Gentilissimi, vi scrivo in un momento di grande sofferenza e confusione. Io e mio marito siamo insieme da 20 anni e da un paio di anni abbiamo iniziato ad avvertire reciprocamente della insofferenza che è sfociata in discussioni, mancanza di intimità, scatti di rabbia e frustrazione. Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto diversi problemi da affrontare, primo fra tutti un suo tumore che per fortuna è stato curato fisicamente, ma che ha portato conseguenze sul suo lavoro (che ama da sempre) che gli hanno comportato un cambiamento di mansioni. Da allora è cambiato, è più concentrato su se stesso, polemico (non lo è mai stato) e poco soddisfatto del suo mondo lavorativo.
Io non ho mai avuto un carattere facile, sono sempre stata impulsiva e aggressiva, ho vissuto la sua malattia con grande sofferenza e ancora oggi il solo pensiero di quei giorni mi porta a piangere. Negli ultimi anni mi sono sentita poco curata e sono stata molto assillante e aggressiva, ferendolo più volte con termini e affermazioni di poco rispetto... pensavo di scuoterlo e invece, adesso mi dice che l’ho ferito, che si è disamorato, che prova per me solo affetto, che non mi "sente" più.
Però poi mi abbraccia e mi bacia sulla guancia e mi dice che mi desidera, ma che non può per rispetto di quello che mi ha detto.
Dieci giorni fa ha deciso di dormire fuori (pur tornando a cena per non far capire niente a nostro figlio di 14 anni che sa che il papà sta facendo i turni di notte) e non voleva neanche ipotizzare di farci dare una mano dalla terapia, ieri mi ha detto che vuole parlare con qualcuno per capire se stesso e le sue emozioni, ma singolarmente perchè non vuole sentirsi di fare qualcosa per la coppia. In questi giorni stiamo parlando molto e soffrendo anche.
Stasera rientrerà a casa, "vediamo come va perchè una vita insieme non si butta così, però al momento questi sono i miei sentimenti" mi ha detto.
Io ho mille dubbi anche su di me, perchè alcune mie reazioni di pancia le ho sentite tutte e non posso fare finta che non ci siamo state, ma sono più orientata (se riesco a superare quello che mi ha detto) a pensarci nella soluzione di tornate insieme, lui dice di essere più orientato al distacco, ma non sa come e "vediamo come mi sento, non penso a come potrà essere, al momento dirti che non ti amo più mi ha liberato di un peso".
Io nello sguardo, nella sua sofferenza, nel suo avvicinarsi anche per un bacio sulla guancia che definisce normale dopo tanti anni, leggo ancora del sentimento, ma se penso a quello che mi ha detto...forse mi sto illudendo.
Grazie.
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2 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile utente,
indubbiamente la malattia di suo marito ha rappresentato un trauma importante con conseguente notevole stress per entrambi e ripercussioni negative nella relazione.
L'idea di suo marito di intraprendere una psicoterapia individuale è ottima e va incoraggiata ma anche lei ha bisogno di sostegno psicologico pur senza dimenticare che il problema di salute l'ha avuto suo marito che per questo motivo meriterebbe maggiore comprensione ed empatia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
19 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Donna,
lei è portatrice di una istanza di coppia, ed è in un percorso di coppia che potrebbero esser fronteggiate le problematiche qui esposte. Ne parli con calma con suo marito, l' aiuto di uno specialista potrebbe darvi la possibilità di trovare un nuovo equilibrio oppure qualora non vi sia più il medesimo desiderio di aiutarvi a separarvi
Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli
31 MAG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Sonoio,
È una situazione davvero delicata, nella quale la componente emotiva ha un impatto forte e va elaborata e va equilibrata con la componente cognitiva, inerente i pensieri e i dubbi che vi attanagliano, ma soprattutto vanno compresi i vostri bisogni, le vostre priorità e l'eventuale possibilità di trovare compromessi ed obiettivi comuni.
La proposta di suo marito di iniziare a rivolgervi a professionisti in maniera individuale può essere utile almeno per fare chiarezza singolarmente con voi stessi, per poi riuscire a trovare un ipotetico equilibrio di coppia.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca
31 MAG 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile utente, è probabile che siate entrambi confusi perché esasperati dalle troppe discussioni e e dalle vicende dolorose che
avete vissuto. E' probabile che suo marito non abbia elaborato ciò che gli è successo e legga la sua aggressività come un atteggiamento ostile nei suoi confronti, anziché una reazione determinata dallo stress e dalle difficoltà.
Io non sarei così pessimista; se suo marito è veramente intenzionato ad intraprendere un percorso individuale, la cosa non può che avere ripercussioni positive sia su di lui , sia sulle persone che lo circondano. Può darsi che lo stesso terapeuta gli suggerisca di intraprendere un percorso di coppia per imparare a comunicare e a relazionarvi tra di voi in maniera più adeguata.
Le faccio tantissimi auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.
31 MAG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buon pomeriggio signora
Suo marito si èsentito ferito, attraverso il suo comportamento, ( aggressivo. , assillante)
Il connsiglio che vi dò è quello di fare un percorso individuale con uno psicoterapeuta , e poi uno spazio insieme ,per capire le vostre problematiche individuali e di coppia .se entrambi lo volete.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
31 MAG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno cara utente,
la ringrazio per aver raccontato la sua storia, dalla quale trapela tanta sofferenza e preoccupazione, entrambe emozioni più che comprensibili. Mi dispiace molto che lei e suo marito abbiate dovuto affrontare un brutto mostro come il tumore, ma vi faccio i miei complimenti per il coraggio che ci avete messo.
La risoluzione (per fortuna) positiva "fisica" sembra, purtroppo, aver intaccato il legame di coppia. Non è raro che una grande difficoltà (come una malattia) possa lasciare dei solchi nel legame affettivo con il proprio partner, perché l'intimità è spesso il ricettacolo delle conseguenze negative di vari aspetti della vita.
La decisone di suo marito di procedere con un'eventuale terapia individuale è sicuramente un ottimo inizio. Spesso, prima di poter lavorare proficuamente in coppia, è necessario lavorare su ciò che non va nel singolo: all'interno di una relazione ci sono tre elementi, ovvero "io", "tu" e "noi". Il noi dipende molto da come funzionano "io" e "tu" singolarmente, suo marito ha deciso di partire dalla base e potrebbe essere una buona idea.
Magari, arrivato ad un certo punto del suo percorso personale, potrebbe anche rivalutare l'idea della terapia di coppia, sentendosi meglio e più pronto.
Nel frattempo, lei ha altresì valutato l'idea di prendersi del tempo per sé e per il proprio benessere psicologico individuale? Potrebbe aiutarla ad affrontare sia il suo stato emotivo attuale (molto comprensibile), sia essere pronta per affrontare positivamente il futuro e ciò che deciderete per la vostra coppia.
Non è mai troppo il tempo e l'investimento che mettiamo per prenderci cura di noi.
Resto a disposizione, anche in caso decidesse di iniziare un percorso.
Le auguro il meglio!
31 MAG 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile, non è raro trovarsi a provare sentimenti ambivalenti nelle relazioni affettive e, soprattutto, in relazioni di così lunga durata ci si può spesso interrogare su quale strada intraprendere. Non tutto si può aggiustare ma di solito l'autogestione di questi momenti porta a scelte che danno voce all'ambivalenza contribuendo a confondere ancora di più le carte. La cosa migliore che potete fare è un percorso di coppia che vi aiuti a capire dove andare....
