Come affronto questo disagio?

Inviata da marianna · 2 mag 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, sono Marie.
Questa è la mia routine:
-Mi sveglio, non faccio colazione perché durante il giorno mi sento agitata e ho un po' di nausea. Inoltre, soffro di reflusso gastroesofageo, perciò mi sentirei male se mangiassi di primo mattino.
-Vado a scuola con la metropolitana. Verso le 7:30 è piuttosto affollata: non ho problemi quando è completamente piena, perché nella confusione non mi sento a disagio. Quando la metro arriva e vedo dalla banchina che all'interno di questa ci sono poche persone, non riesco ad entrare, perché essendoci più spazio, ho paura che quelle poche persone mi fissino.
Dunque, aspetto solitamente un'altra metro un po' più piena. Anche se sono sicura che la maggior parte di queste si stia facendo gli affari suoi, mi sento comunque guardata e vorrei scappare.
-Arrivo a scuola alle 8:15,esattamente l'orario massimo in cui la classe può accogliere l'alunno. Sarei potuta arrivare prima, se fossi rimasta sul primo treno.
A scuola ho costantemente problemi a guardare negli occhi i professori mentre parlano,perciò fisso lo sguardo sul mio quaderno o su qualcosa dietro di loro come la lavagna, oppure faccio finta di prendere appunti, anche se il prof non sta spiegando in quel momento. Guardo solo la mia professoressa di Geostoria, poiché l'ultima volta che non l'ho guardata mi ha rimproverata:"Marie, guarda che io sono qui eh! Ma che cos'hai che ti distrai così facilmente". Avrei voluto risponderle che in realtà stavo seguendo la sua lezione e che non ero distratta, ma non volevo sfociare in polemiche (soprattutto perché la signora è facilmente irritabile).
Ovviamente, lo stesso vale per i miei compagni. Premetto che sono stata sempre timida. Ho paura di apparire disinteressata quando mi parlano, non guardandoli nemmeno in faccia alcuni pensano che io abbia un complesso di superiorità,in cui non mi ci rivedo per nulla. Ammetto che ho sempre timore dell'idea che le persone si fanno di me e cerco sempre di gestire al meglio l'espressione facciale, la postura per compiacerle e di "pensare a quello che pensano", come prevedere le mosse in un gioco.
-Quando la scuola è finita, mi avvio di nuovo verso la metro. Al ritorno però sono accompagnata da alcuni miei amici (2/3 amiche e 1 amico ).
Quando camminiamo sono sempre dietro di loro, perché non ho nessuna voglia di parlare con loro, e non mi vengono in mente le parole, oltre che a fare grande fatica a riordinare i pensieri. Credo di aver difficoltà a parlare perché ho paura che l'altra persona si stanchi di ascoltarmi o seguire quello che dico. Parlo lentamente, perciò voglio parlare il più in fretta possibile per non farmi aspettare, ma ovviamente mi mangio le parole e non si capisce mai nulla.
Quando arriviamo in metro scendo subito dopo due fermate, anche se ne dovrei fare 10 per tornare a casa.
Questo perché i miei amici parlano tra di loro e io mi sento a disagio a stare lì, facendo nulla. Non posso neanche allontanarmi per andare più in là, perché sarebbe scortese.
-Appena arrivo a casa mangio e dormo dalle 14:00 alle 17:00, perché ho continuamente sonno.
Spesso non riesco proprio ad alzarmi dal letto e dormo fino alle 20:00, quindi non ho tempo di fare i compiti.
Dopodiché mangio verso le 20:30/21:00 e ritorno a dormire. Mi sveglio alle 6:30 e tutto ricomincia così, ormai da due anni.
Volevo riuscire ad affrontare questo disagio con le persone, perché mi induce a interpretare male ogni piccola espressione o qualche battutina fatta solo per ridere.Non voglio restare da sola, senza nemmeno un amico.

