Buongiorno, vivo costantemente con l'ansia. Mi sento continuamente influenzata da mia madre, come ad esempio voglio iscrivermi ad un corso di yoga che avviene dalle 20 alle 21.30 di sera e mia madre mi urla dietro, che vado al corso prima sennò non mangio; che dopo le 22 di sera non si apre il frigo.
Altro esempio vuole, sempre condizionarmi nella mia vita privata: ha sempre giudicato amicizie, fidanzati, comportamenti, sempre tutto.
Arrivo ad un punto della vita dove mi chiedo ma perché devo sentirmi un peso nello stomaco e non posso sentirmi libera di fare ciò che voglio a 25 anni?
Lei vorrebbe sentirsi una famiglia unita, bella, felice invece è tutto l'inverso- urla, disordine e caos.
Ho un fidanzato da 3 anni e mezzo, che è il mio unico punto di forza, ma ai miei genitori non va molto a genio; questa situazione mi sconforta (il mio fidanzato aiuta i miei genitori anche al lavoro, nei piaceri è sempre disponibile), ma ai miei non basta, vorrebbero uno con i soldi e alla loro portata.
Siamo in tre sorelle, di cui io sono in mezzo; sin da piccola mi sono sempre sentita la pecora nera, quella giudicata, quella che ha sempre dato di più e avuto di meno, anzi hanno sempre avuto da ridire.
Mi sono laureata da poco in Infermieristica, voglio prendere in mano la mia vita e andare a vivere via, perché penso che allontanarsi da casa sia la soluzione migliore per me stessa, ma c'è il problema dei soldi e non ho ancora un lavoro.
Lavoro con i miei da 15 anni, ma adesso sono stanca, hanno una paninoteca ambulante e lavorano tutti i fine settimana, e io son stanca. Ho 25 anni, la domenica è l'unico giorno dove posso stare da sola con il mio ragazzo in tranquillità ma per loro prima ci sono i soldi. Insomma io non voglio una vita così, e l'atteggiamento dei genitori influenza la mia relazione di coppia. Non so più cosa fare..
Altro episodio: il 24 novembre a mezzanotte è il compleanno del mio fidanzato, penso come qualsiasi altra coppia, io voglio stare con il mio fidanzato, e al loro quesito: il 24 novembre c'è un concerto vieni? Io rispondo no, è il compleanno del mio fidanzato; e la loro risposta è stata: Allora, è il compleanno suo, te cosa devi fare ??? Assurdo!!
Scusate lo sfogo, rimango in attesa di risposta
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19 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Greta,
anche se hai 25 anni, vivi ancora in famiglia e non sei autonoma per cui, ti piaccia o no, devi trovare un modo più tranquillo di relazionarti a tua madre anche perchè nello scontro frontale esci ovviamente perdente.
Pertanto, a mio avviso, dovresti cercare di ottenere delle cose non con le pretese e con la conflittualità ma con una comunicazione più tranquilla cercando di usare buone argomentazioni.
Queste competenze che ti difettano le potresti acquisire tramite un percorso di psicoterapia onde migliorare la comunicazione, la capacità di persuasione e la assertività senza aggressività.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
2 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Greta,
dalla sua descrizione mi viene da dirle in primis che lei stessa ha evidenziato delle dinamiche che rappresentano bene dei legami familiari fortemente intrecciati dai quali un giovane adulto può difficilemente districarsi.
L'invischiamento nella sua famiglia di origine non pone certo le basi per una sana e regolare individuazione e per la creazione di una nuova e indipendente famiglia.
Il consiglio è quello di intraprendere una psicoterapia familiare per affrontare tali dinamiche affinché durante una consulenza del genere possano emergere ed essere in miglior modo trattati i legami che sta vivendo.
Cordiali saluti.
19 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Greta,
faccia tesoro di questa sconforto e questa stanchezza per la situazione attuale, le sensazioni/emozioni le permettono di avere il mordente per il cambiamento.
Non abbia paura di esporsi, ma lo faccia dopo aver prima riflettuto. Le consiglio un percorso psicologico con un terapeuta sistemico, che possa aiutarla a mettere in luce le relazioni all'interno del sistema famiglia e la sua posizione in esso.
cordiali saluti
dott.ssa Monica Salvadore
19 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Greta,
comprendo come questa situazione possa generare una serie di difficoltà a vivere la tua vita. Credo che la cosa giusta da fare sia non farsi condizionare e darsi il permesso di vivere comunque le proprie esperienze. Certo, i genitori ci danno dei suggerimenti utili e pieni d'amore... è pur vero che spesso il troppo amore e la troppa protezione non ci permettono di volare. Credo sia opportuno, quindi, vivere comunque le tue esperienze (quelle sane ovviamente) e non farti prendere dai troppi divieti. Mostra loro la fiducia e la tua serietà, vedrai come loro, fidandosi di più di te, ti lasceranno andare poco alla volta.
18 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Greta,
lei descrive una situazione familiare "pesante" per lei, ed ora inizia a riconoscere che tale condizione inizia a starle stretta. I vissuti di svalutazione, a cui lei dice di essere stata esposta da parte di sua madre, la fanno sentire sempre meno degli altri, meno delle sue sorelle. Le consiglio un percorso psicologico in cui chiarire le dinamiche relazionali e recuperare il suo benessere psicofisico.
18 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Greta,
ci scrive di essere stanca di quello che ha vissuto finora: penso che la stanchezza vada, in questo momento, usata come risorsa. Pensi alla stanchezza: cosa le comunica, cosa la invita a fare? C'è qualcosa che potrebbe fare proprio grazie alla spinta di questa stanchezza?
Nel caso avesse bisogno di aprofondimenti, sono a sua disposizione.