generale nel complesso non abbiamo mai avuto problemi, pochissime discussioni, quasi sempre sulla stessa lunghezza d'onda; tuttavia la nostra relazione è, quasi da subito, sempre stata caratterizzata da un certo squilibrio. Mi spiego meglio. Quando abbiamo iniziato a frequentarci lui aveva un tenore di vita totalmente incentrato sul lavoro. Era abituato a partire molto presto al mattino e rientrare la sera distrutto a tal punto da avere a malapena la forza di cenare e mettersi a letto. In quel periodo aveva bisogno di una persona che desse una mano in ufficio, d'accordo con lui ho quindi lasciato il lavoro che avevo e ho iniziato a collaborare con lui, pensando che, forse, in quelle condizioni se non avessimo condiviso il lavoro, centro della sua vita, la nostra frequentazione sarebbe naufragata entro breve tempo. Negli anni successivi sul piano lavorativo si è creata una bellissima sinergia, l'azienda é cresciuta, abbiamo condiviso molte cose. Sotto il profilo relazionale però, il suo stile di vita a lungo andare, anziché migliorare come speravo, é peggiorato sempre più. A più riprese nel tempo tentavo di affrontare il discorso, mettendo in chiaro che se non ci fossimo dedicati del tempo, (non chissà quanto, giusto il piacere di poter cenare assieme prima delle 22, o una colazione assieme la domenica, per fare degli esempi) presto o tardi mi sarei allontanata, non per presa di posizione ma.come naturale conseguenza della mancanza di condivisione sul piano affettivo. Gli ho voluto bene fin da subito e nonostante tutto avrei fatto qualsiasi cosa per sentirmi apprezzata da lui e per renderlo gelice. Chiaramente lui aveba una dipendenza dal lavoro. era in un circolo vizioso che non gli consentiva di prendere coscienza della situazine. Io soffrivo, a volte lo Facevo presente, talvolta mi dipingeva come 'pretenziosa' o 'anormale' altre sembrava capire e diceva a se stesso che avrebbe vuluto cambiare... sta di fatto che io tenevo duro,perché sentivo di amarlo, ma il tempo ha fatto il suo corso. Abbiamo condiviso sempre meno, finche tra l'inverno e la primavera scorsa, si é concretizzato un mio forte distacco emotivo, sfociato purtroppo in una cotta per un altra persona, che mi ha portato ad andarmene di casa ed allontanarmi. Dalla rottura lui ha cercato di riconquistarmi in ogni modo. Inoltre il trauma é stato tale da indurlo ad un cambio repentino sul fronte lavorativo. Ha ammesso di avere una dipendenza e ha messo in campo tutte le sue forze per cambiare abitudini.É passato dal farmi a malapena gli auguri di compleanno a fare gesti eclatanti per fare si che tornassi sui miei passi.. abbiamo parlato molto nei mesi scorsi, da separati toccando livelli di profondità che altrimenti non avremmo mai raggiunto. Il mio affetto per lui non é mai diminuito, pero era come se si fosse spenta una fiamma. Il punto di non ritorno? Alla fine prima dell estate mi sono 'ammorbidita' e abbiamo iniziato a rifrequentarci. Abbiamo praticamente passato l estate assieme, lui felice, io un po meno, divorata dai dubbi e sempre attenta a non illuderlo o ferirlo. Ora che l estate é finita, ha preso a dormire da me tutte le sere, ma io mi sono resa conto di non essere serena, di non essere me stessa, e non ritenendo giusto di ricevere 100 e dare 50, ho chiesto un allontanamento. Non sono sicura dei miei sentimenti, non riesco a capire se sia finita da parte mia, o se forse per fare chiarezza devo sperimentare quel distacco che mi è mancato sin dall inizio della rottura. Lui è una persona buona che nella vita ha sofferto, e penso che meriti il meglio, di essere amato e apprezzato al 100%