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Miglior risposta 5 MAG 2023

Cara Marianna, grazie per esserti confidata con noi.
Con il tuo racconto ci hai permesso di entrare non solo nella tua vita, ma anche nelle tue emozioni e nei tuoi vissuti, e per questo ti ringrazio di cuore. Si percepisce come all'interno di una semplice routine di una ragazza che va a scuola, si nascondano timori, insicurezze, desideri e sogni. Arriva forte la fatica che sembri fare tutti i giorni per rimanere agganciata al mondo, per non recidere quel sottile filo che ancora ti lega agli altri. Credo che questa sia una grandissima risorsa su cui puoi contare, nonostante a volte possa sembrarti non abbastanza. Sembri aver sviluppato tantissime strategie che ti consentono di fronteggiare al meglio le tue paure, ma queste tattiche che in qualche modo ti salvano e ti permettono di rimanere nel mondo, sono le stesse che ti stanno facendo sentire sempre più lontana da tutto e tutti.
Sarebbe molto importante esplorare con te le tematiche che hai scelto di condividere con noi, attraverso quella che è una tua giornata tipo: dal timore di essere guardata e giudicata, alla difficoltà di stare nella socialità, alla fatica che fai per stare al passo con gli altri, al tuo desiderio di riprendere in mano te stessa e la tua vita, e molto altro.
Affrontare il disagio è possibile e richiede un grande coraggio, proprio lo stesso coraggio a cui ti appigli tutti i giorni, per mandare avanti la tua vita. Un passo alla volta, una piccola conquista dopo l'altra.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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15 MAG 2023

Gentile utente,

sarebbe opportuno approfondire queste sue difficoltà a parlare perché ha paura che l'altra persona si stanchi di ascoltarla o di seguire quello che dice.. Andrebbe approfondito il fatto che voglia parlare il più in fretta possibile per non farsi aspettare attraverso dei colloqui di valutazione. Le sue difficoltà potrebbero essere accolte in un contesto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Nel caso, restiamo disponibili ad accogliere la sua richiesta di aiuto, anche on-line.

Cordiali Saluti
Studio associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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11 MAG 2023

Cara Marie, grazie infinitamente per aver condiviso questi tuoi vissuti, anche entrando così nel dettaglio. Sembra tu abbia significative capacità auto riflessive, da sfruttare al meglio in un percorso terapeutico.
Forse questo tuo timore di essere rifiutata o comunque di non essere all'altezza della situazione sta diventando poco sostenibile o comunque sembra condizionare significativamente le tue abitudini di vita. Chi non è stato visto, ascoltato nel corso dell'infanzia si porta dietro un vuoto importante da colmare prima che diventi influente per il resto della vita. Sfrutta i tuoi timori per riprendere in mano la tua strada.
Ti consiglio vivamente di intraprendere un percorso di supporto terapeutico, ne gioverai vista la tua sensibilità.
Con affetto

Ilaria

Dott.ssa Ilaria Bagnoli Psicologo a Modena

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4 MAG 2023

Buon pomeriggio Marie.
Non dovresti avere paura di te stessa, paura che gli altri ascoltino quello che hai da dire, anche se parli lentamente. Se poi sei guardata dagli altri, non pensare che sia perché hai qualcosa che non va. Sei una giovane donna che teme di non essere all'altezza degli altri, nemmeno dei suoi amici. Così ti chiudi e non ti relazioni, ti nascondi. Se non vuoi restare sola e non vuoi far sì che la tua bassa autostima condizioni i tuoi pensieri, al punto di farti sentire che meriti di restare da sola, comincia a pensare che non hai nulla che non vada bene. Se ti lasciassi conoscere meglio, scopriresti che le tue qualità, il tuo modo di essere, possono essere un punto di partenza per una bella amicizia. Impara ad amarti di più. Può aiutarti anche parlarne con i tuoi genitori, ma non so com'è la tua relazione con loro. Non aver paura di parlare. Se ti può far stare bene, scrivi ciò che provi su un quaderno, ogni volta che ti senti intrappolata in una routine che vorresti cambiare. Ti aiuterà a liberarti del malessere interiore che hai.
Considera, comunque, anche la possibilità di un sostegno psicologico. L'aiuto di un professionista potrebbe essere molto importante in questo periodo della tua vita.
Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.

