Come gestisco gli sbalzi d'umore del mio fidanzato?

Inviata da stardust00 · 11 apr 2022 Terapia di coppia

Non so come gestire alcuni comportamenti del mio ragazzo (25 anni). Ha degli sbalzi d'umore tremendi nel giro di pochissimo. Ad esempio, siamo a cena insieme ed è divertente, felice e sereno. Dopo pochi minuti, di punto in bianco, diventa grigio in volto come se una cortina di fumo gli oscurasse lo sguardo, fissa il vuoto davanti a sè e resta muto per ore intere, nonostante tutti i miei tentativi di tirargli su il morale. Alle mie domande ("Che cos'hai? Come posso aiutarti?") risponde scocciato dicendo che lui è fatto così: diventa improvvisamente triste per qualcosa che gli è venuto in mente e il suo umore si guasta irrimediabilmente. E aggiunge "Abituati perché sono fatto così." Il problema è che situazioni del genere si verificano molto spesso, anche più volte a settimana, anche quando non siamo insieme, e io non so davvero come gestirle e ne soffro tantissimo perché mi trovo in seria difficoltà. Gli chiedo se ho fatto qualcosa di sbagliato (pur essendo consapevole di non aver fatto nulla di sbagliato) e lui non risponde né sì né no; successivamente quando torna "lucido" mi dice che non mi devo preoccupare, che fa così per via di problemi suoi e che non posso fare nulla per aiutarlo. A volte mi sento così male che scoppio a piangere davanti a lui, ma non muove un dito per rassicurarmi, rimane totalmente indifferente. Io sto cercando di venirgli incontro ma è davvero difficile, e ormai non ho praticamente più piacere a uscire con lui. Cosa posso fare?

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Miglior risposta 12 APR 2022

Mia cara in primis provi ad aiutare sé stessa. La relazione è condivisione, è scambio è complicità. Lui di questo sembra non averne la minima consapevolezza, se così non fosse si renderebbe conto di quanto può risultare penalizzante stare accanto ad una persona che vive una sofferenza interiore di cui non se ne conosce la causa. In una relazione ci si deve sentire bene, vivere nell’imprevedibilità non è semplice, i repentini mutamenti d’umore con il tempo potrebbero destabilizzarla minando le Sue certezze. Il comportamento del Suo ragazzo lo trovo molto arrogante, non tiene in conto la Sua sensibilità né la frustrazione che atteggiamenti del genere possono provocarle. Accettare un comportamento del genere vuol dire relegarsi nel ruolo di vittima. Provi a suggerirle l’idea di intraprendere un percorso individuale tenendo presente che anche questa ennesima offerta d’aiuto potrebbe rimanere inascoltata, Le ricordo che possiamo aiutare soltanto chi vuole essere aiutato. La esorto a considerare seriamente il Suo ruolo in questa relazione.
Auguri
Dott.ssa.M.A.Consalvi

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi Psicologo a Roma

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13 APR 2022

Salve,
grazie per averci scritto.
Da ciò che scrive pare evidente che il suo ragazzo abbia una caratteristica, che a lei fa stare male tanto da farla piangere e che lui, nonostante il suo pianto, si chiuda al punto da non rendersi conto di ciò che provoca in lei e a dirla tutta, si chiude in genere con la realtà esterna.
Nonostante tutti i suoi tentativi di stargli vicino, di parlargli, di chiarire, lui rimane chiuso e se da una parte chiude dicendo che: “io sono fatto così, abituati”, dall’altra le dice di non preoccuparsi, perché ha pensieri suoi, ai quali lei non ha accesso, dato che non mi pare lui si apra.
La domanda che le pongo è: come sta in questa situazione? Nonostante i suoi tentativi di avvicinarsi a lui, di condividere, lui come si è comportato? Come vive il fatto che molto spesso, anche più volte a settimana, lui possa stare in questo modo?
Lui è stato molto chiaro nel dire che è così, non sta cercando di cambiare questo aspetto e non le ha nemmeno chiesto di stargli vicino per superare questa fase. Un’altra domanda è: cosa la spinge a stare vicino a lui, nonostante il suo atteggiamento? Alla domanda: “cosa posso fare?” cosa avrebbe voluto sentirsi rispondere? Rimango in attesa di conoscere le sue risposte,
cordialmente,
Dottor Savasta.

