Credo che mia madre non mi tratti come un adulta

Inviata da Agata · 31 ago 2022 Terapia familiare

Salve, mi trovo in una situazione difficile a livello comunicativo con mia madre ( soprattutto) e mio padre. Ho 22 anni e devo partire a breve a fare la ragazza alla pari all'estero e ho deciso questa volta di parlare con la famiglia e decidere da sola se accettare o meno( ma avvisando comunque mia madre di tutte le info), senza che i miei genitori parlassero con la famiglia(cosa successa invece con la mia precedente esperienza come au pair ). Oggi stavo parlando meglio con mia madre e mia zia e mio padre sulla faccenda ed erano preoccupati del fatto che non avessi chiesto quale fosse il lavoro di entrambi i genitori e che non avessi chiesto più informazioni su chi fossero( mi sembrava inopportuno chiedere sul loro lavoro, mi sono solo limitata a chiedere informazioni sui bambini e sul lavoro che dovrò svolgere). Quindi le loro paure mi hanno messo ansia perché mi hanno detto che mi fido troppo facilmente, che non so nemmeno chi siano etc. Quindi ho deciso di scrivere un messaggio alla madre ,era sera intorno alle 23 ( la conversazione con mia mamma e mia zia e mio padre era avvenuta dopo cena) per avere un chiarimento sulle ore che avrei dovuto svolgere in una determinata situazione durante l'arco di tempo che avrei dovuto lavorare. Mia madre mia ha urlato in maniera esagerata, a mio parere, dicendomi che non avrei dovuto scrivere alla madre così tardi( e le do ragione, ma avevo ansia dopo quella conversazione e volevo togliermi il dubbio) e mi ha "accusato" di non averla coinvolta nella videochiamata fatta con la famiglia...io penso che a 22 posso arrangiarmi da sola o mi sbaglio? Io credo che mia madre mi tratti ancora come una bambina...capivo se fossi minorenne, ma non lo sono più ormai...faccio bene a pensarla così? Per ogni minimo sbaglio o errore che commetto ( come quello di scrivere a tarda sera alla madre) mia madre e mio padre mi trattano come se fossi una deficiente o un'irresponsabile...non la sopporto più..sento davvero il bisogno di avere indipendenza. Spero che possiate darmi un consiglio su questa situazione. grazie in anticipo

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Miglior risposta 1 SET 2022

Buongiorno Agata,
a volte per i genitori non è semplice rendersi conto che i figli stiano crescendo. La preoccupazione per il futuro, il bisogno di sentirsi ancora utili per i figli e la paura di entrare in un'altra fase di vita possono condurre i genitori a sottostimare l'indipendenza dei figli. A questo si aggiunge anche la sua legittima ansia per le responsabilità che l'ingresso nel mondo adulto comporta. Rendersi conto che i genitori fanno anche male a volte, pur amando i propri figli, fa parte della crescita. La invito, però, a riflettere sulla sua paura di sbagliare. Gli sbagli fanno parte del percorso, sono fondamentali e lei, nonostante le sue paure, ha affrontato la situazione da sola. Poco conta che non abbia fatto tutto alla perfezione! (c'è davvero un modo giusto di fare le cose?). Ciò che conta è che si è messa in gioco e ciò che definisce "errore" fa parte proprio del gioco.
Buona fortuna per questa esperienza,
Dott.ssa Maria Addezio

Dott.ssa Maria Addezio Psicologo a Parma

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6 SET 2022

Gentile Agata,
occorre trovare un punto di incontro tra il suo desiderio di essere trattata come persona adulta dai suoi genitori e la loro preoccupazione, in quanto genitori, di volerla comunque tutelare.
Personalmente, ritengo che informarsi oltre che su cose riguardanti compiti e orari anche sul lavoro o professione dei genitori ospitanti non sia intrusivo o offensivo, fermo restando che queste informazioni non rivestono carattere di urgenza.
Peraltro, la precedente esperienza alla pari che lei ha già fatto le sarà utile per essere più competente in questa occasione come accade per ogni cosa che si fa.
Il consiglio è di apprendere, tramite un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, una comunicazione più tranquilla e assertiva che le potrà servire a 360 gradi, sia in famiglia che fuori.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 SET 2022

Buongiorno Agata,
Ha intrapreso un percorso di autonomia che la vede protagonista in questa sua nuova età adulta.
L'esperienza che ha già fatto di ragazza "au pair" le può permettere di fare un bilancio di quelle che sono state le sue competenze ed abilità, delle difficoltà affrontate, degli errori gestiti perché parte del gioco, nonché soprattutto della sua consapevolezza e sicurezza acquisita. Il parlare in autonomia con la nuova famiglia ospitante rientra in questa immagine di sé che si sta formando. I suoi genitori lo stanno a loro volta comprendendo, facendo i conti con i propri timori e le proprie preoccupazioni.
Agata ogni nuova esperienza che affronterà le dirà qualcosa di nuovo di sé ed anche sbagliare, sarà una opportunità.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dr.ssa Martina Canzian