Giuliana Gaeta Psicologo a Roma

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3 MAG 2023

Cara Marie, grazie per la condivisione. 'Leggendola' mi è sembrato di vivere il tragitto verso scuola e le sensazioni che prova. La difficoltà ad entrare in relazione o solo ad incrociare sguardi (...) la fatica di non sentirsi adeguati e cercare comunque di fare del proprio meglio per esserlo. Quanta fatica Marie. Buono che si sia sentita di scrivere ciò che prova nel desiderio di affrontare questo disagio. Immagino che per lei sia stato un passo importante scrivere e che potrebbe essere faticoso iniziare un percorso. Ritengo che farsi il dono di una terapia personale possa davvero aiutarla. Un caro saluto. Maria dr. Zaupa.

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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3 MAG 2023

Cara Marianna, si potrebbero dire tante cose rispetto ai suoi sintomi e provare a fare mille congetture, chiederle tante cose per capire meglio il quadro. Penso che però tutto questo debba essere fatto all'interno di un percorso psicoterapeutico. Penso sia fondamentale per lei farsi carico di questo problema e provare ad affrontarlo attraverso l'aiuto di uno specialista. Non perda altro tempo, penso abbia già sofferto a sufficienza di questa sua condizione. Come ha trovato il coraggio di scrivere qui, si ricolga ad uno psicoterapeuta e inizi una terapia. Sicuramente può essere utile parlare con i suoi genitori e cercare da loro supporto in questo.
Resto a disposizione se lo ritiene utile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elena Agio

Elena Agio Psicologo a Noventa Padovana

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3 MAG 2023

Cara Marie, dalla descrizione si capiscono molto bene le tue paure e la fatica che fai per cercare di gestirle comportandoti di conseguenza. Il problema è che a fronte di tutto questo sforzo i risultati sono nulli o negativi. Hai mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia per cercare di cambiare il modo in cui interpreti le cose e dai i significati alle cose?

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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3 MAG 2023

Cara Marie,
Grazie per questa condivisione che accolgo e comprendo. Concordo con i colleghi sul fatto che sarebbe importante provare a parlare con un professionista. Cara, tante delle tue energie mentali vengono spese nei contesti sociali che vivi in maniera molto intensa, per cui nel resto della giornata sembra che non hai il supporto energetico giusto per impegnarti in altre attività. Parte della tua stanchezza o demotivazione, quindi, potrebbe essere così spiegata. Sarebbe da valutare insieme ad uno psicologo quali sono i motivi per cui sei così ipervigile nei confronti degli altri, capire perché senti che tutto possa essere riferito a te, per quale motivo temi così tanto la valutazione negativa degli altri. Sai, questo profondo timore di inadeguatezza nel parlare e nell'esprimere te stessa può essere collegata a credenze e pensieri che non sempre corrispondo alla realtà. Bisogna comprendere quindi come si sono strutturate queste convinzioni. Sicuramente poi il tuo atteggiamento potrebbe avere qualche ripercussione sulle relazioni sociali e, quindi, portarti a credere che ciò pensi è vero! È necessario che tu possa avere un posto sicuro dove esprimerti e capire che non può succedere nulla di così grave a farlo.

