Ho 32 anni e una madre ossessiva. Aiuto!

Inviata da Crash0991 · 7 ott 2022 Terapia familiare

Salve, ho 32 anni e vorrei trovare un modo per liberarmi da tutte le pressioni di mia madre. Pensavo che andando via di casa le cose sarebbero migliorate, ma evidentemente sarei dovuta andare a vivere a circa 2000 km da lei...anche se ho i miei dubbi che la cosa avrebbe funzionato. Fin da piccola mi è sempre stata addosso perché passassi del tempo con lei, e fin qui tutto a posto, se non fosse per il fatto che mi chiedeva di non andare a scuola per accompagnarla da qualche o di studiare più tardi per lo stesso motivo. Perché in realtà dovete sapere che mia madre non fa nulla da sola, non va nemmeno dal salumiere da sola. Appena ho imparato a cucinare mi sono ritrovata a preparare tutti i pranzi e le cene, perché a lei non piaceva cucinare e si nascondeva dietro al fatto che andava a lavoro. Ed io per sentirmi utile lo facevo, rinunciando ad uscire prima di aver cucinato, anche se avevo 14 anni. Ovviamente col passar del tempo non mi sono potuta sottrarre alla cosa perché era diventata una pretesa. Mi occupavo io della casa e se qualche volta non facevo qualcosa partivano le urla o ore di mutismo selettivo nei miei confronti. Altra cosa fantastica è che non mi ricordo una sola volta in cui lei o mio padre mi abbiano abbracciata o baciata. Lei continua a sostenere che sono io che sono sempre stata antipatica fin dalla nascita, che non volevo essere toccata. Ma io dico: possibile che una neonata sia già antipatica? E pure se fosse non avrebbe dovuto insegnarmi lei con abbracciare, come si dimostra affetto? E poi c'è mio fratello che è cresciuto con me e che credo identifichi me come sua madre, cosa che per lei è inaccettabile. Oggi che non vivo più nella sua stessa casa (da 4 anni) cerca in continuazione di colpevolizzarmi perché non vado mai a trovarla, perché non desidero stare con lei (cosa vera purtroppo), perché non la chiamo (cosa che lei ovviamente non fa). Tutte cose vere, ma sfido chiunque a chiamare o a voler stare con una persona che non fa altro che lamentarsi della sua vita, di quello che la circonda. Non c'è nulla che la rende felice. A suo dire, l'unica cosa che la farebbe stare meglio, è il mio trasferimento al piano di sotto. Come se io fossi la panacea di tutti i suoi mali. Ma il solo pensiero mi mette ansia. Se non riesco ad andare a trovarla per una settimana mi viene l'ansia e aspetto la sparata inesorabile che dovrò subirmi sul fatto che lei non ha più una figlia. È sempre stata molto brava a farmi sentire in colpa. Questa ovviamente è solo una piccola parte molto sintetica di una situazione per me diventata insopportabile. Ho provato tante volte a spiegarle delle cose, ma lei si chiude a riccio e invece di cercare di capire dove sbaglia, sente solo che sto mettendo in dubbio la sua capacità di fare il genitore.

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Miglior risposta 4 NOV 2022

La sua capacità di fare il genitore non la si può neanche mettere in discussione perché mi pare che al suo arco non abbiano fornito alcuna freccia.
Sono mortificata dello smarrimento nel quale è cresciuta. Per la presenza di questa madre che l'ha usata per sopportare la vita e questo padre che la usata per sopportare la moglie.
Dal lucido equilibrio con cui espone i fatti credo che lei abbia fatto un buon lavoro per diventare un'adulta sana. Le rimane solo un ultimo passo: rinunci al senso di colpa

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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10 OTT 2022

Gentile utente,
non vi è dubbio che, negli anni dell'infanzia e adolescenza, lo stile educativo ricevuto improntato al subire una dispotica sottomissione con cronica carenza di manifestazioni affettive ha causato in lei l'accumularsi di sentimenti di rabbia e rancore nei confronti dei suoi genitori ma anche sensi di colpa per la scelta fatta più recentemente di allontanarsi da loro.
Ora, poichè di tutto ciò lei ha buona consapevolezza, quello che può fare è iniziare finalmente a prendersi cura di sè con l'aiuto di un percorso di psicoterapia per cercare di riparare i danni ricevuti (probabilmente in maniera involontaria) e quindi cambiare i propri modelli operativi interni liberandosi anche dai sensi di colpa.
Potrà anche imparare a mantenere una giusta distanza fisica ed emotiva da sua madre apprendendo come ammortizzare e parare eventuali attacchi o critiche con tranquille e garbate restituzioni assertive senza innescare escalation di rabbia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoteerapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 OTT 2022

Buongiorno. Sono il dr. Massimiliano Castelvedere, sono uno psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e lavoro a Brescia. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato.