Dott.ssa Martina Canzian Psicologo a Conegliano

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2 SET 2022

Buongiorno Agata,
come lei sottolinea, i suoi genitori sono preoccupati, il lavoro del genitore è anche un po' tutelare il figlio, finché e affinché possa poi muoversi da solo. Ha ragione a scrivere che la discussione con loro le ha messo ansia e l’ha portata a scrivere alla madre dei bambini. Anche questo, chiedere informazioni, è un modo per diluire un po' l’ansia. Non sapere ci lascia in situazione di angoscia o paura. Scrivere in quel preciso momento, come del resto lei ha compreso, penso fosse una risposta all’ansia trasmessale dai suoi, rispetto alle loro inquietudini. Occorrerebbe a questo punto separare le due ansie, perché lei possa capire quale sia la sua, se ce ne sia una sua non passatale dai suoi genitori. In genere ci sono agenzie che si occupano di questi lavori alla pari, dove garantiscono sia la domanda che l’offerta, delle e per le ragazze alla pari, con informazioni etc. sui luoghi e relazioni dove si andrà a lavorare. Già questo è un buon passaggio di informazioni. Per il resto, occorre valutare al momento in cui ci si muove nel paese straniero, quali informazioni possano servire per capire, come muoversi, se l’ambiente sia consono o meno. Muoversi in autonomia non è semplice, ma fare esperienza e domandare a priori informazioni è già un modo maturo di tutelarsi da una realtà a noi estranea. Inoltre, nel suo muoversi, lei costruirà o avrà già costruita una sua priorità di cose da sapere per scegliere, priorità che non è detto siano le stesse dei suoi genitori, in quanto genitori e non coinvolti direttamente nel lavoro che sarà da svolgere.
Resta da capire se lei si trova a suo agio in questo muoversi, o se trasporta con sé quella ansia. Qualora l’ansia fosse motivo di sofferenza, un posto neutro e non familiare dove parlarne potrebbe essere una opportunità.
Il rapporto con la madre, come lei dice, è una questione complessa da elaborare, specie per la figlia, e tra la madre e la figlia, in un processo di separazione / autonomia, che è un po' ciò che rimprovera mancare da parte di sua madre.
Mi auguro di averle suscitato stimoli di riflessione.
Resto a disposizione
dott.ssa Michela Gorini

Dott.ssa Michela Gorini Psicologo a Pesaro

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2 SET 2022

Lei pensa che a 22 anni può anche arrangiarsi da sola eppure è molto reattiva alle pressioni esterne. Forse non ha ancora raggiunto l'indipendenza che desidera. Parlo di indipendenza caratteriale, non certo materiale visto che vive con i genitori. Per raggiungere il livello di indipendenza che desidera servono sforzi concreti sia dal punto di vista materiale, e cioè economico, sia dal punto di vista della personalità, su questo aspetto può già iniziare con l'aiuto di un professionista che la guidi nello sciogliere eventuali blocchi e nel lavorare su eventuali tratti dipendenti di personalità.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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2 SET 2022

Gentile Agata, ha fatto bene a scrivere.
I genitori o chi per loro, si occupano dei figli e indipendentemente dall'età loro o dei figli tendono ad essere protettivi. La domanda potrebbe essere: a me va che loro mi trattino in questo modo? Potrei imparare a gestire la comunicazione e dire in modo assertivo cosa provo, come mi sento e proporre che mi trattino in modo diverso. Se è vero che si comportano così per proteggermi, non è detto che io debba stare a farmi trattare male. Chiarire questi aspetti relazionali e comunicativi potrebbe portarle ad una svolta, non solo con papà e mamma ma anche per sé stessa, nei rapporti sia con sé stessa, sia con tutti gli altri.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente, Dottor Savasta.

Dottor Antonino Savasta Psicologo a Pistoia

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1 SET 2022

Buongiorno Agata,
È comprensibile che un genitore possa essere preoccupato per un'esperienza come la sua, ma allo stesso tempo capisco quello che lei definisce come un passo di autonomia e indipendenza.
Probabilmente ci sarebbe bisogno di mettere dei confini, non escludendo i suoi genitori dalla sua vita ma parlando di quella che è la vostra relazione e come si sente e quello che prova nel modo in cui loro si relazionano a lei.
Vedrà che comunicare potrà esserle d'aiuto.
Se vuole uno spazio, resto a disposizione anche online.
Dott. Luigi Pasquariello

Dott. Luigi Pasquariello Psicologo a Mercogliano

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1 SET 2022

Buongiorno Agata,
Se ne fa una questione di dato anagrafico, sicuramente lei è maggiorenne, e tecnicamente rientra nella fascia della tarda adolescenza. Mi sembra di capire però, che ancora è indecisa sul da farsi, leggo tra le righe l'ambivalenza di volersi emancipare ma allo stesso tempo aspetta il "permesso" dai suoi genitori. Si ascolti. Prima di partire, potrebbe rivolgersi a uno psicologo e dare voce a questa difficoltà relazionale.
Spero di esserle stata di aiuto.
Cordialmente.
Dott.ssa Claudia Tedde

Dott.ssa Claudia Tedde Psicologo a Cagliari

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1 SET 2022

Cara Agata,

credo che finora i confini fra lei e i suoi genitori sono stati evidentemente invasi e condizionanti nelle decisioni. Cerca di goderti appieno l'esperienza all'estero e comincia a permetterti di dire più no che si a mamma e papà, in quanto non vorrei che a 30 anni rimpiangessi di non averlo fatto e loro nel mentre si sentano sempre più autorizzati a dire la loro.
Rimango a tua completa disposizione, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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1 SET 2022

Salve Agata, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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