Fabiana Navarro Psicologo a Maddaloni

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3 MAG 2023

Buongiorno Marianna, credo che la prima cosa da fare sia quella di rivolgersi ad un/a psicologo/a per valutare con precisione il tipo di problematica che la riguarda, perché sapendolo almeno potrebbe sentirsi compresa e potrebbe comunicarlo alle persone, ai suoi amici o alle sue insegnanti, in modo che non fraintendano più i suoi comportamenti e non la giudichino.
Da quello che scrive sembrerebbe che ci sia una particolare configurazione di personalità, sulla quale si sta innestando una forte ansia sociale dovuta alle peculiarità dei suoi comportamenti. Probabilmente è molto introversa e non ha la spigliatezza dei suoi amici per stare in gruppo, ma poi ciò che accade è che questo la mette a disagio e prova ansia.
Anche la paura di prendere la metro è dovuta ad una forte paura di essere giudicata: è come se pensasse che anche gli estranei possano cogliere qualche stranezza nei suoi comportamenti e questo la fa sentire fortemente a disagio.
Una volta individuate la problematica di base, sarà possibile lavorare per potenziare le sue capacità relazionali e trattare la paura del giudizio.
Le suggerisco anche di parlare con il suo medico di base per i problemi di nausea e di reflusso, perché non è indicato iniziare la giornata senza fare il pasto più importante della giornata.
Seguendo queste indicazioni di sicuro la situazione migliorerà considerevolmente. Dato che è molto giovane ne parli con i suoi genitori e ricerchi il supporto di cui necessita e che merita.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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3 MAG 2023

Carissima,
il suo livello di consapevolezza è davvero notevole: questo è un primo passo importante per poter cambiare e stare meglio. Non le dico che sarà facile, ma le assicuro che è possibile. Prenda in considerazione un percorso con un/a professionista, per poter vivere la sua vita con più serenità e secondo le sue regole e desideri, non quelli che il disagio le impone.

Le mando un caro saluto e resto a disposizione,

Dott.ssa Sara Santuari

Sara Santuari Psicologo a Rovereto

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3 MAG 2023

Buongiorno Marie,
quant’è difficile entrare in contatto con gli altri superando i propri pensieri su di sé e la preoccupazione dello sguardo altrui… Che poi sembra che alcune persone ci riescano facilmente fin dall’adolescenza, ma sarà vero? Carissima signorina, mi chiedo se ha pensato di rivolgersi a uno psicoterapeuta, una persona che potrebbe aiutarla a pensare su di sé e sulle difficoltà di cui ha brevemente scritto qui. Vorrebbe avere degli amici e avere una vita felice, e penso proprio che ne avrebbe il diritto.
Le faccio un grande in bocca al lupo e resto a disposizione, nel caso in cui dovesse aver bisogno di un confronto,
Dott.ssa Viola Rastrelli

Dott. ssa Viola Rastrelli Psicologo a Milano

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3 MAG 2023

Buongiorno Marie,
Sicuramente la sua situazione non deve essere facile, descrive una quotidianità molto intensa, piena di pensieri e soprattutto tanta stanchezza e sovraccarico, mi viene da dire.
Dice che le sue giornate si svolgono in questo modo da due anni, un primo passo potrebbe essere quello di chiedersi se due anni fa è successo qualcosa nella sua vita che possa aver scosso gli equilibri, e non si deve trattare necessariamente di un evento negativo! A volte, può essere difficile adattarsi a dei cambiamenti e soprattutto “fare amicizia” con alcune emozioni che rimangono lì nell’angolino senza essere accolte.
Spesso è proprio la nostra sofferenza a mostrarci le risposte su cosa non va. Cosa la spaventa di più del parere degli altri? Da quel che riporta, sembra come se avesse degli occhiali a lenti scure che le fanno interpretare negativamente il contesto, sempre tutto nero: cosa potrebbe accadere di brutto se entrasse in contatto con l’altro indossando un paio di lenti di diverso colore? Provi a pensare a cosa si trova nascosto dietro alla sua paura e, quando si sentirà pronta, non abbia paura di chiedere aiuto, come d’altronde già è riuscita a fare descrivendoci il suo disagio.

Dott.ssa Martina Corrada Psicologo a Civitavecchia

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