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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9 OTT 2022

Gent.ma Crash,
Da quello che leggo comprendo bene il dolore e la sofferenza scaturiti negli anni in lei; crescere con un genitore con problemi psicopatologici ( mi sembra di capire anche non curati) costringe un bambino a seguire una traiettoria evolutiva disfunzionale e non adattiva; ed oggi quegli stessi meccanismi disfunzionali si ripetono anche se in circostanze diverse, con costi emotivi e psichici maggiori. In primis il senso di colpa sembra costantemente presente in lei, anche se lei è perfettamente cosciente di non avere colpe, questo perché ha vissuto negli anni dei traumi da attaccamento che ha generato in lei una cognizione di se di colpevolezza che oggi si porta dietro.
Posso dirle che una via d’uscita è possibile se sceglie di lavorare su di se e sui suoi vissuti traumatici, un modo per generare dentro di lei una cognizione di se positiva scevra del contenuto traumatico e relazionale che negli anni si è portata dietro. Ha perfettamente ragione sul fatto che una neonata non può essere antipatica, e questo dovrebbe farla riflettere su come invece lei ha considerato se stessa negli anni, su quanto queste convinzioni l’hanno influenzata.
Mi contatti se ha bisogno.
E si ricordi che non può cambiare il suo passato ma riscrivere e dare una direzione diversa al suo presente e al suo futuro.
Auguri.

Trauma Therapy Center Psicologo a Portici

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9 OTT 2022

Gentilissima Crash0991,
di solito cerco di dare dei consigli prima di consigliare un percorso psicoterapeutico, ma credo che nel suo caso, questo sia veramente importante.
Purtroppo i rapporti tossici esistono anche tra i familiari più stretti, ma l'insieme dei valori che noi ci portiamo dentro non ci permettono di renderci conto di quanto pericolosi possano essere. Il rischio sono i sensi di colpa dei quali ci riempiamo e dei relativi stati di ansia e anche attacchi di panico.
Uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a fa uscire le sue emozioni sepolte e chiarire meglio la sua posizione, aiutandola ad uscirne.
Le auguro una vita serena
dott. Rodolfo Vittori

Dott. Rodolfo Vittori Psicologo a Romans d'Isonzo

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9 OTT 2022

Cara utente, grazie per aver condiviso qui un pezzetto della tua storia, che appare comelessa e sicuramente non semplice da raccontare.
Hai 32 anni e sei adulta, questo basta a legittimare ogni tua scelta. Detto questo , può capitare che i genitori facciano fatica a stare nella separazione, accettare che il figlio coltivi una vita autonoma e non sia una propria appendice. Mi sembra di leggere che questo si avvicini alla tua storia.
Ciò che puoi fare tu oggi è chiedere aiuto ad un*psicoterapeuta, magari sistemico famigliare, che ti aiuti a prendere le tue posizioni ristabilendo dei chiari confini, e liberarti dai sensi di colpa.

Mi rendo disponibile ad ascoltarti, Dottoressa Marta Lanfranco

Dott.ssa Marta Lanfranco Psicologo a Torino

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8 OTT 2022

Buongiorno,
da quello che ho letto qui ,Lei è già riuscita in parte a distaccarsi fisicamente dalla situazione che la fa stare male , ma una cosa che forse vorrebbe ottenere(e non solo), è la capacità di un distacco mentale da sua madre.
Per arrivare a gestire il distacco mentale di sicuro ci sono anche i sensi di colpa da gestire , e lei lo ha descritto in modo chiaro.
Se vorrà parlarne in modo più approfondito , mi può contattare tramite mail o telefono.

Dott. Aldo Tandurella Psicologo a Torino

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8 OTT 2022

Salve Crash, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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