come mai sto così male?

Inviata da Davide Dore · 1 feb 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Ciao a tutti!
Sono Davide, un ragazzo con diverse passioni: in primis scrittura e informatica.

Ultimamente molte cose non vanno come dovrebbero, sento costantemente di non essere abbastanza per la società odierna.
Parliamo (ovviamente) di una società che si basa sull'apparenza, sul fasullo. Cosa che, almeno per il momento, non mi sta particolarmente a cuore.
Potrei stare ore a dirti delle innumerevoli incongruenze logiche e emotive che la società fa tuttora. Tutto però si blocca di scatto sempre nello stesso modo: sei tu a sentirti sbagliato, non chi effettivamente dovrebbe sentirsi tale. Questo malato ragionamento non mi ha mai portato (ne tanto meno mi porterà) da qualche parte. Quindi, per saltare tanti noiosi passaggi che a poco servirebbero, ti dico subito la mia conclusione: sto cominciando a credere di essere IO l'errore, lo scombussolato sistema è solo il ring in quella sadica sfida che molti squilibrati amano definire bella.
Davvero?! Sono io cieco o qui non c'è nulla di "bello"?
Fa davvero schifo vedere certi professori che mi perseguitano come se avessi bisogno d'aiuto, solo per una mia condizione non propriamente nota a tutti, perché ovviamente è questo quello che vale, mica quello che sai fare, quanto sei capace di impegnarti o la tua intelligenza, minimamente. Conta solo il numero di persona in depressione che non può fare alto che crescere a dismisura, davvero!
Poi vengono a dirmi che non sono il problema, che non devo essere così duro con me stesso, che valgo qualcosa. Solo perché non sono alto e bello merito odio? merito discriminazioni? merito di sentirmi così sbagliato?
Tante domande, poche risposte.
Sarà che ormai penso solo al futuro e mai al presente, sarà che odio tutto di me, a tal punto che a volte penso sia meglio farla finita. Che tutti i sorrisini del cazzo che vedo in giro non fanno altro che farmi venire ribrezzo per quanto tutto questo sia assurdo, malaticcio. Se non fossi qua come un disperato a parlarti dei miei problemi personali, tenere tutto dentro, fidati, so del male che la gente è capace di fare, per tutte quelle volte che avrei preferito trovarmi a casa, sottosopra a piangere e spaccarmi le nocche al muro, ma niente succedeva: niente funzionava.
A scuola ogni giorno è monotono, noioso, privo di personalità come la gente di oggi in pratica. Ci sono i bulletti, gli indifferenti e poi ci sono quelli come me, che fingono che tutto vada bene, sono anche coglione che me ne rendo conto, sono parte della specie peggiore. I bulletti mi odiano a priori, forse perché a differenza loro io ho la testa, che reputo nella norma, funzionante. Ma è tutto in forse, capisci dove sta il problema? Vivo la vita come una tortura, e so esattamente dove sbaglio: il vivere. Dopotutto era solo un caso, tutto è un caso, il senso della vita è così sottile che neanche si vede, tutto non fa che peggiorare.
Sospetti che mi sbagli? Allora non hai capito che l'argomento che sto trattando è il mio peggior nemico, che lo conosco come le mie tasche, che dirmi che sbaglio è come dirmi che non conosco me stesso, la merda su cui si basa la mia vita è sta roba, niente di più, niente di meno. Sento come un blocco dentro, il vero me odia quello di ogni giorno a scuola, in palestra, in giro. Vorrei dire che tutto andrà bene, che starò meglio, che ritroverò la via. A scuola tutti parlano, scherzano, ridono... ma di cosa? Sono così superiori a me che hanno già trovato la felicità? Pensano così tanto il futuro che lo conoscono? Ci pensano a queste cose? tutto crolla a pezzi.
sorrido e mi volto, penso alle cose che amo di me, al fatto che non tutto è da buttare, al fatto che sono odiato ed amato allo stesso tempo, dalla stessa persona. A scuola vittima di provocazioni, non per il mio fisico in forma ma per il mio modo, il mio finto atteggiamento d'approccio necessario per le necessarie relazioni, meriterebbe un capito a se stante. Davvero, fa schifo a livelli abnormi, proprio d'aborto. Gli vedo divertirsi a prendere a calci un pallone come non pensanti, ubbidiscono zitti, ma solo per le cose che le piacciono. Perché lo fanno? Sembrano odiarmi ma magari gli sto simpatico, ma finisco nel panico e il giorno dopo ci riprovo, ormai ho perso di vista la realtà in mezzo a tutta questa finzione, senza mappa, non posso di certo orientarmi.

Ecco come sono arrivato alla conclusione: odio me stesso.

Ma più cammino in queste strade più capisco che vadano ristrutturate, riadattate alla malattia di vita che tutti noi viviamo.
Ma poi mi fermo, respiro, mi convinco che tutto vada bene e mi addormento, come ho sempre fatto, come sempre farò. Il mio amaro respiro mi accompagna nella guerra che mi perseguita da tempo, combattere non serve più, non è mai servito.
Davide Dore

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Miglior risposta 2 FEB 2023

Davide, se voleva intrattenerci con un apologo di qualche tipo su tematiche di qualche altro non ci è riuscito.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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6 FEB 2023

Caro Davide
dal suo racconto traspare tutta la sua rabbia e la sua sofferenza...ho bisogno di tirare fuori tutti i demoni che la tormentano
Non è sbagliato, è solo che ha bisogno di essere aiutato
Il primo atto coraggioso lo ha fatto qui, chiedendo aiuto, mettendo in mostra il suo malessere..non molli!!
Continui a scrivere a tirare fuori quello che la fa star male

