Fine relazione dopo tre anni a distanza e solo due mesi di convivenza
Buonasera,
ripropongo un quesito già sottoposto alla Vostra cortese attenzione perché ci sono stati sviluppi, ovviamente negativi e definitivi. Come già detto, sto vivendo una situazione molto triste. Ho vissuto per tre anni una relazione a distanza. Nonostante questo, si erano concretizzati progetti matrimoniali e l'acquisto, da parte di lei, della casa confinante con la mia. A maggio del 2021 viene meno la distanza perché lei ottiene il trasferimento nella mia città. Si profila, quindi, l'inizio della convivenza. Che non inizia bene perché lei mi impone il cane che aveva deciso di prendere, senza mai chiedermi cosa ne pensassi, mentre vivevamo in città diverse. Ad ogni modo, il cane arriva assieme a lei nella mia città. Io cerco di adeguarmi e piano piano anche ad occuparmene. Lei, dal canto suo, non collabora alla gestione domestica, se non in maniera minimale. Nascono, quindi, tensioni e conflitti che, oggi, sono sfociati dell'annullamento del matrimonio, nel suo trasferimento nella casa confinante con la mia e nel silenzio più totale da parte sua che solo con grande sforzo qualche rara volta, per cercare di recuperare le cose, sono riuscito a scalfire. Naturalmente, senza ottenere nulla. La novità è che, ora, sempre nel silenzio, lei si è trasferita in un'altra città diversa, lasciandomi qui, con tutte i debiti legati all'organizzazione del matrimonio e a dover sbrigare, da solo, tutta la disorganizzazione dello stesso. Tutto perché io non consideravo "il cane membro della famiglia" e non acconsentivo a che "dormisse con noi". Non ha avuto alcun peso il fatto che mi fossi "ridotto" a farle da cuoco, uomo delle pulizie, dog sitter e quant'altro fosse necessario ad arredare/rendere funzionale l'appartamento che, ora, ha pure messo in vendita. Dell'accusa di averla "sbattuta fuori di casa" nonostante sia stata che, i primi di luglio, a comunicare - di punto in bianco- la decisione di andare a comprare i mobili per andare a star sola. Ho fatto di tutto per recuperarla ma è stata inattaccabile, disumana, direi. Come detto, la sensazione è che sia, più che una rottura, una punizione, una sanzione per "lesa maestà" o per aver fatto non si sa bene cosa abbia potuto far scattare in lei la corsa alla fuga. Dal canto mio, vivo una grosso frustrazione per la fine di una relazione che aveva portato a fare progetti importanti, interrotta senza spiegazioni e che questa fuga finale, che sa tanto di evasione. E' normale comportarsi così? In attesa di ricevere una risposta, porgo un cordiale saluto.