Dottor Antonino Savasta Psicologo a Pistoia

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12 APR 2022

Gentile utente,
purtroppo non è possibile intervenire laddove il suo compagno non sente il bisogno di lavorare e approfondire le oscillazioni che caratterizzano il suo umore.
La possibilità allora, diventa per lei quella di poter lavorare sui suoi vissuti nella sua esperienza di coppia, sulla possibilità di sintonizzarsi su ciò che prova in una relazione di questo tipo.
Si percepisce un suo stato ansioso rispetto alle dinamiche descritte e una colpevolizzazione assolutamente ingiustificata.
Tenga a mente che non è possibile cambiare l'altro qualora non c'è motivazione a farlo...quello che si può fare è lavorare sul nostro modo di stare in relazione, su quali tipi di bisogni si prova ad appagare in una relazione delle siffatte caratteristiche.
Restiamo a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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12 APR 2022

Gentile Stardust,
da ciò che lei racconta sembra che lei non può aiutarlo. Sarebbe lui a dover volere essere aiutato, ma da un professionista, non da lei. Naturalmente lei è molto coinvolta e vederlo in questo stato la disturba e fa soffrire. Dal mio punto di vista lei deve decidere su una tra due alternative: o accettare che lui sia così, continuando a soffrire e sentendosi impotente (e forse nutrendo intimamente un morboso piacere nel persistente tentativo di salvarlo) o dirgli chiaramente e con fermezza che lui deve trattarsi. E mantenersi ferma su questa posizione. Agiungendo che altrimenti non sareste più disposta a continuare il vostro rapporto (con uno che dice di essere così e non fa niente per cambiare). So che non è una decisione semplice, lei dovrà essere forte o avere un sostegno, ma deve considerare con chiara lucidità che non ci sono alternative.
Un saluto e una buona giornata.

Dr. Gilberto G. Villela Psicologo a Roma

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12 APR 2022

Buondi'. . .potresti chiedergli quali sono questi pensieri che lo rattristano e che gli fanno cambiare cosi' il suo umore. . .ma se lui nn vuole condividerli con te potresti consigliargli di parlare con un esperto. . .perché oltre a far stare male te . . .immagino che anche per lui non sia bello vivere con queste sensazioni . . .

Dott.ssa Perinu Silvia Celestina Psicologo a Olbia

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12 APR 2022

Buongiorno, posso immaginare la sua frustrazione e la sua difficoltà nello stargli accanto in questi momenti, sopratutto perché la sensazione è quella di essere “impotenti”, di non poter far nulla per cambiare davvero la situazione quando questo accade. Lei certamente in qualità di partner vorrebbe poter fare di più o sapere cosa fare, però stando a quanto dice è probabile che il suo ragazzo abbia bisogno di iniziare un percorso psicologico per poter comprendere più a fondo quali vissuti e/o contesti lo portano ad avere questi importanti sbalzi d’umore. Questo, oltre ad aiutare lui in primis, potrebbe giovare molto di riflesso anche alla sua relazione di coppia.
Resto a disposizione nel caso volesse approfondire la questione in un suo personale percorso psicologico.

Dott.ssa Valentina Cajani Psicologo a Mirano

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12 APR 2022

Cara,
da come descrive gli atteggiamenti del suo fidanzato sembra che non stia vivendo un momento facile, e visto come la fa sentire chiederei supporto a un professionista della salute mentale, nello specifico a uno psichiatra psicoterapeuta di riferimento, visti il repentino cambio d'umore, lo sguardo fisso e vuoto, i momenti di perdita del senso di realtà. Con questa figura potreste parlarne per capire come il suo compagno può prendersi cura di sé.
Ma anche lei deve prendersi cura di sé. Lei gli sta accanto e, da come scrive, si può comprendere l'impegno che mette nel volerlo aiutare, tuttavia la farei riflettere sul modo in cui ha scritto la sua domanda: "Come gestisco gli sbalzi d'umore del mio fidanzato?". Lei non può gestire il modo di essere altrui, può aiutarlo, supportarlo, accompagnarlo, ma non può sostituirsi a lui e alla sua richiesta di aiuto.
Rispetto a questo suo senso di responsabilità nei confronti del suo partner la inviterei a parlarne con un professionista per comprendere come può stargli accanto senza sentire addosso il peso della responsabilità sulla sua salute.
Aiutare l'altro è un gesto d'amore nobile, ma se ci pervade come un'imposizione forse dovremmo capirne il motivo e tutelarci di più.

Se vuole parlarne io sono qui, disponibile anche online.
Resto a disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Pallottini

Dott.ssa Martina Pallottini Psicologo a Fermo

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12 APR 2022

Per prima cosa lo convincerei ad andare da uno psichiatra per valutare se è bipolare. Poi può o potete iniziare una psicoterapia di coppia

Dott.ssa Cinzia zapparoli Psicologo a Poggio Rusco

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