Le consiglio inoltre di rivolgersi ad uno psicologo che la possa aiutare a riprendere in mano quella serenità che sembra non appartenerle
Le auguro buona vita

Dott.ssa Gaia Impastato

Dott.ssa Gaia Impastato Psicologo a Stezzano

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4 FEB 2023

Faccia una terapia breve le può servire per avere anche un confronto

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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3 FEB 2023

Gentile Davide,
leggendo quello che ha scritto ho notato una delle sue risorse più spiccate: la scrittura. Ha scritto in maniera così puntuale e così piena di pathos il suo sentire emotivo, a tal punto che, parola dopo parola, emergeva tutta la sua sofferenza in maniera cristallina.
La sua ultima frase, in particolare, mi ha colpito molto: " Il mio amaro respiro mi accompagna nella guerra che mi perseguita da tempo, combattere non serve più, non è mai servito", anche se, ritengo che si è sconfitti solo quando ci si arrende, poichè come diceva Seneca: "Le avversità non le affrontiamo perché sono difficili, ma sono difficili perché non le affrontiamo".
Lungo il sentiero della vita, ognuno di noi costruisce, sulla base di esperienze personali, credenze attraverso le quali interpretare gli avvenimenti esterni ed agire. Quando qualcosa ci colpisce e ci ferisce, ponendoci di fronte alla realtà di non poterci fare nulla, è facile gettare le armi. Se il nemico è troppo forte, arrendersi sembra la soluzione più ovvia. L’attenzione è rivolta solo a ciò che non va. Come risultato della sensazione di impotenza, ci convinciamo che non sappiamo reagire. Ed è una profezia che inevitabilmente si avvera. Ma a quel punto rinunciare diventa allora la prova concreta dell’impotenza e spesso per una battaglia persa decidiamo di rinunciare a tutta la guerra. Ha scritto che ci sono delle cose che ama di lei e che lei non è poi così "tutto da buttare". Credo proprio che, nella sua guerra che da tempo la perseguita, potrebbe utilizzare queste risorse, ed, eventualmente, con il supporto di un professionista, scoprirne altre.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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2 FEB 2023

Buonasera Davide,
sovente chi subisce delle ingiustizie o vessazioni, tende per proteggersi o a chiudersi in se stesso o a non avere più fiducia nel prossimo, fino ad arrivare addirittura a darsi colpe con non ha. Inizi da un piccolo, minuscolo passo: scelga un terapeuta che le ispiri fiducia per iniziare a provare a cambiare le cose con un supporto psicologico. Sono sicura che su questa piattaforma può trovare un professionista con cui intraprendere un percorso, magari vicino dove lei abita. Un caro in bocca al lupo.
Dott.ssa Monica Patrizi

Dott.ssa Monica Patrizi Psicologo a Monterotondo

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2 FEB 2023

Ciao Davide, grazie per aver condiviso la tua storia, la tua sofferenza, le criticità che riscontri nella società! Non mi sembri sbagliato ma un buon osservatore e questa è una bella qualità, a volte può far soffrire perché ti accorgi di ciò che non va, dell'ipocrisia che aleggia attorno a te. Chiedi un consulto psicologico, prova a capire come poter mettere a frutto le tue passioni e qualità, non odiare te stesso, ma cerca di trovare la tua strada metti a frutto tutto ciò che di positivo hai e condividilo con altre persone! Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa VERENA ELISA GOMIERO

Dott.ssa Gomiero Verena Elisa Psicologo a Padova

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2 FEB 2023

Caro Davide, grazie per aver utilizzato questo spazio per parlare di una tematica oggi così importante.
Le richieste provenienti dalla società sono schiaccianti, irrealistiche e perverse, sono molto d'accordo con te. Basta osservare i recentissimi fatti di cronaca: pressioni che hanno portato e portano tantissime persone a togliersi la vita, a convincersi di non essere abbastanza, di non essere giusti.
Queste continue richieste ci fanno perdere di vista proprio la mappa di cui parli tu, quella che ci indica chi siamo, dove vogliamo andare e da dove veniamo. Dal tuo racconto ho l'impressione che però tu questa mappa ce l'abbia ancora in mano e che tu non voglia assolutamente lasciarla andare. Penso che la tua battaglia tu la stia continuando, tuttavia guardare solamente all'esterno ci irrigidisce e non ci permette di individuare quelle risorse che sono dentro di noi e che possono diventare le nostre migliori alleate.
Questa metafora bellica - e le tue parole - mi trasmettono molta rabbia, con un nucleo di grande tristezza. Queste emozioni, se non utilizzate nel loro potenziale creativo e generativo, non possono che essere distruttive e logoranti.
Se ho capito bene ti trovi ancora a scuola, quindi in un periodo della tua vita tanto vulnerabile quanto fondamentale per la costruzione della tua identità. Penso sarebbe importante confrontarti con uno psicologo sulle tematiche che ci porti con la tua storia, per dare uno spazio alle tue riflessioni e per dare l'occasione al mondo di dimostrarti che non tutto è marcio.
Spero di esserti stata utile e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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2 FEB 2023

Buongiorno
Non è sbagliato, e cerchi.di non odiarsi.
Ha solo bisogno di aiuto.
Di uscire , da questo buco nero, in cui è caduto.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta.
E vedrà che le cose cambieranno.
Coraggio.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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